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Les conscrits

Gaston Couté
Language: French (Beauceron)


Gaston Couté

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[1901]
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Gaston Couté
Musica / Musique / Music / Sävel: Marc Robine.

Les Conscrits


L'apoteosi del revanscismo francese prima della “Grande Guerra”: sfilano i coscritti, i soldatini di leva, tutti fieri e pettoruti tra gli “urrà” della folla e gli sguardi languidi delle fanciulle in fiore. Figli di contadini e figli dei padroni, marciano coi loro numeri di martricola sull'elmetto o sul cappello tra berci e oscenità da caserma, mentre i vecchi li guardano con invidia. Eh, i vent'anni... che di lì a poco avranno una brusca fine dalle parti di Verdun e della Somme, ma questo non lo sapevano ancora, né loro e né Gaston Couté. Magari, certo, quest'ultimo lo intuiva bene e sapeva dove tutto questo sarebbe andato a finire. A “riprendere l'Alsazia”. Nel frattempo, sfilano i soldatini e, come ultimo atto prima del servizio alla Patria, mettono incinte le ragazzotte riproducendo altri futuri coscritti, altri futuri soldati, altri futuri selvaggi. Non è tenero nemmeno coi soldatini di leva, Gaston Couté: masse di ragazzi rincoglioniti dalla propaganda patriottarda. E quei pochi a cui tutto questo fa schifo vengono derisi e brutalizzati. Una pagina molto “antica” questa, nel nostro sito: addirittura dei tempi in cui le pagine non venivano neppure datate (quindi, probabilmente, del 2004). Trova oggi una sua traduzione nell'ambito dell'Integrale di Couté attualmente in corso. [RV 7-3-2020]
V'là les conscrits d'cheu nous qui passent !
Ranplanplan ! L'tambour marche devant,
Au mitan, l'drapeau fouette au vent...
Les v'là ceuss qui r'prendront l'Alsace !

Ils vienn' d'am'ner leu' numério
Et ils s' sont dépéchés d'le mett' :
Les gâs d'charru' su' leu' cassiette,
Les gâs d'patrons su' leu' chapiau.

Tertous sont fiârs d'leu matricule
Coumme eun' jeun' marié d'son vouél' blanc
Et c'est pour ça qu'ils vont gueulant,
Et qu'on les trouv' pas ridicules.

Ils ont raison d' prend' du bon temps !
Leu' gaîté touche eul' coeur des filles ;
Et, d'vouer, leu's livré's qui pendillent,
Les p'tiots vourins avouèr vingt ans.

Les vieux vourin êt' à leu' place ;
Et, d'vant leu's blagu's de saligauds,
Les boulhoumm' tout blancs dis'nt : "I' faut
Ben, bon guieu ! qu'la jeuness' se passe"

Et don' comm'ça, bras-d'ssus, bras-d'ssous,
Ils vont gueulant des cochonn'ries.
Pus c'est cochon et pus ils rient,
Et pus ils vont pus ils sont saoûls.

N'y en a mêm' d'aucuns qui dégueulent ;
Mais ceuss' qui march'nt 'core au pas,
Pour s'apprend' à faire des soldats,
Ils s'amus'nt à s'fout' su' la gueule.

Pourquoué soldat ! Ils en sav'nt ren,
- Ils s'ront soldats pour la défense
D' la patrie ! - Quoué qu'c'est ? - C'est la France...
La patrie ! C'est tuer des Prussiens !

La patrie ! Quoué ! C'est la patrie ?
Et c'est eun' chous' qui s'discute pas !
Faut des soldats !... - Et c'est pour ça
Qu'à c'souère su' l' lit d'foin des prairies,

Aux pauv' fumell' ils f'ront des p'tits,
- Des p'tits qui s'ront des gâs, peut-êt' ? -
A seul' fin d' pas vouèr disparaît'
La race des brut's et des conscrits.

Contributed by Riccardo Venturi



Language: Italian

Traduzione italiana / Traduction italienne / Italian translation / Italiankielinen käännös:
Riccardo Venturi, 07-03-2020 10:50
I COSCRITTI

Ecco i nostri coscritti che passano !
Ratataplàn! Davanti il tamburino,
In mezzo, sventola la bandiera...
Ecco quelli che riprenderanno l'Alsazia!

Gli hanno appena portato il numero,
E loro si son sbrigati a metterselo :
I figli dei contadini [1] sull'elmetto, [2]
I figli dei padroni sul cappello.

Tutti son fieri della loro matricola
Come una sposina del suo bianco velo,
Ed è per questo che se ne van berciando
E nessuno li trova ridicoli.

E hanno ragione a divertirsi:
La loro allegria fa innamorare le ragazze ;
E nel veder le loro divise ciondolare
I bambini vorrebbero avere vent'anni.

I vecchi vorrebbero essere al loro posto;
E, davanti alle loro battute da stronzi,
Quei brav'uomini canuti dicono : “E tanto
La gioventù vi finirà anc'a voi, diosànto!” [3]

E quindi se ne vanno così a braccetto
Urlando majalate e stronzerìe.
E più son porci e stronzi, più ridono,
Poi se ne vanno tutti a imbriacarsi.

Però, comunque, a qualcuno gli fa schifo ;
Ma quelli che marciano ancora al passo
Per imparare a essere soldati,
Si divertono a pigliarlo per le mele.

Perché soldato!? Non ne sanno niente...
“Saranno soldati per la difesa
Della patria!” “Che cacchio è..?” “La Francia...
La patria! Ammazzare i Prussiani !

La patria! Ecché?!? La patria è la patria
E questo non si discute proprio!
Ci vogliono soldati...!” Ed è per questo
Che stasera, in camporella,

Metteranno incinte delle povere ragazzotte...
E quei bambini, forse, diventeranno ragazzi
Al solo scopo di non veder scomparire
La razza dei selvaggi e dei coscritti.
[1] Va notato il modo in cui Gaston Couté chiama qui i figli dei contadini: i “ragazzi d'aratro” (gâs d' charrue).

[2] Cassiette è termine dialettale per “elmetto”; probabilmente una “contaminazione popolare” tra casquette e cassette nel senso di “scatola, bussolotto”.

[3] Qui una traduzione un po' “ad sensum” e, forse, anche un po' forzata.

2020/3/7 - 10:51


Nel numero 636 (6/2019) di “Azione Nonviolenta
Bimestrale del “Movimento Nonviolento” dal titolo “La musica di pace e convivenza” attualmente in edicola, è contenuto un mio lungo articolo dal titolo:

La canzone pacifista di uno a cui è andato tutto storto.
Gaston Couté, chansonnier dimenticato.


Flavio Poltronieri

Flavio Poltronieri - 2019/12/20 - 17:05


mettici un link, se no, non risulta niente

2019/12/20 - 22:34


E che deve fare, mettere un link all'edicola...?

Riccardo Venturi - 2019/12/21 - 00:29


ce la versione "internetale" del giornale
credo che non sono io a cui lo devi spiegare

https://www.azionenonviolenta.it

2019/12/21 - 01:10


Caro "mettici un link, se no, non risulta niente",

Azione Nonviolenta è un bimestrale in abbonamento, al modico prezzo di 20 euro.

La versione "internetale" è disponibile per ogni numero dal 1998 al 2017, non per i numeri più recenti, e mi pare giustamente, che saranno nonviolenti ma non cretini...

Forse l'ultimo numero, il 636 (6/2019) con l'articolo di Flavio Poltronieri, lo puoi richiedere come copia omaggio...

Credo che sei tu a cui lo devi capire...

B.B. - 2019/12/22 - 16:35


Quella di mettere un link alle edicole potrebbe essere un’idea futurista, poi dalle edicole passeremmo ai panifici, quindi ai fruttivendoli, eccetera, eccetera ed ecco il sistema capitalistico mondiale annientato in quattro e quattr'otto e i suoi profitti azzerati, certo nessuno poteva prevedere che sarebbe finita così, neppure le menti più politicamente visionarie, nemmeno Marx, nemmeno forse Dio…..ma poveretti, non sapevano con chi avevano a che fare però: col Signor Riccardo Venturi imbeccato dal Signor "mettici un link, se no, non risulta niente"!

Flavio Poltronieri


LA MUSICA DI PACE E CONVIVENZA

IL DIRETTORE:
Questo ultimo numero dell'anno di Azione nonviolenta, è interamente dedicato al tema "Musica e nonviolenza". L'abbiamo realizzato con la prestigiosa collaborazione delle migliori firme professioniste della critica musicale italiana. È un prodotto di alta qualità che nasce e fa seguito alla rubrica "Canzone d'autore", curata da Enrico de Angelis che ci ha accompagnato per tutto il 2018.
A noi pare che tutta la produzione di quest'anno sia stata particolarmente interessante: dal primo numero "Difendere chi difende i diritti", al secondo dedicato a "L'Europa che rinasce o muore"; a seguire il monografico su "Sicurezza che genera insicurezza" e quello su "La scuola che cambia la scuola", per finire con il fascicolo dedicato ai "diritti inviolabili dell'infanzia". Azione nonviolenta, oltre ad offrire informazione, ricerca, approfondimento, memoria e coscienza comune, vuole anche essere lo strumento di collegamento e di rete dell'intero movimento della nonviolenza organizzata italiana. Certo, siamo ben coscienti che oggi una rivista cartacea deve affrontare mille difficoltà per sopravvivere, ma riteniamo anche che, affiancata dalla necessaria informazione veloce, rapida, che viaggia su cellulari e palmari, sia un mezzo a suo modo insostituibile.

SOMMARIO:
La musica fa la differenza, unisce e crea ponti tra culture, di Enrico de Angelis;
Oggi come ieri i movimenti cantano la liberazione sognata, di Paolo Predieri;
La voce delle lotte contadine e delle antiche melodie popolari, a cura della Redazione;
Woodstock, cinquant’anni dopo, il canto dell’utopia e della gioia, di Giampaolo Rizzetto;
La pasionaria del folk impegnato sempre in prima fila per la pace, di Beppe Montresor;
Quell’album bianco che è entrato nella storia leggendaria del 1968, di Giampaolo Rizzetto;
La musica classica che prefigura prospettive di pace e nonviolenza, di Paolo Predieri;
Quando la poesia è musica con parole rivoluzionarie, di Flavio Poltronieri;
Sulla cattiva strada di Fabrizio De André, di Enrico Pompeo;
Canzoni pacifiste e antimilitariste nella tradizione francese, di Christoph Baker;
La canzone pacifista di uno a cui è andato tutto storto, di Flavio Poltronieri;
L’ambasciatore di Nutopia che regalava ghiande ai potenti, di Mao Valpiana.

Flavio Poltronieri - 2019/12/23 - 18:22


Situazionismo puro. Sono emozionato di fronte a tutto questo. Grazie anche all'anonimo, che poi è un anonimo che ha un qualcosa di estremamente familiare e che, secondo me, conosce bene il polacco. Società dello spettacolo e dell'edicola. W Guy Debord! W Raoul Vaneigem!

L'Anonimo Toscano del XXI secolo - 2019/12/23 - 23:31


Sarei stupito che l'anonimo conoscesse il polacco!
Comunque ho una notizia, ne sono appena vento a conoscenza, non faccio miracoli, non è QUEL link pietra dello scandalo, ma ha pur sempre la faccia da link:

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Azione nonviolenta, 6- 2019 (Anno 56, n. 636) - Azione nonviolenta

Numero monografico su "La musica di pace e convivenza"; l'editoriale di Mao Valpiana

Flavio Poltronieri - 2019/12/23 - 23:46




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