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Chiantu de l’emigranti

Anonymous
Language: Italian (Calabrese)


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emigranti


Canto d’addio raccolto da Daisy Lumini in Calabria dalla voce di una vecchia contadina. Si riferisce alle migrazioni intercontinentali dell’800 ed esprime il dolore dell’emigrante che abbandona la sua terra per cercare fortuna in America
www.paneguerra.org
Strada mia abbandunata, mo te lasso
chiagnennu me ne vaju le vie vie
O quanti passi che da tia m’arrassu,
tante funtane faru l’uocchie mie

Nun so’ funtane, no, ma fele e tassu,
tassu che m’entassau la vita mia
Io parto pe’ l’America luntana,
non sacciu adduje me porta la fortuna

O Sant’Antuone mio fallo venire,
e non mi fa’ pigliare cchiù de pena!
O Sant’Antuone mio fallo venire,
e non mi fa’ pigliare cchiù de pena!

Contributed by DonQuijote82 - 2009/4/5 - 13:58



Language: Italian

Versione italiana di cataldo antonio amoruso

Credo si tratti di due voci parlanti: nelle prime due strofe le parole sono di chi parte, nella terza di chi rimane, quasi certamente la madre, oppure la moglie.
'Fele 'e tassu' credo sia una specie di gioco di parole, essendo il tasso (meles meles) animale carnivoro e devastatore di pollai (un vero problema per le misere economie domestiche del tempo; a questa visione negativa del fiele si aggiunga che la pianta omonima, il tasso, è estremamente velenosa, tanto da usarsene anticamente le foglie, in un tipo di pesca assolutamente vietato, per avvelenare le acque, stordire e catturare i pesci. Questa operazione si chiama 'ntassar, da cui deriva 'star ntassàt', cioè essre di umore nero, arrabbiato.
PIANTO DELL'EMIGRANTE

Strada mia desolata, ti lascio, ora
piangendo vado per strade e strade ancora
Oh quanti passi che da te mi scosto
tante fontane gli occhi miei saranno

Non son fontane, no, ma fiele di tasso
tasso che avvelenò la vita mia
Io parto per l’America lontana
ignoro dove mi porta la fortuna

O Sant'Antonio mio, fallo tornare
e non infliggermi altra pena!
O Sant'Antonio mio, fallo tornare
e non infliggermi altra pena!

Contributed by cataldo antonio amoruso - 2012/12/27 - 21:58


Il tasso barbasso è pure un arbusto selvatico, comunissimo nei terreni mediterranei e aridi: mi pare di avere sentito dire che sia alquanto velenoso, anche se a me piaceva moltissimo vederlo prosperare con le sue foglie pelose e le sue superbe inflorescenze gialle ai bordi delle strade del sud.

Gian Piero Testa - 2012/12/27 - 22:40




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