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La religione dei potenti (Lascia pur che dica Iddio)

Dario Fo
Lingua: Italiano




"Guai a voi, ricchi pasciuti e satolli,
che per la cruna al par dei cammelli
non passerete, - disse il Signore, -
mai entrerete nel regno mio".
Ed ecco subito i nostri tutori
vendersi tutto, fin la camicia,
pur d'esser poveri e degni di Dio.
Non tengon soldi, li mettono in banca,
truccan da banche perfino i conventi,
comprano, investono, ma solo al ribasso,
sugli interessi non pagano il tasso.
Hanno inventato le opere pie,
hanno un migliaio di farmacie,
hanno ospedali e case di cura,
hanno l'appalto della sepoltura.
Non pagan tasse sopra i proventi,
han facce tristi, ma cantan contenti:
lascia pur che dica Iddio:
"Non entrerete nel regno mio",
chiudila pure, chiudi sta porta
del regno tuo, ma che ce ne importa!
Della politica sono i maestri,
infatti fingon d'esser maldestri,
se han per amico qualche tiranno
lo sanno tutti, ma lor non lo sanno.
Quel loro amico ammazza la gente,
ma loro zitti fan finta di niente:
perché colpirlo con l'anatema,
con la scomunica? Non vale la pena,
ché l'importante è salvar la poltrona.
Cantiam giulivi, e guai a chi stona:
lascia pur che dica Iddio:
"Non entrerete nel regno mio",
chiudila pure, chiudi sta porta
del regno tuo, ma che ce ne importa!



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