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Alessio Lega: Straniero

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Lingua: Italiano




…E da una riva a un’altra riva percorsi questo mare
Quando arrivai all’attracco e scesi a questo nuovo porto
E trascinavo la mia vita, chissà per arrivare
Chissà per ritornare o non sentirmi ancora morto…

Sono venuto a sta città
Come straniero che non sa
Come un insulto al cielo nero
In questa pioggia ostile
Lo stile fosco dell’età
E la pietà per questa gente
In tutto questo niente, il vento
Che batte il mio pensiero
E me ne andrò, io mi dicevo
Di notte, come uno straniero
Andrò davvero io non devo
Niente a nessuno andrò leggero via.

Da marciapiede a marciapiede poi si disperde il sogno
Bisogna pur cedere al fondo un’ancora d’appiglio
Però io veglio inquieto ancora e traccio a questo stagno
Punto di fuga che non sia famiglia, moglie o figlio mio

E così vivo in sta città
Come straniero che non parla
La lingua della società
- Il tarlo nella perla –
Sono straniero alla mia via
Mi sento ignoto anche agli specchi
Ai vecchi amici, a casa mia
A ciò che guardi o tocchi
Ho fiori secchi sul balcone
E la pensione per traguardo
Alzo lo sguardo a ogni stazione
Già certo del ritardo mio

Da vita a morte è solo storia di grottesca assenza
Di sete d’aria fresca e nuova e fame di vacanza
Così ogni tanto cerco attorno chi dallo sguardo fa sfuggire
Sul piombo grigio d’ogni giorno la voglia di partire

Siamo stranieri a sta città
Siamo stranieri a questa terra
A quest’infame e dura guerra
Alla viltà e al letargo
Prendiamo il largo verso altrove
Dove non seppellisci i sogni
Dove non inghiottisci odio
E arrivi a odiare i tuoi bisogni…
O morte vecchio capitano
Salpiamo l’ancora, su andiamo
Inferno o cielo cosa importa
Da questa vita morta
Come straniero partirò
Senza più niente da sperare
Fra quattro assi e dieci chiodi
Vedi c’è odor di mare… e ciao.



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