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Via ippodromo

Lele Ravera
Lingua: Italiano




Una mattina all’albeggiare, passo stanco,
leggera la tua ombra, riflessa nel fosso;
da solo immaginavi il prossimo giorno,
troncato dalle mani di chi ti ha soccorso.

E frustrati dall’ossessione di avere ragione,
nel modo medioevale dell’inquisizione;
e drogati dalla violenza accumulata nel tempo,
che uccide ciecamente e lascia sgomento.

In una pozza di tristezza hai fatto tenerezza,
e come questo Stato, di colpo t’ha abbandonato;
le menzogne raccontate e mai ritirate;
qualcuno ha ammazzato e porta dentro il peccato.

Un soffio di memoria, che scivola via,
rimbalza dentro ai cuori che nascondono dolori;
normale è lottare per giustizia dovuta,
nel solco di un dolore che grida un solo amore.

Maledetto quel settembre che ci hai lasciato;
da quando divertirsi è diventato reato?
Hai pagato l’entusiasmo dei tuoi 18,
non compresi da chi la vita, quel giorno ti ha tolto.

Ma il giusto è cercare verità e osare,
per rompere le barriere di un letto del fiume,
che lambisce ed erode le sue rive scoscese;
nel cuore di chi ha memoria,
Aldro rivive.



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