Cieco è questo mondo:
pochi, quelli che vedono chiaramente.
Come uccelli sfuggiti alla rete
sono quelli destinati al cielo
Dhammapada
pochi, quelli che vedono chiaramente.
Come uccelli sfuggiti alla rete
sono quelli destinati al cielo
Dhammapada
Dottor Buddha aiutaci tu
Siamo l’Oceano del Dolore
Terra flaccida, pelle da ustioni
Incatenati dall’Illusione
Dottor Buddha aiutaci tu
Mani protese al dominio di tutto
La Sapienza ci guarda in lutto
Il potere è dei farabutti
Qui non si parla si fanno rutti
Dottor Buddha rischiaraci tu
Nei nostri visceri occultano spie
Non c’è più un atomo di questa carne
Puro e inviolato dai fattucchieri
Anatomizzano sogni e pensieri
Dottor Buddha scampaci tu
Tu che hai svelato che vuoto siamo
Vedici gonfi di vento e niente
Perché la mente è data a chi mente?
Via dalle case via dalla gente
Sereno Buddha accoglici tu
Pena la bestia il sasso la foglia
Tutto il vivente noi tormentiamo
Lingua di sete al cielo mostriamo
Dai neri asfalti dove corriamo
Dottor Buddha rialzaci tu
Creature aride generiamo
Quale mai luce dargli possiamo?
Sono al lavoro spiriti mali
Che dappertutto segano ali
Sublime Buddha schiacciali tu
Ridacci i balsami del sutra del cuore
Recidi i lacci del Divenire
Dacci la chiave che ci faccia uscire
Dall’Io che è fabbrica di dolore
Dottor Buddha salvaci tu
Dottor Buddha salvaci tu
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