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Iain MacPhaidein: Oidhche mhath leibh

GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCG
Language: Gaelic


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[1890]

slec


This is called the Scottish parting song. It was written in 1890 by the railwayman and poet Iain McPhaidein (known in English as John MacFadyen, 1850-1935) in his native Scottish Gaelic. The poem is set to a Scottish traditional tune; it was first published in the collection An t-Eileanach: Original Gaelic Songs, Poems and Readings. This is something I want to dedicate to all of you: a goodnight song from someone who used to never sleep. Now something has changed; all the drugs and pills I have to take for my health problems are turning me into a dormouse, and this is rather new to me. So, I beg your pardon: I never answer to emails, I feel evanescent and swaying, make dreams in strange languages, keep clear of humans, solve complicated rebuses in my sleep and often have contradictory reactions and rude behaviours. I admit I've always been a galenpanna, and often to such a level you can't even imagine. That's why I'm dedicating you this song: by the way, it is one of the most beautiful and gentlest songs I know. That's my way of telling you the love I feel in my galenpanna's heart. Thank you. Thank you. Dziekuję. Merci les ânes. Kiitos. Grazie. Oidche mhath leibh, beannachd leibh. - RV.

This song has been sung by many. Here's a version by Ossian (1977), but there's also Alan Stivell, œuf corse. The song is almost never sung in its complete lyrics, and this is a pity.

Soraidh leibh is oidhche mhath leibh,
Oidhche mhath leibh, beannachd leibh;
Guidheam slàinte ghnàth bhith mar ribh,
Oidhche mhath leibh, beannachd leibh.

Chan eil inneal-ciùil a ghleusar
Dhùisgeas smuain mo chlèibh gu aoibh,
Mar nì duan o bheòil nan caileag;
Oidhche mhath leibh, beannachd leibh.

'S guth gum chridhe, pong nan òran,
Caidir sòlais, òigridh seinn;
Aiteal ciùin air làithean m' òige,
Sonas a bhith 'n còmhnaidh leibh.

Màthair uisg' an tobair fhìoruisg',
Cainnt ar sinnsir, brìgh na loinn;
'S faochadh tlàth o ànradh m' inntinn,
Nuair bheir rann na glinn am chuimhn'.

Grian cha laigh a-nochd air mìltean
Leis am binn a fuinn 's a roinn,
'S dom bi 'n sgeul na mhòr thoil-inntinn,
Dh'innseas dhaibh gu robh sinn cruinn.

Astar cuain cha dèan ar sgaradh,
Dùrachd dàimh am bannaibh toinnt';
Glèidh an àgh a dh'fhàg a' bheannachd;
Oidhche mhath leibh, beannachd leibh.

Thuit ar crann air saoghal carach,
Coma siud, tha mhaitheas leinn;
Bidh sinn beò an dòchas ro-mhath;
Oidhche mhath leibh, beannachd leibh.

Contributed by Riccardo Venturi - 2019/5/9 - 22:08




Language: English

English translation / Traduzione inglese / Traduction anglaise / Englanninkielin käännös


Oran, "Oidhche Mhath"
GOODNIGHT TO YOU

Farewell and goodnight to you,
Goodnight and blessings upon you;
Let me wish health to be always with you,
Goodnight and blessings upon you.

There is not a musical instrument that is played,
That would awaken thoughts of joy in my breast
As does songs from the mouths of the girls;
Goodnight and blessings upon you.

Voice of my heart, a note of the song,
Embracing comfort, young people singing;
A glimpse of calm in the days of my youth,
Happiness that will always be with you.

Source of water, the spring well,
Language of our forefathers, essence of elegance;
And gentle relief from the distress in my mind,
When a verse from the glenn comes to mind.

The sun does not set tonight for many
With the melodious tunes and verses,
And there will be stories of great pleasure,
That tells them that we are united.

Distance over oceans will not separate us,
Goodwill of kinship the bonds that entwine;
Maintaining the happiness left by the blessing,
Good night to you and blessings upon you.

Our lot has fallen in a deceitful world;
Despite that, goodness is with us;
We will live in good hope,
Good night to you and blessings upon you.

2019/5/9 - 22:12




Language: Italian

Traduzione italiana / Italian translation / Traduction italienne / Italiankielinen käännös

BUONANOTTE A VOI

Addio e buonanotte a voi,
Buonanotte e che siate felici;
Che la salute sempre vi assista,
Buonanotte e che siate felici.

Non c'è nessuno strumento che suoni
Che mi desterebbe pensieri di gioia nel cuore
Quanto le canzoni cantate dalle ragazze;
Buonanotte e che siate felici.

La voce del mio cuore è una nota della canzone,
È un piacere che prende i ragazzi che cantano;
Rivedo la calma dei giorni della mia giovinezza,
Felicità che sarà sempre con te.

Sorgente d'acqua, fonte zampillante,
La lingua atavica è essenza d'eleganza;
E leggero sollievo alle pene che ho dentro,
Quando mi ricordo un verso del glenn.

Per molti oggi il sole non tramonterà
Con i canti e i versi melodiosi;
Ci saranno storie piacevolissime
Che diranno loro che siamo insieme.

Neanche gli oceani ci separeranno,
Godiamo dell'affinità e dei legami intessuti
Serbando l'allegria causata dalla felicità,
Buonanotte e che siate felici.

Il nostro destino è caduto in un mondo falso,
Ma, nonostante tutto, restiamo gentili;
Vivremo in bontà e speranza,
Buonanotte e che siate felici.

2019/5/9 - 22:14


Bellissima.
Grazie.
Un abbraccio.

B.B. - 2019/5/9 - 22:49




Language: English

Una versione inglese alternativa da YT.

Oidhche Mhath Leibh (The Goodnight Song) - Mary Ann Kennedy & Anna Massie Live.
Nel video vengono cantate in gaelico tutte le strofe originali.


THE GOODNIGHT SONG

Farewell and goodnight to you,
Goodnight to you and bless you all;
May good health be yours;
Goodnight to you and bless you all.

No melody from any instrument
Can wake my heart’s pleasure
As a song from the lips of young lasses;
Goodnight to you and bless you all.

A voice straight to the heart - the melodies,
The sound of happiness, young folk’s song
A peaceful glimpse of my own young days;
What joy to be among you all.

The well of freshwater is the wellspring,
Our elders’ language, elegantly phrased;
And a respite to my mind’s turmoil
When a verse brings the glens to mind.

The sun will not set tonight on thousands
Who love her tunes and verse,
For whom the tale will be a pleasure
To let them know we had been together.

No ocean divide can separate us
With the goodwill of kinship binding us tight;
Hold to the love that blessing left us;
Goodnight to you and bless you all.

Our lot has fallen on a wicked world;
Pay no heed, we have the good of it;
“We will live in greatest hope”:
Goodnight to you and bless you all.

Contributed by Krzysiek - 2019/5/10 - 15:55


Intanto mi scuso un po'; ieri sera avevo un momento un po' così, di quelli che pigliano per vari motivi. Non ho nemmeno messo un po' di dati discografici; la versione degli Ossian viene dal loro primo album, intitolato Ossian, del 1977; quella di Alan Stivell è anteriore, viene da Chemins de Terre del 1973. Qua sotto una versione assolutamente felina:



Credo che l'autore del video la abbia dedicata a una sua gatta o gatto, Rainbow Bridge, che ha finito le sue sette vite e se n'è andato sulla Luna a tenere compagnia al mio (se nelle notti di Luna piena vedete una coda nera che penzola, sappiate che è la sua). La versione è eseguita dai Sòlastas, un trio che ha una discreta particolarità: sta a Atene e è formato da tre greci, la cantante Labrini Gioti (Λαμπρίνη Γιώτη) e gli strumentisti Giorgios Tsimbouxis (Γιώργος Τσιμπούξης) e Andonis Pandazis (Αντώνης Παντάζης). Sentire una greca che canta (benissimo) in gaelico scozzese è qualcosa di assolutamente gattesco. Auguro di nuovo a tutte e tutti buona notte e tanta felicità.

Riccardo Venturi - 2019/5/10 - 19:52


Meravigliosa! Un puro incanto! Ottima traduzione.

Non solo perchè sono un Bretonante Militante, ero certo non si potesse competere con la voce e l'arpa di Alan Stivell, raggiunte dal coro delle sorelle Elyane e Mireille Werneer e dall'organo di Pascal Stive...ma quando quattro anni dopo in Scozia, Billy Ross l'ha cantata con l'arpa di Billy Jackson, il violino di John Martin e il whistle di George Jackson mi sono arreso e ho capito che mai riuscirò a stabilire se sia più emozionante la versione di Stivell o quella degli Ossian...

Flavio Poltronieri - 2019/5/11 - 19:57


Anch'io, Flavio, per dirti la verità conoscevo fino a non molto tempo fa (e da lungo tempo) solo la versione di Alan Stivell da Chemins de Terre; per dirti una curiosità personale, è sempre stata una delle mie "canzoni più canticchiate" perché ho fin da piccolo l'abitudine di canticchiare ovunque, mentre cammino, mentre sono sull'autobus, mentre sto in fila alla cassa del supermercato, mentre aspetto, in qualsiasi occasione. Poi ho scoperto la versione degli Ossian, e non mi riesce staccarmene, davvero.

Riccardo Venturi - 2019/5/11 - 22:56


E tu continua a canticchiare Oidhche anche alla fermata intermediaria dell'autobus che porta all'Apocalisse, io ti auguro di entrare in un supermercato dove gli autoparlanti ne inondino gli spazi, a me purtroppo non è mai successo....anzi mi viene in mente che a Carnac sono entrato dans un supermarché, che manco a dirlo si chiamava "I Menhir" e anche li imperversava l'hit americano di successo del momento: se, contro l'imbecillità dilagante e l'ignoranza smisurata, nulla possono neppure 3.000 misteriosi monoliti eretti 6.000 anni or sono....


PS.
con fiducia inalterata e smisurata aspetto sempre il cd di Carlo Ferrari, il Cremonese

Flavio Poltronieri - 2019/5/12 - 09:40


Veramente ora, nei supermercati, imperversano le "radio interne", tipo Radio Esselunga o Radio Penny Market. La specialità: orrende "cover" di canzoni anni '60 e '70, l'altro giorno m'è successo di sentire un rifacimento del "Mondo" di Jimmy Fontana con batteria e una specie di mezzosoprano gorgheggiante. Quasi meglio gli "hit" americani (il "Cugino Hit" come lo chiamo io). In compenso, alle casse, ogni tanto qualcuno mi domanda cosa sto cantando con aria parecchio interrogativa...vabbé. Ma tu serba la tua fiducia: un giorno o l'altro riuscirò finalmente a mandarti quel CD. Un abbraccio.

Riccardo Venturi - 2019/5/12 - 10:22


...e tu la prossima volta che sei alla cassa di Esselunga prova a cantare questa alla cassiera bionda e fatale, vediamo se ti resiste:

Flavio Poltronieri - 2019/5/13 - 17:58


Non ho proprio la stoffa del seduttore di cassiere, devo dirti...pero' una cassiera una volta a Friburgo (Svizzera) rimase pero' parecchio affascinata da questa (che riuscii a finire perché la coda era parecchio lunga al Migros)..."Monsieur, que c'est beau...quelle langue est-il...?"


Yann-Fañch Kemener, Maro ma mestrez.

Riccardo Venturi - 2019/5/13 - 18:15


kazhdu

Un avvertimento: da questa pagina (come, temo, da diverse altre) sono scomparsi i video di Alan Stivell. La sua casa discografica e/o i suoi "detentori di diritti" devono avere imperversato ultimamente. E' il motivo per cui tutti i video con la versione stivellesca di questo brano sono stati sostituiti. Con un'interessante appendice: quando parlavo, esattamente qui, di una certa canzone trovata molto charmante da una cassiera del Migros di Friburgo, mi riferivo al Maro ma mestrez (o Marv eo ma mestrez) nella versione stivellesca. Poiché anche il video di quest'ultima sembra essere stato inghiottito dal repulisti, poco male: diventa un'occasione per ascoltarne la versione di un autentico fenomeno, purtroppo recentemente scomparso in ancor giovane età il 16 marzo 2019: Yann-Fañch Kemener, vale a dire Jean-François Quémener à l'état civil (o "Gianfranco Sarti", come suonerebbe in italiano). Sicuramente, per mano del sottoscritto o di "Flav Kadorvrec'her" Poltronieri, Yann-Fañch Kemener aveva già fatto capolino in questo sito; ma è un'ulteriore occasione per conoscerlo, purtroppo in modo postumo.

PS. E tanto che ci sono, metto un altro video del Maro ma mestrez cantato da Kemener, specificando che alle chitarre c'è, beh, Dan Ar Braz (o Dan Ar Bras, tanto si pronuncia allo stesso modo). Tempo fa vennero fuori due ragazzine che cantavano canzonette, tali Paola e Chiara, che con mio grande e divertito stupore si dichiararono "adepte" della musica bretone e in ispecial modo "dei Dan Ar Braz" (sic). Perdonai loro perché avevano sì e no sedici o diciassett'anni.



Ma a proposito, e visto che stanotte m'è presa così, voialtri lo sapete chi è Dan Ar Braz, vero? Se però così non fosse, vi dirò che è uno che portava Verso Le Isole, che il brano che segue è sempre stata la mia "colonna sonora interna" sul traghetto per l'Isola d'Elba, fin da quando si comincia a passare la Palmaiola...

Richard Gwenndour - 2020/1/21 - 01:07


Marv eo ma mestrez

2022/9/17 - 00:12


Quando si inserisce una interpretazione sarebbe sempre cosa "buona e giusta" scrivere i crediti o almeno l'interprete del brano, che in questo caso è Anastasia (Asya) Sergeeva nella Cappella del Castello di Vianden, nel nord del Lussemburgo, mi par di capire nell'agosto del 2020. Grazie.

Flavio Poltronieri - 2022/9/17 - 15:31




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