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John The Gun

Sandy Denny
Lingua: Inglese


Sandy Denny

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(Sandy Denny)


[1971]
Lyrics and Music by Sandy Denny
Testo e musica di Sandy Denny
First recording / Prima incisione in:
"The North Star Grassman and The Ravens"

nth
''My shadow follows me
Wherever I should chance to go'',
John The Gun did say.
''If you should chance to meet me
As I wander to and fro,
Sad would be your day.

My life is mine and the light did shine
Till the guns they did go through me,
So now I shall never fall.
Ideals of peace are gold which fools have found
Upon the plains of war.
I shall destroy them all.''

Put away your guns of steel,
Death comes too soon for all.
Your Master He may need you soon,
And you must heed His call.
''I am the master of the games
That you will hardly ever play,
So I will teach your sons.
And if they should die
Before the evening of their span of days,
Why, then they will die young.''

My life is mine and the light did shine
Till the guns they did go through me,
So now I shall never fall.
Ideals of peace are gold which fools have found
Upon the plains of war.
I shall destroy them all.''

''Condemn me not,
For always will I play the game of war,
In moonshine or in sun.
And if any cross the path I choose to tread,
Their chances they are poor.
My name is John The Gun.''

inviata da Renato Stecca - 10/4/2007 - 17:35


Folkoncerto.
Erano i primi anni 80 quando al sottoscritto, fra un cambio di pannolini ed una corsa in stazione ad aspettare un treno morto di sonno per pendolari, capitò di orecchiare dalle frequenze radio, dei suoni non proprio commerciali. Si trattava della trasmissione Folkoncerto, a cura e presentazione di Giancarlo Susanna, dedicata al cosiddetto folk anglo-scoto-celtico. Trasmissione rigorosamente in monofonia, anche se la stazioni radio della RAI già da anni erano predisposte per la stereofonia, alla guisa delle emittenti TV in bianco-nero e/o della austerity delle periferie oscurate, forse per tenere "quieto" un popolo ormai stanco del grigiore del dopoguerra.
Con le ultime puntate di quella trasmissione, settembre 1981, ho avuto modo di conoscere quelli che (forse per imprinting) sarebbero divenuti i miei musicisti preferiti : Richard & Linda Thompson, Fairport Convention e Sandy Denny, all'epoca da poco scomparsa, di cui Giancarlo presentò e fece ascoltare ad un pubblico (immagino) incredulo questa "John the Gun". Della quale ormai ho perso la speranza in una decente traduzione, forse meno difficile di altri brani, mi riferisco a R.Thompson, credo intraducibile. Molto più facile, una volta ricevute le "dritte", reperire i dischi LP, molti essendo presenti sul catalogo Ricordi o stampati anche in Italia.
La trasmissione si articolava in cicli di 12-13 puntate di circa un ora, con periodicità settimanale.
Ai microfoni si alternarono diversi presentatori, tipo Leonardo Rossi, Emiliano Licastro ("Musica dai Megaliti") o Stefano Tavernese ("dall'Irlanda all'America") Un ciclo, di cui non oso trascrivere il titolo, fu dedicato alla musica francese, con presentazione di Maurizio Martinotti, uno alla musica country ed una, almeno per quanto ebbi modo di ascoltare (e registrare) dal titolo "Ascolta M.President" addirittura con Alessandro Portelli, dedicata ovviamente al folk/topical song americano degli anni 60-70.
Vorrei infine citare la serie dedicata all'area celtica italiana, a cura di Nanni Svampa, "Canti e danze dell'area padana",con Ettore Cenci alla chitarra, recentemente riproposta dal canale digitale WR6 e logicamente non girata in podcast, forse facevano troppa fatica.
La trasmissione risale al 1985 (ritrasmessa nell'ottobre 2013) e con essa ebbi modo di integrare le rare notizie sui gruppi del folk revival italiano fattemi avere da Massimo Ferro, insieme alla preziosa cassetta "Trata Birata".
Tornando alla Cantante in oggetto, devo dire che non condivido parecchie cose della biografia, al solito scopiazzatta chissaddove.
In particolare il modo (qualunquista) di affrontare temi tipo sesso libero e sfrenato, fiumi di droga ed alcool, non fa certo onore al gruppo di Muswell Hill. Preferirei vedere trascritto qualcosa di Patrick Humphries, secondo me uno dai maggior conoscitori di quelle ormai lontane cronache.
Del resto era proprio merito di trasmissioni tipo Folkoncerto quello di affrontare e presentare temi e personaggi in modo serio e coscenzioso, usanza da tempo ormai persa.

gianfranco

7/11/2015 - 21:31




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