Lingua   

Migranti

Enzo Iacchetti
Lingua: Italiano


Enzo Iacchetti


Andavamo che non era ancor giorno
La bocca piena di sogni e dolore
Lasciavamo in un niente di ore lì attorno
una casa di gente e di amore
e una terra da infami, di sassi e di rabbia
La miseria attaccata alla pelle come una scabbia
Ma nei petti gonfiava un respiro
che volava in giro come una danza

E andavamo nel mondo America, Europa!
Dovunque ci fosse uno spazio
Comunque sapendo di andare a soffrire
per vivere e ricostruire
Mescolando al sangue la storia
per creare
una nuova e vitale memoria

In un turbinio di speranza
di vita futura lavoro di gioia
per noi a decine a migliaia
per noi così in tanti...
per noi niente nessuno,
per noi emigranti

E partiamo per caso, per sorte
su quei gusci di noce affollati
di scafisti violenti
di umanità nuda
donne, vecchi, bambini
e di morte
un confuso partire ignoto l’arrivo
Non più l’ora od il giorno
ma si arrivi e da vivo
Ma nei cuori si allarga un respiro
che ci spinge ad andare, ad osare sul mare

Tra paure e gli stenti
di quel mare mai visto
Ma stringendo un sogno fra i denti:
che qualcuno lontano ci accolga,
ci tenda una mano a noi supplicanti,
a noi meno di niente, nessuno..
noi diversi di pelle e cultura
Noi che siamo anche forse il futuro
a noi immigranti

E veniamo da un mondo di guerra e di fame dovunque
E cerchiamo una patria comunque
per tornare a sperare, per vivere ancora

E veniamo da un mondo di guerra e di fame dovunque
E cerchiamo una patria comunque
per tornare a sperare,
per vivere ancora e ricominciare..



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