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The Death of the Ball Turret Gunner

Randall Jarrell
Lingua: Inglese


Randall Jarrell

Lista delle versioni e commenti



[1945]
Versi di Randall Jarrell (1914-1965), importante poeta e scrittore statunitense, nella raccolta "Little Friend, Little Friend" pubblicata nel 1945



Stavo quasi per rinunciare o proporre questa terribile poesia come Extra, quando scopro che è stata messa in musica sia in ambito rock che classico. Se ne sono infatti occupati sia i Metal Force, band heavy metal tedesca attiva negli anni 80, sia Anthony Joseph Rombola, compositore americano di musica "aleatoria", dove cioè alcuni elementi vengono lasciati al caso. Per "The Death of the Ball Turret Gunner" Rombolo ha scelto un voce maschile d'impostazione classica accompagnata dal suono (aleatorio) di una grossa catena di ferro trascinata sul pavimento... Invenzione suggestiva ed appropriata.



Jarrell aveva servito nell'Air Forces dal 1942 alla fine della guerra e sapeva bene cosa significava fare il mitragliere in una "Sperry ball turret", quella sfera di metallo e plexiglass, da cui spuntavano due canne di mitragliatrice da 50mm, che stava incastrata sotto i grossi bombardieri americani Boeing e Consolidated, per difendere la pancia dei bestioni dall'attacco dei caccia nemici...



Il mitragliere era letteralmente rannicchiato dentro quella sfera angusta come un feto nell'utero materno ma non era un nascituro, piuttosto un morituro, esposto più dei compagni al gelo delle alte quote e della velocità e soprattutto alle raffiche nemiche...
From my mother's sleep I fell into the State,
And I hunched in its belly till my wet fur froze.
Six miles from earth, loosed from its dream of life,
I woke to black flak and the nightmare fighters.
When I died they washed me out of the turret with a hose.

inviata da Bernart Bartleby - 5/1/2018 - 22:49



Lingua: Italiano

Traduzione italiana dal Forum di Wordreference (L'ultimo verso l'ho tradotto da me)
MORTE DEL MITRAGLIERE DI TORRETTA

Dal sopore di mia madre son piombato nello Stato,
rannicchiato nel ventre suo finché la pelliccia bagnata non mi si è gelata.
A sei miglia dalla terra, sganciato dal suo sogno di vita,
destato da una furiosa contraerea e dall’incubo dei caccia.
Quando sono morto mi hanno lavato dalla torretta con una pompa.

inviata da Bernart Bartleby - 5/1/2018 - 22:54




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