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Lost in the Stars

Kurt Weill
Lingua: Inglese


Kurt Weill

Lista delle versioni e commenti



[1949]
Parole di James Maxwell Anderson (1888–1959), scrittore e poeta americano
Musica di Kurt Weill
La canzone che dà il titolo al musical che debuttò a Broadway nel 1949, dal racconto “Cry, the Beloved Country” scritto nel 1948 da Alan Paton (1903-1988), scrittore sudafricano, bianco ma attivista anti-apartheid. Il romanzo di Paton ha anche avuto due trasposizioni cinematografiche, nel 1951 e nel 1995.



A parte la considerazione che “Cry, the Beloved Country” fu a suo modo un racconto premonitore dei danni prodotti dall’apartheid, un tentativo di descrivere la povertà e la disgregazione delle comunità native, causate dal sistema di potere bianco, come causa dell’instabilità e della violenza nel paese…



Ma non si può non pensare che Anderson e Weill, quest’ultimo ebreo tedesco riparato negli USA già nel 1933, nell’immediato secondo dopoguerra si riferissero in questa canzone al destino degli ebrei in Europa, un piccolo popolo perduto fra le stelle e abbandonato dal suo stesso Dio…
Infatti questa splendida canzone è stata recentissimamente inclusa nella “Serata Colorata – Musiche dal campo di internamento di Ferramonti”, concerto tenutosi il 26 gennaio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del Giorno della Memoria.



Il campo di internamento di Ferramonti, nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza, è stato il principale (in termini di consistenza numerica) tra i numerosi luoghi di internamento per ebrei, apolidi, stranieri nemici e slavi aperti dal regime fascista tra il giugno e il settembre 1940, all'indomani dell'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale. Fu liberato dagli inglesi già nel 1943 ma definitivamente chiuso solo alla fine del 1945 (it.wikipedia).



In quella serata “Lost in the Stars” è stata interpretata da Lee Colbert, cantante newyorkese, ebrea, cresciuta a Buenos Aires, accompagnata dal chitarrista Emiliano Gentili.

Nel libretto di sala di “Serata Colorata” i curatori scrivono che “Weill fu amico di un altro famoso musicista, Isak Thaler, che fu internato a Ferramonti. Nel campo, Isko – così era chiamato da tutti Isak Thaler - spessò suonò le musiche del grande compositore. E anche se ‘Lost in the stars’ fu scritta dopo la guerra, non si può fare a meno di pensare che sia un tributo perfetto alle sofferenze insensate che patirono gli internati nei campi fascisti e nazisti”, e gli ebrei in particolare. E forse è anche una canzone su quel “silenzio di Dio” di cui parlò poco più tardi Elie Wiesel nel suo “La Notte” (1958)
Before Lord God made the Sea and the Land
He held all the stars in the palm of his hand
And they ran through his fingers like grains of sand
And one little star fell alone

So the Lord God hunted through the white night air
For the little dark star on the wind down there
And he stated and promised
To take special care
So it wouldn't get lost again

Now a man don't mind if the stars grow dim
And the clouds blow over and darken him
So long as the Lord God 's watching over him
Keeping track how it all goes on~

But I've been walking through the night, through the day
Till my eyes get weary and my head turns grey
And sometimes it seems maybe God's gone away
Forgetting the promise that we've heard him say
And we're lost out here in the stars
Little stars and big stars
Blowing through the night
And we're lost out here in the stars
Little stars and big stars
Blwowing through the night
And we're lost out here in the stars

inviata da Bernart Bartleby - 31/1/2017 - 09:11



Lingua: Italiano

Traduzione italiana dal libretto di sala della “Serata Colorata”
PERSI NELLE STELLE

Prima che il Signore Dio facesse il mare e la terra
ha tenuto tutte le stelle nel palmo della mano
ed esse correvano tra le dita come granelli di sabbia
quando una piccola stella cadde da sola.

E il Signore Dio, per tutta la notte,
cercò la piccola stella sperduta nel vento laggiù.
Cosi Egli dichiarò e promise che
si sarebbe preso cura speciale di quella Stella
cosicché non si perdesse di nuovo.

Ora, uomo, non preoccuparti se le stelle scompaiono
e le nuvole soffiano sopra di lui nascondendolo.
Finché il Signore Dio veglia su di lui
controllando che tutto vada bene.

Ma io ho camminato per tutta la notte e il giorno
fino a che i miei occhi si sono stancati e la mia mente
offuscata e a volte sembrandomi che forse Dio sia
andato via, dimenticandoci la sua promessa,
siamo persi qui nelle stelle.
Piccole stelle, grandi stelle
sparse nel vento della notte,
siamo persi qui nelle stelle...

inviata da Bernart Bartleby - 31/1/2017 - 09:12




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