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Argo Secondari

Del Sangre
Lingua: Italiano


Del Sangre

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[2016]

Album : Il Ritorno Dell’Indiano



Luca Mirti: voce chitarra
Marco “Schuster” Lastrucci: basso
Fabrizio Morganti: batteria
Giuseppe Scarpato: chitarra



Dopo la prima guerra mondiale, mentre i soldatini sopravvissuti se ne tornavano malconci alle loro case, sottufficiali e ufficiali di corpi speciali del regio esercito, come i famigerati Arditi dei reparti d’assalto, fondarono l’Associazione Nazionale Arditi d'Italia che aveva come motto quello coniato dal futurista Marinetti “Arditi, non gendarmi!”. La maggioranza degli Arditi aderì al fascismo delle origini, ma a Roma gli Arditi del comandante Vincenzo Baldazzi e del tenente Argo Secondari, di pura fede anarchica, decisero di opporsi alla violenza delle camicie nere fondando nel 1921 gli “Arditi del Popolo”, organizzazione paramilitare con una forte presenza di anarchici e comunisti che si fuse con le formazioni di difesa proletaria, le ”Guardie Rosse” protagoniste del “biennio rosso” del 1919-1920 (la breve stagione dell’occupazione delle fabbriche tanto cara ad Antonio Gramsci).



Gli Arditi del Popolo quasi ovunque (tra Roma e Genova, tra Roma e Ancona, in particolare, ma anche a Parma, Piacenza, Brescia, Bergamo, Vercelli, Torino, Firenze, Catania e Taranto) si opposero armi in pugno alle squadracce fasciste, e le armi sapevano usarle molto bene, tanto bene che nel 1922 a Parma poche centinaia di Arditi respinsero migliaia di camicie nere guidate da Farinacci e Balbo. Poi, l’azione di “pompieraggio” del partito socialista, convinto di poter scendere a patti con i mussoliniani, e la repressione scatenata loro contro, sia quella “legale” del governo Bonomi sia quella dei molto più numerosi “arditi” divenuti “gendarmi” del fascismo, spazzò via gli Arditi del Popolo ed il loro tentativo di resistenza che, se sostenuto – come pochi dirigenti politici fecero, tra questi Gramsci ma anche Riccardo Lombardi e Giuseppe Di Vittorio – avrebbe forse potuto risparmiare all’Italia 20 terribili anni di dittatura e di guerra. Molti Arditi furono uccisi, assassinati o imprigionati, come toccò ad Argo Secondari che, avendo riportato gravi danni neurologici a seguito di un’aggressione selvaggia di cui fu vittima nel 1922, fu rinchiuso in un manicomio fino alla morte avvenuta vent’anni dopo. Altri Arditi trovarono la morte tra le fila repubblicane durante la guerra di Spagna.

Agli Arditi del Popolo non si deve soltanto l’esclamazione “A NOI!”, che poi fu loro scippata dai fascisti, ma anche una versione di “Giovinezza” - nata come canzone goliardica (testo di Nino Oxilia, musica di Giuseppe Blanc, 1909) e poi inno dei gruppi d’assalto nel primo conflitto mondiale (testo di Marcello Manni) - precedente all’orribile inno trionfale del partito nazionale fascista.


(B.B.)
Li ho visti arrivare mano nella mano
marciando assieme in testa all'uragano
Corbari disse “è ora” e sparò un colpo in aria
tra Pancho Villa e Vallanzasca il vento si schierò

Pugni e fucili alzati contro il cielo
Radio Pirata sparava con i Clash
un re di carta fuggì senza stivali
era tornato Argo Secondari

C'era Guy Fawkes con Cristo e Che Guevara
e William Wallace fece strada a Bobby Sands
Tiburzi aprì la cella e liberò Zapata
Bukowski passò un giro a Woody Guthrie e Billy Bragg

Pugni e fucili alzati contro il cielo
Radio Pirata sparava con i Clash
un re di carta fuggì senza stivali
era tornato Argo Secondari

Edmond Dantès brandiva una catena
Cavallo Pazzo alzò la scure e comandò
Martin Luther King prese la parola
con Sacco, Vanzetti, John Belushi e Malcom X

Pugni e fucili alzati contro il cielo
Radio Pirata sparava con i Clash
un re di carta fuggì senza stivali
era tornato Argo Secondari

inviata da Luciana Monaci - 3/4/2016 - 23:15




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