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Deeply Ordered Chaos

The Cult
Lingua: Inglese


The Cult

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(The Cult)


(2015)
Album: "Hidden City"

The Cult


Uno dei brani, Deeply Ordered Chaos, parla di terrorismo e dei fatti di Charlie Hebdo. È così?

"Quando ho scritto quella canzone stavo guardando quello che stava accadendo nel gennaio dello scorso anno. Fui scioccato da così tanta violenza. Quando stavo in Inghilterra ho vissuto il periodo del terrorismo dell'Ira, delle bombe nell'Irlanda del Nord e a Belfast. Ero a Los Angeles quando nel 1993 la città andò letteralmente in fiamme. Ero di nuovo a Londra nel luglio del 1995 quando scoppiarono le bombe nella metropolitana. Nulla di paragonabile a quanto accaduto a gennaio e poi a novembre al Bataclan, sempre a Parigi e sempre per mano dei fondamentalisti dell'Isis. C'erano persone che imploravano questi assassini, ma loro implacabili e spietati le hanno trucidate. Questo per me è stato un vero choc, ma lo fu anche per come i media, non esclusi i social, riportavano tutta la tragedia e la raccontavano. Dopo la seconda guerra mondiale gli europei, ma anche le altre nazioni del Mondo, si erano impegnate a non far scoppiare nessun altro conflitto. Bisognava fermare tutte le violenze e le guerre. Ma questo proposito non è stato mantenuto. Continuano a persistere differenze di idee religiose e politiche che non vengono risolte con il dialogo, ma a colpi di kalashnikov o sgozzando e uccidendo persone innocenti, soprattutto bambini. Gli esseri umani non riescono a dialogare senza usare la violenza".

E in tutto questo cosa c'entra il pittore irlandese Francis Bacon?

"Lui amava affermare: 'Credo nel caos profondamente ordinato'. Voleva sostanzialmente dire che tutto l'universo si regge su questa legge che può avere effetti indesiderati e spiacevoli. Basta guardare al mondo animale, agli animali selvaggi che cacciano e divorano gli stessi simili per sopravvivere. È un po', beffardamente, come la vita di tutti i giorni. Perché è come se anche la violenza facesse parte di questo equilibrio. Come potremmo risolvere questa situazione? Attraverso la città nascosta dentro di noi abbiamo accesso al nostro cuore. E lì che ci sono tutte le risposte e le scelte giuste".

intervista su Repubblica.it
I'm a European
Tears fall on the altar
I'm a European
Patience is my daughter
Is this the western dream
Defend our liberty

I'm a European
Blood for holy water
I'm a European
Africa my mother
Is this the western dream
Defend our liberty

What you looking at
Who you dreaming of
What you leave behind?

A child of liberty
I opened my eyes
Defend Paris

Violence in my head
I'm a European
Violence in my head
I'm a European
Witnessing the fall
From the perfumed lands
Syria the fall, weep for you

3/2/2016 - 12:33




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