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Coro dos tribunais

José "Zeca" Afonso
Lingua: Portoghese


José "Zeca" Afonso

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[1974]
Parole e musica: José Afonso
Letra e música: José Afonso
Lyrics and music: José Afonso
Album: Coro dos tribunais



Canzone del 1974, a dittatura appena terminata, rovesciata, derrubada secondo le memorabili parole di Salgueiro Maia (“estamos aqui para derrubar este governo de merda”, sul Terreiro do Paço). Canzone dove si ricorda l'operato della magistratura (per usare una terminologia comune ancora oggi nel giornalismo di regime), e lo si ricorda in tempi allora parecchio recenti: magistratura asservita al potere, vale a dire il suo compito precipuo sotto qualsiasi regime. Gli sciacalli vengono sostituiti dai tribunali, ed è una sostituzione che avviene per natura, senza nessuno scossone. I tribunali, in coro, distribuiscono ingiustizia, morte e ladrocinio. Poi accade che, in certi frangenti storici, la vorrebbero pure far passare per baluardo democratico o roba del genere, come ad esempio sta accadendo in questo paese oramai da tempo; sarà quindi bene rimettere in circolazione una piccola canzone di quaranta e rotti anni fa, scritta all'indomani di branchi di sciacalli e di “giudici” per i quali la "legge" vale esattamente quanto gli uomini da loro ammazzati: niente. Qualcosa, anch'essa, da ammazzare. Carne da tribunali. [RV]
Foram-se os bandos dos chacais
Chegou a vez dos tribunais
Vão reunir o bom e o mau ladrão
Para votar sobre um caixão
Quando o inocente se abateu
Inda o morto não morreu
Quando o inocente se abateu
Inda o morto não morreu

A decisão do tribunal
É como a sombra do punhal
Vamos matar o justo que ali jaz
Para quem julga tanto faz
Já que o punhal não mata bem
A lei matemos também
Já que o punhal não mata bem
A lei matemos também

Soa o clarim soa o tambor
O morto já não sente a dor
Quando o deserto nada tem a dar
Vêm as águias almoçar
O tribunal dá de comer
Venham assassinos ver
O tribunal dá de comer
Venham assassinos ver

Se o criminoso se escondeu
Nada de novo acoteceu
A recompensa ao punho que matou
Uma fortuna a quem roubou
Guarda o teu roubo guarda-o bem
Dentro de um papel a lei.

inviata da Riccardo Venturi - 14/10/2015 - 12:32



Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
2 novembre 2015
CORO DEI TRIBUNALI

Andati via i branchi di sciacalli
è venuta la volta dei tribunali
raduneranno il buon ladro e il cattivo
per votare sopra una cassa da morto
quando l'innocente è caduto
ancora il morto non era morto
quando l'innocente è caduto
ancora il morto non era morto

La decisione del tribunale
è come l'ombra del pugnale
ammazziamo il giusto che lì giace
per chi giudica, tanto fa
e visto che il pugnale non ammazza bene
ammazziamo pure la legge
e visto che il pugnale non ammazza bene
ammazziamo anche la legge

Squilla la tromba rulla il tamburo
Il morto più non sente dolore
quando il deserto non ha niente da dare
le aquile arrivano a pranzare
il tribunale dà da mangiare
venite, assassini, a vedere
il tribunale dà da mangiare
venite, assassini, a vedere

Se il crimimale si è nascosto
non è successo nulla di nuovo
ricompensa al pugno che ha ammazzato
e una fortuna a chi ha rubato
tiènti e conserva bene quel che hai rubato,
dentro alla carta, cioè la legge.

2/11/2015 - 01:59




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