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Dalla parte di Spessotto

Vinicio Capossela
Lingua: Italiano


Vinicio Capossela


Siamo dalla parte di Spessotto
da appena nati dalla parte di sotto
senza colletto, senza la scrima
senza il riguardo delle bambine

Dalla parte di Spessotto
il tè di ieri riscaldato alle otto
i compiti fatti in cucina
nella luce bassa della sera prima

Dalla parte di Spessotto
con la falla dentro il canotto
col doppiofondo nella giacchetta
e col grembiule senza il fiocco

Timorati del domani
timorati dello sbocco
siamo dalla parte di Spessotto

Siamo la stirpe di Zoquastro
i perenni votati all'impiastro
sulla stufa asciuga l'inchiostro
dei fogli caduti nel fosso salmastro

Dalla parte della colletta
dell'acqua riusata nella vaschetta
il telefono col lucchetto
e per Natale niente bicicletta

Dalla parte di Spessotto
e se non funziona vuol dire che è rotto
dalla parte del porcavacca
e se non lo capisci allora lo spacchi!

L'oscurità
come un gendarme già
mi afferra l'anima
attardàti qui in mezzo alla via
Non siamo per Davide
siamo per Golia!

Non per Davide e la sua scrima
non per i primi anche alla dottrina
con il tarlo dentro all'orecchia
la flanellosi che ci mangia a letto (*)

Con i peccati da regolare
le penitenze da sistemare
sei anni e sei già perduto
e quando t'interrogano
rimani muto! MUTO!

Dalla parte di Spessotto
che non la dicono chiara
che non la dicono vera
che non la dicono sincera
Tieniti i guai nei salvadanai
se resti zitto mai mentirai!

Adamo Nobile, Carmine Quirico
Rocco Crocco e la banda Spessotto
imboscati in fondo alla stiva
negli ultimi banchi della fila.

Abbagliati dalla balena
nella pancia della falena
clandestini sopra la schiena
gettati al mare delle anime in pena.

Evasi dal compito
evasi dall'ordine
imbrandati sotto a un trastino
a giocarcela a nascondino
di soppiatto allo sguardo divino

Il paradiso nostro è questo quà
fuori dalla grazia
fuori dal giardino
fino alla notte che verrà
non siamo più figli del ciè-
figli del ciè-
figli del cielo
ma di quei farabutti
di Adamo e di Eva

L'oscurità
come un gendarme già
mi afferra l'anima
attardàti quì in mezzo alla via
già mi prende e mi porta...

Dalla parte di Spessotto
dalla parte finita di sotto…

Ma siamo tutti finiti per terra
tutti a reggerci le budella
gli ubriachi, i brutti, i dannati
ma pure i sobri, i belli, i fortunati

E quando verrà il giorno che avrò il giudizio
dirò da che parte ho intricato il mio vizio
per che pena pagherò il dazio
in che risma sono dall'inizio

Da che zolla ho levato il mio canto
da che pietra ho dato fuoco al pianto
per che cielo ho sparso il mio botto
Non da Davide
solo da Spessotto!

Il paradiso nostro è questo quà
fino alla notte che verrà
non siamo più figli del ciè-
figli del ciè-
figli del cielo
non di Davide
solo di Spessotto!!!
(*) "Malattia di mia invenzione, viene dalle lenzuola di flanella di mia madre che sono calde e mi imprigionano a letto. Uno come me può rimanerci a lungo." Vinicio Capossela



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