Personalmente sono contrario al vento,
...ma questa sera mi viene un sentimento;
lo so che non si dice, non sta bene, non si fa,
ma questa sera lasciami cantar…
E’ morto Pinochet,
è morto Pinochet
è morto Pinocheee eee eee eeet!
Stolto è goder della disgrazia altrui,
ma, in questo caso, la disgrazia è lui.
La Storia questa sera ci da soddisfazione
ed ha tirato forte lo sciacquone.
E’ morto Pinochet, etc.
Pi – no – c’è – più , Pi – no – c’è – più,
fuori uno – fuori uno!
Pi – no – c’è – più , Pi – no – c’è – più,
uno in meno – uno in meno!
Personalmente sto con le balle al vento,
e non mi pento se sento un sentimento,
e so che il sentimento che sentivo contro il vento
è solo il sentimento di un momento.
Ma è morto Pinochet...
...ma questa sera mi viene un sentimento;
lo so che non si dice, non sta bene, non si fa,
ma questa sera lasciami cantar…
E’ morto Pinochet,
è morto Pinochet
è morto Pinocheee eee eee eeet!
Stolto è goder della disgrazia altrui,
ma, in questo caso, la disgrazia è lui.
La Storia questa sera ci da soddisfazione
ed ha tirato forte lo sciacquone.
E’ morto Pinochet, etc.
Pi – no – c’è – più , Pi – no – c’è – più,
fuori uno – fuori uno!
Pi – no – c’è – più , Pi – no – c’è – più,
uno in meno – uno in meno!
Personalmente sto con le balle al vento,
e non mi pento se sento un sentimento,
e so che il sentimento che sentivo contro il vento
è solo il sentimento di un momento.
Ma è morto Pinochet...
Per tutte le testedicazzo, in Cile e nel mondo, che ancora pretendono di chiamare Pinochet "padre della patria"... Era invece un porco assassino ed ora è finalmente morto e sepolto!:
PINOCHET: A Declassified Documentary Obit
Si tratta di una recente pubblicazione della National Security Agency statunitense dedicata ai documenti declassificati che provano come in Cile dal 1973 sia stata instaurata, con il decisivo apporto degli USA, una dittatura fondata sul terrorismo di Stato, nazionale e internazionale.
PINOCHET: A Declassified Documentary Obit
Si tratta di una recente pubblicazione della National Security Agency statunitense dedicata ai documenti declassificati che provano come in Cile dal 1973 sia stata instaurata, con il decisivo apporto degli USA, una dittatura fondata sul terrorismo di Stato, nazionale e internazionale.
Alessandro - 2006/12/31 - 12:51
Le multinazionali statunitensi hanno trasformato interi subcontinenti in colonie di fatto (ci si riferisce all'America Latina), nelle quali, per attuare lo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali ed umane, non hanno mai avuto scrupolo di usare qualsiasi mezzo. L'America Latina, la Thailandia, il Pakistan, la Turchia, le Filippine e molti stati africani si trovano sotto il tacco d'acciaio delle multinazionali. Esse trovano nel governo americano (ch'è del resto una loro diretta emanazione) un paladino dei loro laidi interessi economici. La Casa Bianca può, tramite i propri servizi segreti, pilotare colpi di stato militari, ogni qual volta una "repubblica delle banane" tenti la via dell'emancipazione da Washington (17) .
(17) Altamente significativo al riguardo è l'esempio cileno: quando in Cile il ministro Salvador Allende tentò di nazionalizzare le importantissime miniere di rame e tutte le altre attività economiche del paese possedute dalle multinazionali americane; la CIA armò la mano del generale Pinochet che, non contento d'aver ammazzato tutti gli uomini del governo, massacrò, in via preventiva, circa 30.000 intellettuali e sindacalisti che avrebbero potuto dare fastidio. E questo solo nelle prime 48'ore del suo governatorato... un inizio alla grande, non c'è che dire...
Dal sito : http://www.ccsg.it/VerNas.htm
(17) Altamente significativo al riguardo è l'esempio cileno: quando in Cile il ministro Salvador Allende tentò di nazionalizzare le importantissime miniere di rame e tutte le altre attività economiche del paese possedute dalle multinazionali americane; la CIA armò la mano del generale Pinochet che, non contento d'aver ammazzato tutti gli uomini del governo, massacrò, in via preventiva, circa 30.000 intellettuali e sindacalisti che avrebbero potuto dare fastidio. E questo solo nelle prime 48'ore del suo governatorato... un inizio alla grande, non c'è che dire...
Dal sito : http://www.ccsg.it/VerNas.htm
Willy - 2007/1/4 - 20:24
*credevo di non trovare accenni del genere in quel "tipo" di sito...ho pensato di segnalarvelo perche' il confronto diminuisce i pregiudizi e le divergenze.Saluti
Willy - 2007/1/6 - 23:43
Francamente, Willy, non ho capito il riferimento ad un sito ultracattolico antisatanista dedicato ai messaggi subliminali in cui si sostiene che "La musica, come del resto l'arte in generale, è sempre stata al servizio del potere. Rarissime le eccezioni"... Mi pare di rileggere alcuni passi de "Il Nome della Rosa"!
Anche i dati riportati in relazione alla dittatura cilena sono scorretti... Non vi fu il massacro di 30.000 oppositori nelle prime 48h dal golpe, ma in 17 anni (1973-1990) vi furono circa 3.000 tra assassinati e desaparecidos, 30.000 arrestati e sottoposti a tortura e centinaia di migliaia di persone dovettero lasciare il paese... Non per ridimensionare la barbarie di quel regime fondato sul terrorismo nazionale e internazionale (non dimentichiamoci i 70 oppositori assassinati in giro per il mondo dalla polizia segreta di Pinochet) ma anche i numeri hanno un loro senso e non possono essere sparati a caso...
Anche i dati riportati in relazione alla dittatura cilena sono scorretti... Non vi fu il massacro di 30.000 oppositori nelle prime 48h dal golpe, ma in 17 anni (1973-1990) vi furono circa 3.000 tra assassinati e desaparecidos, 30.000 arrestati e sottoposti a tortura e centinaia di migliaia di persone dovettero lasciare il paese... Non per ridimensionare la barbarie di quel regime fondato sul terrorismo nazionale e internazionale (non dimentichiamoci i 70 oppositori assassinati in giro per il mondo dalla polizia segreta di Pinochet) ma anche i numeri hanno un loro senso e non possono essere sparati a caso...
Alessandro - 2007/1/7 - 16:31
Le cose che ritieni analoghe al "Nome della Rosa" le condividi vero ? Parlando di musica,se il potere nel Medioevo era della
Chiesa e quindi la musica era prettamente religiosa,oggi,
se la musica contiene messaggi satanici e come ridetto la
musica e' espressione del potere,il potere da chi e' detenuto ???...il messaggio di questo sito ultracattolico e' questo !!!
Chiesa e quindi la musica era prettamente religiosa,oggi,
se la musica contiene messaggi satanici e come ridetto la
musica e' espressione del potere,il potere da chi e' detenuto ???...il messaggio di questo sito ultracattolico e' questo !!!
Willy - 2007/1/7 - 20:23
Mi riferivo al personaggio di Jorge da Burgos ed al fatto che non esitò a bruciare un monumento all'umanità (e alla cristianità), quale era la biblioteca del monastero, purchè non fosse rivelato al mondo il libro perduto della Poetica di Aristotele, il "De Risu"... Mi riferivo quindi all'oscurantismo di una parte, credo minoritaria, dei credenti cattolici, come appunto quelli impallinati di occultismo, satanismo, complottismo e altre varie e avariate amenità, tra cui spesso spicca, con vaie giustificazioni, che l'arte e la musica in particolare siano figlie del demonio
La musica e l'arte, come tutte le manifestazioni umane, sono state spesso al servizio dei potenti ma sono anche state un potente strumento in mano agli oppressi contro i potenti di turno... e questa funzione si è andata accentuando sicuramente dal "Ça Ira" della Rivoluzione Francese
Credo poi che questo sito sia una chiara testimonianza che le eccezioni a quanto sostieni, che la musica e l'arte siano asservite al potere, non sono affatto rare, anzi...
La musica e l'arte, come tutte le manifestazioni umane, sono state spesso al servizio dei potenti ma sono anche state un potente strumento in mano agli oppressi contro i potenti di turno... e questa funzione si è andata accentuando sicuramente dal "Ça Ira" della Rivoluzione Francese
Credo poi che questo sito sia una chiara testimonianza che le eccezioni a quanto sostieni, che la musica e l'arte siano asservite al potere, non sono affatto rare, anzi...
Alessandro - 2007/1/8 - 10:27
Una poesia/augurio scritta da Mario Benedetti nel 1963 e dedicata a todos los hijos de puta que andan por el mundo... Questa poesia torna periodicamente in auge, per esempio nel 2004 quando è schiattato Ronald Reagan e ancor più nel 2006 quando è andato all'inferno il suo amico Augusto Pinochet..
Los canallas viven mucho, pero algún día se mueren.
OBITUARIO CON HURRAS
Vamos a festejarlo
Vengan todos
Los inocentes
Los damnificados
Los que gritan de noche
Los que sufren de día
Los que sufren el cuerpo
Los que alojan fantasmas
Los que pisan descalzos
Los que blasfeman y arden
Los pobres congelados
Los que quieren a alguien
Los que nunca se olvidan
vamos a festejarlo
vengan todos
el crápula se ha muerto
se acabó el alma negra
el ladró
el cochino
se acabó para siempre
hurra
que vengan todos
vamos a festejarlo
a no decir
la muerte
siempre lo borra todo
todo lo purifica
cualquier día
la muerte
no borra nada
quedan
siempre las cicatrices
hurra
murió el cretino
vamos a festejarlo
a no llorar de vicio
que lloren sus iguales
y se traguen sus lágrimas
se acabó el monstruo prócer
se acabó para siempre
vamos a festejarlo
a no ponernos tibios
a no creer que éste
es un muerto cualquiera
vamos a festejarlo
a no volvernos flojos
a no olvidar que éste
es un muerto cualquiera
vamos a festejarlo
a no volvernos flojos
a no olvidar que éste
es un muerto de mierda.
Los canallas viven mucho, pero algún día se mueren.
OBITUARIO CON HURRAS
Vamos a festejarlo
Vengan todos
Los inocentes
Los damnificados
Los que gritan de noche
Los que sufren de día
Los que sufren el cuerpo
Los que alojan fantasmas
Los que pisan descalzos
Los que blasfeman y arden
Los pobres congelados
Los que quieren a alguien
Los que nunca se olvidan
vamos a festejarlo
vengan todos
el crápula se ha muerto
se acabó el alma negra
el ladró
el cochino
se acabó para siempre
hurra
que vengan todos
vamos a festejarlo
a no decir
la muerte
siempre lo borra todo
todo lo purifica
cualquier día
la muerte
no borra nada
quedan
siempre las cicatrices
hurra
murió el cretino
vamos a festejarlo
a no llorar de vicio
que lloren sus iguales
y se traguen sus lágrimas
se acabó el monstruo prócer
se acabó para siempre
vamos a festejarlo
a no ponernos tibios
a no creer que éste
es un muerto cualquiera
vamos a festejarlo
a no volvernos flojos
a no olvidar que éste
es un muerto cualquiera
vamos a festejarlo
a no volvernos flojos
a no olvidar que éste
es un muerto de mierda.
Alessandro - 2009/10/30 - 13:42
Franco, Hitler e Mussolini preparano il benvenuto per Pinochet
divertente scena del programma Polonia sulla rete catalana TV3
divertente scena del programma Polonia sulla rete catalana TV3
dq82 - 2021/12/17 - 19:25
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Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Album: Discorsi da bar
Sembra un titolo di stretta attualità, invece il brano è apparso nell'album "Discorsi da bar" del 2003.
Praticamente si potrebbe sottotitolare "when dreams come true"...
"DISCORSI DA BAR" è stato pubblicato il 5 settembre 2003. E' un disco di undici tracce (9 brani inediti e 2 cover: "Su Cantiam" di Dario Fo, sigla di "Canzonissima 1967" e "Per La Moto Non Si Da" di Jannacci e Fo) che conferma le scelte stilistiche del gruppo, come sempre varie nel ventaglio dei generi musicali.
Senza abbandonare l’amore per i ritmi danzerecci e gli strumenti acustici, in questo disco la Famiglia Rossi ha optato per un po’ di sperimentazione, aiutata, per la prima volta, da un vero e proprio produttore artistico: Alberto (schizzo) Bonardi, un tecnico del suono con un più che ragguardevole bagaglio di esperienza nella discografia italiana (ha lavorato con Mauro Pagani, De Andrè, Giuliano Palma & The Bluebeaters, Bluvertigo, Aeroplani Italiani, Pierangelo Bertoli e altri ancora).
La sua presenza ha contribuito a dare spessore al suono dei dischi precedenti (per lo più documenti della sonorità live del gruppo) stimolando la ricerca di nuove soluzioni negli arrangiamenti, anche attraverso l’inserimento di strumenti insoliti, assenti dal normale line-up del sestetto.
Dal sito ufficiale della Famiglia Rossi