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Rimado de Palacio 750-757: Llanto del prisionero

Pero López de Ayala y Salvatierra
Language: Spanish (Spagnolo Antico / Old Spanish 1100-1500)


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[Fine del XIV secolo ; 1385/1403]
Dal Rimado de Palacio
di Don Pedro (Pero) López de Ayala y Salvatierra
Strofe 750-757

[Fín del XIV siglo ; 1385/1403]
Desde el Rimado de Palacio
de Don Pedro López de Ayala y Salvatierra
Estrofas 750-757

[End of 14th century : 1385/1403]
From the Rimado de Palacio
by Don Pedro López de Ayala y Salvatierra
Verses 750-757



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L'uomo prigioniero e la privazione della libertà sono un τόπος costante nelle letterature medievali. A mo' di esempio, quella che probabilmente è stata la prima canzone del percorso “Dalle galere del mondo”, Ja nus hons pris di Re Riccardo Cuor di Leone, è di provenienza medievale. Buona parte del Rimado de Palacio di Don Pe(d)ro López de Ayala y Salvatierra fu scritto in varie galere: quella di Oviedo, sicuramente, e probabilmente anche un'altra en tierra estranna, forse portoghese. L'ostentato conforto religioso espresso dal prigioniero non riesce a far dimenticare il mondo, e la stanchezza delle pene costanti acuisce ancor di più il rimpianto di ciò che appare irrimediabilmente perduto. Il brano viene introdotto da quattro quartine in cuaderna vía in rima costante, per lasciare posto a quella che è espressamente una canzone (“Cantar”) in ottava rima. [RV]
[750] Esta cantiga me fiso mayor esfuerço tener
En esta Virgen muy santa, que tiene el poder
De valer a tal tormento qual yo yba padesçer
En una prision tan dura que omne non podria creer.

[751] Yo estava ençerrado en una casa escura
Trabado de una cadena asás grande e dura,
Mi conorte era todo adorar la su figura,
Ca nunca fallé christiano que de mi oviesse cura.

[752] Acordándome del mundo e de la su malandança,
E como es movediso e anda sienpre en balança,
Tenia que no era estranno pesar yo tribulança,
Dexé pensar en ello e puse en Dios mi sperança.

[753] Pero que non podia el mundo asi del todo olvidar,
Como si yo yasia en tan estrecho logar,
Olvidado de plaser e cansado de pesar,
Fise luego d'este fecho aqueste breve cantar.

Cantar.

Tristura e grant cuidado
Son comigo todavia,
Pues plaser e alegria
Asi m'an desanparado.
Asi m'an desanparado
Sin los nunca mereçer,
Ca sienpre amé plaser,
De alegria fuy pagado :
E agora por mi pecado
Contra mi tomaron sanna,
En esta tierra estranna
Me dejaron olvidado.
La tristura etc.
Dexáronme olvidado
En una prision escura.
De cuydado e tristura
Me fallaron muy penado,
Pues me vieron apartado,
Nunca se parten de mi,
Desde entonçes fasta aquí
D'ellos ando acompannado.
La tristura etc.
Dellos ando acompannado
En mi triste coraçon:
Sienpre e en toda sason
Lo tiene muy bien guardado;
E veo que a su grado
De mi non se partirán
E comigo morarán
En quanto fuere cuytado.
La tristura etc.

Contributed by Riccardo Venturi - 2015/8/9 - 18:09



Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi
9 agosto 2015

RIMADO DE PALACIO 750-757
LAMENTO DEL PRIGIONIERO

[750] Questo canto mi appassionò ancor di più
A questa santissima Vergine, che ha il potere
Di aiutare a sopportare il tormento che stavo patendo
In una prigione tanto dura da non potersi credere.

[751] Stavo rinchiuso in una dimora oscura,
Stretto da una catena assai grossa e dura,
Tutto il mio solacio era adorar la sua figura
Ché non ci fu mai cristiano che di me avesse cura.

[752] Ricordandomi del mondo e della sua sventura
E di come esso è instabile e sempre sta in bilico,
Ritenni non fosse strano che patissi tribolazioni;
Ma smisi di pensarvi e riposi in Dio la mia speranza.

[753] Ma poiché non potevo del tutto scordarmi del mondo
Anche se giacevo in un luogo tanto angusto,
Scordatomi il piacere e stanco di penare,
Composi dunque su questi fatti questa breve canzone.

Canzone.

Tristezza e grande pena
Sono sempre con me
Poiché piacere e allegria
Così m'hanno abbandonato.
Così m'hanno abbandonato
Senza che lo meritassi,
Ché sempre ho amato il piacere,
D'allegria ricompensato:
E ora per il mio peccato
Contro di me si sono infuriati
In questa terra straniera
Mi lasciaron dimenticato.
La tristezza ecc.
Mi lasciaron dimenticato
In una prigione scura.
La pena e la tristezza
Mi trovarono assai tormentato,
E poiché mi han visto solo
Mai si separan da me,
E da allora in poi
Da esse sono accompagnato,
La tristezza ecc.
Da esse sono accompagnato
Dentro al mio triste cuore:
Sempre e in ogni stagione
Le serba ben guardate;
E vedo che finché vorranno
Da me non si separeranno
E assieme a me rimarranno
Finché sarò addolorato.
La tristezza ecc.

2015/8/9 - 20:18




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