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La notte dei fondi

Giorgio Cordini
Lingua: Italiano


Giorgio Cordini


E' stato il rimpianto di un tempo passato
dei giochi sui monti a correre liberi
e la speranza riaccesa dal vento di oggi
che ci han fatto partire cantando
con le voci spiegate nella neve di aprile
sulla strada che porta alla notte

Ma di che tempo parli figlio nato con me
che io non ti ho perduto mai
se non ieri sul far di una sera
che imbruniva con te nella notte

Era un tempo madre mia che la vita sognavi
in chiesa mio padre, tra le mani il cappello
fatica lavoro parlar di ragazze
e preparare veli da sposa
era un tempo di pace fiorito in aprile
protetto dal cielo e benedetto in questa candida notte

Figlio mio torna presto a casa con gli altri
e aspettiamo insieme il mattino
che mi uccide il rumore di questo silenzio
la paura di non vedervi mai più

Nei fondi tra boschi, valle e miniere
il messaggio la storia ha lasciato
l'ha scritto col sangue di dodici uomini
uccisi senza pietà
pregavano chi li aspettava lassù
di non fare la guerra mai più
e ricordano a te che ora arrivi fin là
quanto vale la tua libertà

Non so madre mia come coprirti gli occhi
che tra un poco vedranno i tuoi figli tra i sassi
e non posso fermare i tuoi passi scalzi
che noi dodici siamo tra la terra e le stelle
mio fratello è con me a guardare dal cielo
la neve ormai rossa sul colle

Quali mani vi han preso vita a more ricordi
nella neve macchiata di sogni
figli miei figli nostri caduti per odio
di chi ancora pace non ha

Nei fondi tra boschi, valle e miniere
il messaggio la storia ha lasciato
l'ha scritto col sangue di dodici uomini
uccisi senza pietà
pregavano chi li aspettava lassù
di non fare la guerra mai più
e ricordano a te che ora arrivi fin là
quanto vale la tua libertà
chiedevano a chi li aspettava lassù
di non fare la guerra mai più
e ricordano a te che ora arrivi fin là
quanto vale la tua libertà



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