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Contrasto fra America e Russia

Guerriero Romanelli e Renato Livi
Lingua: Italiano



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Se si pensa alla spaventosa guerra
(Altamante Logli)


[1976]
Improvvisazione in ottava rima
di Guerriero Romanelli e Renato Livi

Improvvisatori in ottava nelle campagne toscane degli anni '30. Si notino i tricolori alle spalle con la scritta "W IL DUCE".
Improvvisatori in ottava nelle campagne toscane degli anni '30. Si notino i tricolori alle spalle con la scritta "W IL DUCE".


Nel 1976, a Arezzo, Guerriero Romanelli, venditore ambulante di confezioni e stoffe, e Renato Livi, commerciante pure ambulante di formaggi (quello che in Toscana si chiama “caciaio”, estrema e antica evoluzione popolare del latino casearius), si ritrovarono a fare un'improvvisazione in ottava rima. Si ignora dove; se da qualche parte in una mattina di mercato, o se a una delle tante “case del popolo” che allora, in Toscana, facevano ancora parte del patrimonio della classe operaja (ora ne sono rimaste poche: o le han dismesse, o sono diventate “pùbbe” finti irlandesi e ci fanno pure l'èppi àuar, oppure ancora sono in mano al PD con tutto quel che ne consegue). Allora, come si sa, c'erano du' cose che gli andàvano di paripasso: la guerra fredda e la pace. C'era anche, specialmente in Toscana, i' grande Partiho Homuništa; c'era la Russia (mai, e ripeto mai, in Toscana s'è detto “Unione Sovietica”, al massimo “Urse”), c'era l'Amèriha e la Russia voleva la pace n'i'mondo. Stop. Così il signor Romanelli e il signor Livi dettero un esempio di cosa si sapeva fare comunemente con l'ottava rima, che è una cosa che ha sul groppone una ballàha di secoli e che, in ultima analisi, risale alla tradizione rurale trecentesca derivata dal modello boccaccesco. Morto Altamante Logli, di gente capace di fare l'ottava rima come si deve ne sarà rimasta quanta i partigiani: una dozzina e tutti con più di ottantacinque anni. Lasciate stare Roberto Benigni, che è troppo cólto e ci ha bibbie e costituzioni; l'ottava rima era questa qui. Colla farcemmartèllo, con la bandiera rossa, la NATO, i' Viettenàmme e i' bravo amerihano. Se i' metro 'un tornava, 'e si facèa tornare: così avvenente diventava avvenimente. Le improvvisazioni in ottava rima, di solito, eran figlie d'un momento e d'un'occasione; raramente venivano trascritte. Questa la fu. [RV]
America
Col tuo parlare un te le fai le spese
De Golle* ti ha fermato e nella NATO
ma non fu che preciso e né palese
il mondo intero tu l'hai rovinato.
Con i tuoi discorsi e le tue imprese
per quanta gente tu l'hai 'ntusiasmato,
chi vuol bene alla falce col martello
che la perde la testa col cervello.

Russia
Io parlavo di un popolo modello,
parlavo di coscienza e sangue al cuore,
parlavo della pace e qui mi appello,
parlavo di un istinto superiore.
Ma tu american, sei sempre quello,
guerrafondaio e più distruggitore:
sembra la terra lo trasmetta al sole
o pace, o pace nel mondo ci vuole.

America
Tu non vòi le chiese e né le scuole,
soltanto tu mi parli politicamente.
Dimmi come la porti la tua prole
in questo mondo bello e avvenimente.
Ma dimmi, quel sovietico che vuole?
Noi ai sovietici un li chiediamo niente:
basta con la tua falce e la bandiera rossa
perché il mondo metti in una fossa.

Russia
Calma, è la parte mentale ti si è scossa.
America
Io sono di America la gran partita.
Russia
Ma nel Vietnam l'hai fatta grossa.
America
All'Europa me ne dò la vita.
Russia
Da noi la pace c'è, bandiera rossa.
America
Però la prima palla di dov'è partita?
Russia
Io son russo e ti rendo la mano,
facciam la pace, o bravo americano.
* De Gaulle. Da pronunciare alla toscana: "Degòlle".

inviata da Riccardo Venturi - 17/9/2014 - 10:34




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