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Praga

Flavio Giurato
Lingua: Italiano


Flavio Giurato

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(Flavio Giurato)
Music for Prague 1968
(Karel Husa)


Parole e musica di Flavio Giurato, ma non so in che anno preciso compose la canzone.
Nell’album intitolato “Il manuale del cantautore”, pubblicato nel 2002.

Il manuale del cantautore

Praga, notte tre il 20 ed il 21 agosto 1968. L’invasione sovietica. La Primavera che muore in un’estate di morte.

Un gruppazzo per strada
Per le vie di Praga
Giocatori italiani con le giacche di plastica azzurra
Di notte
La notte tra il 20 e il 21
Con quel suono continuo dal cielo
Che nessuno ancora capiva
Parlavamo delle donne dalle grandi bocce
Parlavamo di partite che si giocheranno
Parlavamo di qualcuno ch'era già a scopare
Parlavamo di qualcuno ch'era andato a dormire
La città era bella e sincera
La notte tra il 20 e il 21
Con quel suono continuo dal cielo
Che nessuno ancora capiva
Non potevamo immaginare di sentire le strade tremare
Con gli angeli dalla stella rossa che vengono presi a sputi
E i carri armati con la striscia bianca che vengono rovesciati
E gli angeli dalla stella rossa che vengono presi a sputi
E i carri armati con la striscia bianca che vengono rovesciati
Ambasciatore Praga è invasa dalle truppe del Patto di Varsavia
Ambasciatore Praga è invasa dalle truppe del Patto di Varsavia
Non ci credeva il diplomatico di carriera
Non ci credeva
Non ci credeva il diplomatico di carriera
Non ci credeva
Soldati dai begli occhi dell'Azerbaijan
Sparano alle radio e le chiudono ad una ad una
Sparano alle radio e le chiudono ad una ad una
Ancora di notte coi traccianti
Sparano alle radio e le chiudono ad una ad una
E i jet a bassa quota e la velocità
Passano raso ai tetti di città
Case abitate da terrorizzare
Con le ali come spade e il rumore assordante
Fa freddo la mattina
Divise bagnate di tela di cotone
Accampati lungo il fiume gli invasori
Bagnati dalla guazza
Tra poco Pivo
Una bella ragazza finlandese mi poserà
gli acini dell'uva sulla bocca
E dopo le sue stesse labbra
In uno scompartimento lento
di un treno destinato anche a fermarsi in aperta campagna

Ora che siamo
Da casa più lontani
Praga occupata
Mi piange nelle mani
E' una città ferita
E' una città che brucia
Un'anima tradita
E mi si spezza il cuore
Schiacciato dai cingoli di acciaio
La sua bella stagione che muore
E l'estate è finita

inviata da Bernart Bartleby - 30/7/2014 - 10:36




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