Se da diecimila anni
il terrore, la notte, il buio del padrone
ci hanno ricoperto come un manto lungo i tempi,
ora la fiaccola dell'anarchia illumina la via.
Se per millenni ci hanno incatenati,
se curvi in ginocchio non abbiam mai visto il sole,
ora questa umanità divisa ha detto basta:
basta con padroni e stati, solleviam la testa.
Se mille voci son diventate grido,
quando dentro ai pugni tieni questo nuovo fuoco,
chi teneva la testa bassa e la schiena chinata
ora si è levato in piedi e ha sollevato il volto.
Basta col freddo e la miseria, basta con la paura:
è una giustizia proletaria quella che avanza ora;
basta coi burocratici, i capi, i governatori,
lottiamo solo per il potere dei lavoratori.
Divideremo tutto quanto sarà necessario
in ogni quartiere e in tutte le scuole, in tutte le officine
nelle campagne il palpito del sole e del lavoro
sopra i cantieri sventoleranno bandiere rosse e nere.
Recitato:
"Se quelli che stanno in alto
ti dicono che devi pazientare
nel loro cuore ti hanno già tradito.
Allora ergi barricate nelle strade
occupa le fabbriche e le officine
e milioni di uomini ti seguiranno.
Non temere mai per la libertà
se essa risplende nel tuo cuore,
non temere mai per la tua vita
se essa è affidata alla canna di un fucile.
Non temere mai per il futuro del mondo
se esso riposa nelle sue mani
e soprattutto non aver paura di uccidere
gli ultimi corvi:
L'umanità li ha uditi troppo a lungo
gracchiare.
Avanti, dunque, compagno!
I poveri aspettano la loro estate."
Renzo Vanni.
Dove si lavora, dove si è lottato, lì c'è il contropotere
là dove ci stanno schiere proletarie c'è un solo dovere:
lavorare e organizzare autonomamente
senza stati, governi e chiese, capi e dirigenti.
Andremo sempre avanti, sempre verso la vittoria,
questa vittoria schiude il comunismo libertario:
autogestione popolare diretta e assembleare,
divideremo in parti uguali pane, lavoro e potere.
il terrore, la notte, il buio del padrone
ci hanno ricoperto come un manto lungo i tempi,
ora la fiaccola dell'anarchia illumina la via.
Se per millenni ci hanno incatenati,
se curvi in ginocchio non abbiam mai visto il sole,
ora questa umanità divisa ha detto basta:
basta con padroni e stati, solleviam la testa.
Se mille voci son diventate grido,
quando dentro ai pugni tieni questo nuovo fuoco,
chi teneva la testa bassa e la schiena chinata
ora si è levato in piedi e ha sollevato il volto.
Basta col freddo e la miseria, basta con la paura:
è una giustizia proletaria quella che avanza ora;
basta coi burocratici, i capi, i governatori,
lottiamo solo per il potere dei lavoratori.
Divideremo tutto quanto sarà necessario
in ogni quartiere e in tutte le scuole, in tutte le officine
nelle campagne il palpito del sole e del lavoro
sopra i cantieri sventoleranno bandiere rosse e nere.
Recitato:
"Se quelli che stanno in alto
ti dicono che devi pazientare
nel loro cuore ti hanno già tradito.
Allora ergi barricate nelle strade
occupa le fabbriche e le officine
e milioni di uomini ti seguiranno.
Non temere mai per la libertà
se essa risplende nel tuo cuore,
non temere mai per la tua vita
se essa è affidata alla canna di un fucile.
Non temere mai per il futuro del mondo
se esso riposa nelle sue mani
e soprattutto non aver paura di uccidere
gli ultimi corvi:
L'umanità li ha uditi troppo a lungo
gracchiare.
Avanti, dunque, compagno!
I poveri aspettano la loro estate."
Renzo Vanni.
Dove si lavora, dove si è lottato, lì c'è il contropotere
là dove ci stanno schiere proletarie c'è un solo dovere:
lavorare e organizzare autonomamente
senza stati, governi e chiese, capi e dirigenti.
Andremo sempre avanti, sempre verso la vittoria,
questa vittoria schiude il comunismo libertario:
autogestione popolare diretta e assembleare,
divideremo in parti uguali pane, lavoro e potere.
envoyé par Riccardo Venturi - 9/1/2014 - 19:21
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L'estate dei poveri
Dal foglio ciclostilato allegato alla musicassetta de "L'estate dei poveri".
Riprodotto da "La musica dell'altra Italia".
"Cantare, Anarchia, Lottare"
(Canzoniere anarchico e libertario
Da Pietro Gori a Léo Ferré, pp. 40-42)
"Il 33 giri "L'estate dei poveri - Dalla realtà di classe al progetto libertario" del Collettivo del Contropotere, edito dal Circolo di Cultura Popolare di Massa nel 1976, fu il primo LP prodotto e realizzato da gruppi del Movimento anarchico. Dello stesso lavoro pubblichiamo anche due canzoni che seguono, senza titolo nel disco, impostate come un tutt'uno in continuità."
- Cantare, Anarchia Lottare. Canzoniere anarchico e libertario da Pietro Gori a Léo Ferré, p. 42. Edizioni La Fiaccola, a cura del Gruppo Anarchico di Ragusa, 1986. Collana "Anteo - La Rivolta", n° 23.
- Individuare il nemico da battere
- Se da diecimila anni
- Andare avanti sempre
- Vi canteremo la favola
- Coi comunisti nel governo
- Anche lo Stato
- E allora sai
- Ma non riusciranno
- Avanza senza sosta
- Dove nel maggio splendono