Il soldato Giovanni cammina cammina
sulla strada del suo casolare
Il paese dal colle lo guarda marciare
come un figlio che vuole tornare
Il ragazzo ha un pesante mantello che tiene
serrato e non apre a nessuno
Busserà tra un momento alla porta di casa
alle spalle lo segue qualcuno
E la mamma impazzisce di gioia
ed intorno i fratelli lo guardan felici
È Giovanni! È tornato! E le lacrime e il riso
e la luce che illumina il viso
E la mamma lo vuole spogliare
“non senti che caldo? è arrivata l’estate!”
Lui si stringe il tabarro ha un sorriso malato
Mentre osserva il suo tempo passato
“Ma perché non ti siedi, sei pallido e stanco
dillo a me se qualcosa ti turba…”
Poi un sorriso riaffiora dal fondo
e i due fratellini gli fan girotondo
“son tornato ma esco di nuovo
quel tipo là fuori non può più aspettare”
“vai a trovare la tua fidanzata, n’é vero?”
Su, Giovanni non farmi penare!...
Poi mia madre turbata mi chiede
chi è che da fuori dal vetro mi aspetta
È un soldato è un compagno di strada sbagliato
È un amico che adesso è di fretta
E di nuovo mia madre più inquieta mi chiede
chi è che mi guarda da fuori
è un compagno di strada è un soldato sbandato
è un amico dei giorni migliori
Un fratello gli scosta il mantello
e sulla camicia c’è una macchia scarlatta
il terrore dagli occhi di lei che straripa dilaga
le mani alla bocca
“Ora mamma devo proprio partire”
e con gesto veloce richiude il giaccone
“quello là mi ha concesso fin troppo del tempo”
e in un lampo raggiunge il portone
Il soldato Giovanni cammina in un campo
dove adesso non vede contorno
Il paese là intorno sonnecchia ed un gregge
riposa nel mezzo del giorno
sulla strada del suo casolare
Il paese dal colle lo guarda marciare
come un figlio che vuole tornare
Il ragazzo ha un pesante mantello che tiene
serrato e non apre a nessuno
Busserà tra un momento alla porta di casa
alle spalle lo segue qualcuno
E la mamma impazzisce di gioia
ed intorno i fratelli lo guardan felici
È Giovanni! È tornato! E le lacrime e il riso
e la luce che illumina il viso
E la mamma lo vuole spogliare
“non senti che caldo? è arrivata l’estate!”
Lui si stringe il tabarro ha un sorriso malato
Mentre osserva il suo tempo passato
“Ma perché non ti siedi, sei pallido e stanco
dillo a me se qualcosa ti turba…”
Poi un sorriso riaffiora dal fondo
e i due fratellini gli fan girotondo
“son tornato ma esco di nuovo
quel tipo là fuori non può più aspettare”
“vai a trovare la tua fidanzata, n’é vero?”
Su, Giovanni non farmi penare!...
Poi mia madre turbata mi chiede
chi è che da fuori dal vetro mi aspetta
È un soldato è un compagno di strada sbagliato
È un amico che adesso è di fretta
E di nuovo mia madre più inquieta mi chiede
chi è che mi guarda da fuori
è un compagno di strada è un soldato sbandato
è un amico dei giorni migliori
Un fratello gli scosta il mantello
e sulla camicia c’è una macchia scarlatta
il terrore dagli occhi di lei che straripa dilaga
le mani alla bocca
“Ora mamma devo proprio partire”
e con gesto veloce richiude il giaccone
“quello là mi ha concesso fin troppo del tempo”
e in un lampo raggiunge il portone
Il soldato Giovanni cammina in un campo
dove adesso non vede contorno
Il paese là intorno sonnecchia ed un gregge
riposa nel mezzo del giorno
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