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Die Große Hungersnot (Wir haben im Felde gestanden)‎

anonimo
Lingua: Tedesco


Lista delle versioni e commenti


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Mamele, Mamele, gib mir Brot
(anonimo)


‎[1848?]‎
Interpretata, fra gli altri, da Hein ed Oss Kröher, nell’album intitolato “Soldatenlieder” del 1981.‎
Testo trovato sul Volksliederarchiv

Hein & Oss

La “Great Famine” che alla metà dell’800 flagellò l’Irlanda non fu un episodio isolato. In buona ‎parte d’Europa in quel periodo si succedettero carestie più o meno gravi. Anche nell’Impero ‎austriaco, specie in città come Berlino, Stoccarda, Stettino, Breslavia, Halle, Poznań, Amburgo, ‎Chemnitz, alla fine degli anni 40 si moltiplicarono i disordini causati dalla penuria di cibo (si veda ‎al proposito pure Mamele, Mamele, gib mir Brot). Anche tanti sudditi tedeschi furono costretti ad emigrare, e per numero ‎furono secondi soltanto agli irlandesi. La situazione, davastante in tutta Europa, esplose ‎inevitabilmente di lì a poco con la cosiddetta “Primavera dei popoli”. E fu davvero un “48”!‎

Questa canzone - proveniente dalla regione di Nysa (in tedesco, Neisse), Polonia sudoccidentale – ‎credo che si riferisca alla situazione delle truppe dell’Impero austriaco nel periodo immediatamente ‎precedente la Rivoluzione del 1848, quando ai soldati non arrivavano più rifornimenti ed erano ‎costretti a cibarsi di radici e delle carcasse dei loro cavalli.‎
Wir haben im Felde gestanden:
Kein Bissen Brot vorhanden,
‎´s war große Hungersnot. ‎

Wir ließen den Kaiser bitten,
er möcht' uns doch erretten
mit einem Bissen Brot.‎

Der Kaiser täte schicken
um dreißig Silberstücke
für achtzigtausend Mann.‎

Die Stücklein waren geschnitten
als wie die halben Glieder,
die an dem Finger sind

Wir haben's nicht selber gegessen,
wir haben's den Pferden gelassen,
‎'s war große Hungersnot‎

Die Wurzeln aus der Erden
haben wir uns ausgegraben,
ist uns're Speis gewest

Den Tau wohl von den Blumen
haben wir uns abgenommen,
ist unser Trank gewest.‎

Wenn das mein Vater wüsste,
dazu mein liebes Geschwister,
sie würden mir schicken Brot.‎

Dazu ein weißes Hemde,
vor meinem letzten Ende,
weil ich jetzt sterben muss.‎

Dazu ein Krug mit Wasser,
d'raus ich mich könnte waschen
vor meinem letzten End'.‎

Es sind unser zwei geblieben,
die haben das Lied geschrieben
von der großen Hungersnot. ‎

inviata da Bernart - 17/7/2013 - 13:16



Lingua: Italiano

Versione italiana di Francesco Mazzocchi
LA GRANDE CARESTIA
(SIAMO STATI AL FRONTE)‎

Siamo stati al fronte:
non c’era un pezzetto di pane,
c’era grande carestia.

Abbiamo fatto pregare il Kaiser,
ci volesse salvare
con un pezzetto di pane.‎

Il Kaiser fece mandare
qualcosa come trenta pezzi d’argento
per ottomila uomini.‎

I pezzetti erano tagliati
come le mezze falangi
che abbiamo al dito.

Non l’abbiamo mangiato noi stessi,
l’abbiamo lasciato ai cavalli,
‎era grande carestia.

Le radici dalla terra
abbiamo cavato fuori,
è stato il nostro cibo.

E la rugiada dai fiori
ci siamo presa giù,
è stata la nostra bevanda.‎

Se l’avesse saputo mio padre,
e i miei cari fratelli e sorelle,
mi avrebbero mandato pane.‎

E poi una camicia bianca,
per la mia ultima fine,
perché io ora devo morire.‎

E poi un vaso con acqua,
con cui mi potessi lavare
per la mia ultima fine.‎

Siamo rimasti noi due,
che abbiamo scritto la canzone
della grande carestia.

inviata da Francesco Mazzocchi - 9/2/2019 - 20:30




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