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Il proconsole Dione e il fante Massimiliano

Anton Virgilio Savona
Lingua: Italiano


Anton Virgilio Savona


[Parlato:]
Questa è una storia vera, accaduta 1670 anni fa, a Tebessa, nella Numidia. È stata tratta da documenti storici raccolti dal manoscritto "Atti sinceri de' primi martiri".


Dione proconsole romano
fece condurre in catene al suo cospetto
il 12 di marzo del 300 d.C:
il fante Massimiliano.

Gli chiese cos'era quella storia
che gli era stata dai capi riferita,
se era una menzogna, o se era cosa vera.
Rispose Massimiliano:

« È vero, proconsole Dione,
non prendo il Segno(1), non prendo la daga:
Io, Massimiliano, sono cristiano
e non combatterò per la coorte
Porto la pace non porto la morte ».

Dione gli disse: « Scellerato
chi ti ha condotto a questa conclusione
Se non accetti il Segno, se rifiuti la milizia
sarai decapitato

Rinnega il gretto ciarlatano
che ti ha ispirato stupide teorie..
Avrai salva la vita e sarai riabilitato ».
Rispose Massimiliano:

« La vita, proconsole Dione,
non è nel Segno, non è nella daga:
Io, Massimiliano, sono cristiano
e accetto con amore la mia sorte
e, con amore, accetto la morte ».

Massimiliano data la risposta,
cadde in ginocchio – ed abbassò la testa..
Note

(1) Il signum o signaculum era il vessillo di ciascuna coorte, simbolo della milizia e della sovranità di Roma. I signa (signacula) portati dai signifer, erano aste con in cima una punta di lancia ornamentale o una mano alzata in bronzo dorato o dipinta di bianco, decorate con ghirlande e larghi dischi in numero variabile che indicavano le singole centurie: la mano alzata probabilmente stava a significare il gesto fatto nel giuramento, o il saluto militare, o una minaccia ai nemici.
Secondo altri i signacula erano invece delle piccole custodie di pelle indossati alle caviglie riportanti i dati personali del legionario romano allo scopo di identificarne il corpo. La stessa funzione cioè dei moderni dog tags. Signaculum - Wikipedia



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