Lingua   

Troppo poco

Piotta
Lingua: Italiano


Piotta


Chitarra più voce blues piantagione
è un seme che pianto in questo grigiore,
feelin’ blue se più giù di così c’è il buio
muti mai per il nostro orgoglio.
Mutilata gioventù precaria
il ricatto è una tassa, il tasso, una rata
mille buste paga per il tuo stipendio
quale dividendo? Questo è un vilipendio.
Va crescendo il divario e si va crashando
i prezzi in alto e non c’è più risparmio,
non gli tengo il passo e vado un po’ più in basso
se Dante scrivesse il vostro contrappasso
nel quarto cerchio spingereste un masso
e a metà del giro ne fareste un altro,
rotolando senza mai traguardo
come l’avarizia che vi sta comprando.

C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
il meglio va a loro a noi solo lo scarto
a chi tutto a chi niente, a chi il mare a chi il fango.
C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
a noi resta lo scarto se il meglio va a loro
pochi con troppo e troppi con poco.

Non va bene così, come gira così,
come arriva così come viene così se così
è senza mezzi né mezza misura
è una scomoda storia a memoria futura.
E’ succo di vita pura e fa paura
a chi al cuore ha messo una sicura
e la vede e la vive al sicuro in salotto
il salotto che ha fatto rubando il malloppo,
pulito anche troppo ma ai sensi di colpa
non basta una botta a lavare la rogna,
al cane alla cagna tra servi e padroni,
i peggio animali, i crumiri peggiori,
schiavi di avanzi che abbaiano in branco
come Zio Tom e il suo padrone bianco.
Guardo il sole spento su Torino
in questo blues delirio senza più sorriso.

C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
il meglio va a loro a noi solo lo scarto
a chi tutto a chi niente, a chi il mare a chi il fango.
C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
a noi resta lo scarto se il meglio va a loro
pochi con troppo e troppi con poco.

C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
il meglio va a loro a noi solo lo scarto
a chi tutto a chi niente, a chi il mare a chi il fango.
C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
a noi resta lo scarto se il meglio va a loro
pochi con troppo e troppi con poco.

Torino porta in alto o porta giù all’inferno,
porta via quest’inverno e tutto il mio tormento.

Spacca l’anima di ghiaccio di chi all’anima da un prezzo
mentre il vuoto si riempie del suo pianto e il mio disprezzo.
Mi piego e mi rispezzo perso in mezzo alle catene
E urlo tutto il mio dissenso al guardiano che mi tiene.

C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
il meglio va a loro a noi solo lo scarto
a chi tutto a chi niente, a chi il mare a chi il fango.
C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
a noi resta lo scarto se il meglio va a loro
pochi con troppo e troppi con poco.

C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
il meglio va a loro a noi solo lo scarto
a chi tutto a chi niente, a chi il mare a chi il fango.
C’è sempre uno schiavo più schiavo dell’altro
il mercato globale punta più in alto,
a noi resta lo scarto se il meglio va a loro
pochi con troppo e troppi con poco.



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