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Via col vento

Claudio Lolli
Lingua: Italiano


Claudio Lolli


Stavo sognando Reagan stamattina,
faceva suonare la mia sveglia assassina,
poi il caffè,
poi tempo che vola,
finisce la città
prima di questa scuola.

Stavo sognando Ronnie stamattina
con Maggie in "Via col vento" ad Hiroshima,
come in una famosa cartolina
anarchica.

Di cosa parleremo stamattina,
di Marx oppure dell'ottava rima,
o studieremo
nella nebbia sui vetri
le probabilità
di futuro per gli innocenti,
innocenti come siete voi,
santi volgari ed ignoranti eroi
di un mondo che non vuole e comprerà
la vostra libertà.

Via col vento, via col vento,
se ne va il pensiero in questo piccolo tormento,
via col vento, professore,
abbiamo fretta e voglia solo di fare l'amore,
dai col tempo, dai ch'è tardi
per stare qui a pensare a quella Silvia,
la ragazza di Leopardi...

E in un'aria che assomiglia già a Hiroshima
eccoci addormentati una mattina
a un punto morto
tra la giovinezza
che ha tanta voglia di sé
e la vita che la disprezza
e la scrittura nel suo film di serie B,
finisce il sabato, ricomincia lunedì,
nell'intervallo la domenica sportiva,
definitiva.

Via col vento, via col vento,
che non ha più risposte, solo un presentimento,
via col vento, professore,
per cominciare a vivere abbiamo poche ore,
via col vento, via col vento,
chissà perché mi viene in mente oggi
la mia prima millecento...

E per finire il sogno di questa mattina
c'era un vecchio in piedi sopra una panchina,
un po' ubriaco
che predicava di niente
e ripeteva la stessa frase
ad un pubblico inesistente:
"Cari ragazzi dell'ottanta noi
santi volgari ed ignoranti eroi,
rompere i vetri in caso di soffocamento
e via col vento
e via col vento
e via col vento°



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