Тишина. Ни огонька, ни звука.
В полутьме деревья тихо спят.
В тыл врага без шороха и звука
Партизанский уходил отряд.
Шли и старики, и комсомольцы,
Над рекой туманился рассвет,
С ними уходила добровольцем
Девушка семнадцати лет.
Девушка в поношенной кубанке
Обрывала связи, жгла мосты,
И отряд гордился партизанкой –
Комсомолкой Зоей из Москвы.
Это было зимнею порою.
Отступая, враг поджег село,
И повесили фашисты Зою
По утру, лишь только рассвело.
Умерла... Но ты среди народа,
Ты героем вечно будешь жить.
И клянемся, дорогая Зоя,
За тебя врагам мы отомстить.
В полутьме деревья тихо спят.
В тыл врага без шороха и звука
Партизанский уходил отряд.
Шли и старики, и комсомольцы,
Над рекой туманился рассвет,
С ними уходила добровольцем
Девушка семнадцати лет.
Девушка в поношенной кубанке
Обрывала связи, жгла мосты,
И отряд гордился партизанкой –
Комсомолкой Зоей из Москвы.
Это было зимнею порою.
Отступая, враг поджег село,
И повесили фашисты Зою
По утру, лишь только рассвело.
Умерла... Но ты среди народа,
Ты героем вечно будешь жить.
И клянемся, дорогая Зоя,
За тебя врагам мы отомстить.
envoyé par Dead End - 30/11/2012 - 09:34
Langue: italien
Traduzione italiana di Riccardo Venturi
3 dicembre 2012
3 dicembre 2012
Per mettermi a tradurre dal russo, ce ne vuole. Non è tra le lingue dalle quali traduco volentieri, e non per colpa del russo ma mia, che non l'ho mai studiato a dovere. Ma ho sentito che, per questa canzone, dovevo farlo. Sentivo di doverlo a questa ragazza.
Ci sono anche un paio di note alla traduzione. [RV]
Ci sono anche un paio di note alla traduzione. [RV]
SILENZIO
Silenzio. Né fiammelle, né suoni.
Dormоnо calmi alla penombra dell'albero.
Nelle retrovie nemiche, senza fruscii né rumori,
il reparto partigiano è penetrato.
Son veterani o komsomol'cy, [1]
sta albeggiando presso il fiume, nella nebbia.
Assieme a loro è andata volontaria
una ragazza di diciassette anni.
La ragazza con la kubanka lisa [2]
ha interrotto collegamenti, ha bruciato ponti,
e il reparto è fiero della partigiana,
la komsomol'ka Zoja di Mosca.
Accadde in tempo d'inverno.
Ritirandosi, il nemico incendiò un villaggio
e i fascisti impiccarono Zoja
alle prime luci del mattino.
Morì... Ma tu, tra il popolo
vivrai per sempre come un'eroina.
E ti giuriamo, cara Zoja,
che ti vendicheremo sui nemici.
Silenzio. Né fiammelle, né suoni.
Dormоnо calmi alla penombra dell'albero.
Nelle retrovie nemiche, senza fruscii né rumori,
il reparto partigiano è penetrato.
Son veterani o komsomol'cy, [1]
sta albeggiando presso il fiume, nella nebbia.
Assieme a loro è andata volontaria
una ragazza di diciassette anni.
La ragazza con la kubanka lisa [2]
ha interrotto collegamenti, ha bruciato ponti,
e il reparto è fiero della partigiana,
la komsomol'ka Zoja di Mosca.
Accadde in tempo d'inverno.
Ritirandosi, il nemico incendiò un villaggio
e i fascisti impiccarono Zoja
alle prime luci del mattino.
Morì... Ma tu, tra il popolo
vivrai per sempre come un'eroina.
E ti giuriamo, cara Zoja,
che ti vendicheremo sui nemici.
NOTE alla traduzione
[1] Komsomol'cy (singolare: komsomolek, femminile: komsomol'ka): membro della Gioventù Comunista Russa, l'organizzazione giovanile del Partito (Komsomol, acronimo di KOMmunističeskij SOjuz MOLodëži "Unione Comunista della Gioventù").
[2] Kubanka: colbacco in pelliccia di pecora (di qualità popolare).
Come avevo sperato, una bella canzone partigiana e antifascista dalle gelide steppe...
Un grazie a te, Riccardo, per la sentita traduzione e un saluto "filosovietico" a tutti quelli - poveretti! - che ancora oggi si dicono rimasti "fedeli alla linea gotica"...
Un grazie a te, Riccardo, per la sentita traduzione e un saluto "filosovietico" a tutti quelli - poveretti! - che ancora oggi si dicono rimasti "fedeli alla linea gotica"...
Dead End - 3/12/2012 - 22:40
Mah, sai, vista quale fine fece a suo tempo la Linea Gotica, per me possono rimanerci "fedeli" finché vogliono...ma forse sarà bene ricordarglielo con una fotina:
Saluti D.E., e trovane di più di queste canzoni!
Saluti D.E., e trovane di più di queste canzoni!
Riccardo Venturi - 3/12/2012 - 23:30
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Tišina
Parole di А. Нешко / A. Neško
Musica di М.Раухвергер / M.Raukhverger e М.Румянцев / M.Rumyantsev
Testo e informazioni trovate su Soviet Music.
Ho intitolato il brano dal suo primo verso, Тишина, “Silenzio”
Oggi 30 novembre è la giornata internazionale contro la pena di morte.
Non so nulla degli autori e nemmeno degli interpreti (un coro di ragazzi o ragazze) e da quel poco che ho capito si tratta di una molto tradizionale canzone patriottica del periodo sovietico, però l’ho ascoltata e la melodia e l’interpretazione sono belle e quindi non può essere una canzone tanto brutta.
E’dedicata a Зоя Космодемьянская / Zoja Kosmodem'janskaja, una ragazza russa di 17 anni che esattamente 71 anni fa fu catturata dagli invasori nazisti e quindi torturata e infine impiccata come partigiana, per aver appiccato il fuoco ad alcun edifici del villaggio di Petriševo dove si erano installate le truppe tedesche. A dire il vero sulla morte di Zoja – che sembra offrì il collo al cappio sprezzante del nemico e dicendo “Impiccate me ma io non sono sola. Qui ci sono 200 milioni di persone come me: non potete impiccarci tutti” – vi furono nel recente passato alcune controversie relative all’identità. Alcuni storici, sulla base delle testimonianze raccolte, sostennero che a morire non fu la Kosmodem'janskaja ma una partigiana col nome di battaglia di Tanja, forse tal Lila Azolina…
Zoya, Tanya o Lila, comunque a morire fu una giovane ragazza che aveva avuto il coraggio di opporsi all’invasore.