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Balboa Park

Bruce Springsteen
Lingua: Inglese


Bruce Springsteen

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‎[1995]
Lyrics and Music by Bruce Springsteen
Testo e musica di Bruce Springsteen
Album: The Ghost of Tom Joad

The Ghost of Tom Joad

Una canzone su uno dei tanti teatri di guerra esistenti sul nostro bel pianeta, quello che in ‎California, al confine con il Messico, vede da decenni combattersi il Governo statunitense e le ‎organizzazioni di narcotrafficanti, entrambi impiegando i rispettivi soldatini…‎
He lay his blanket underneath the freeway
As the evening sky grew dark
Took a sniff of toncho from his coke can (1)
And headed through Balboa Park (2)
Where the men in their Mercedes
Come nightly to employ
In the cool San Diego evening
The services of the border boys

He grew up near the Zona Norte (3)
With the hustlers and smugglers he hung out ‎with
He swallowed their balloons of cocaine (4)
Brought 'em across the Twelfth Street strip
Sleeping in a shelter
If the night got too cold
Runnin' from the migra (5)
Of the border patrol

Past the salvage yard 'cross the train tracks
and in through the storm drain
they stretched their blankets out 'neath the ‎freeway
and each one took a name
there was X-man and Cochise
Little Spider his sneakers covered in river mud ‎‎(6)
they come north to California
end up with the poison in their blood

He did what he had to do for the money
sometimes he sent home what he could spare
the rest went to high-top sneakers and toncho
and jeans like the gavachos wear (7)‎

One night the border patrol swept Twelfth Street
a big car come fast down the boulevard
spider stood caught in its headlights
got hit and went down hard
As the car sped away Spider held his stomach
limped to his blanket 'neath the underpass
lie there tasting his own blood on his tongue
closed his eyes and listened to the cars
rushin' by so fast
Note:‎

(1)‎ “toncho” è un termine in slang ispanico che dovrebbe indicare una soluzione variabile di ‎colle o solventi usata come droga a basso costo da inalare. Ovviamente la cocaina è riservata ‎ai più abbienti mentre i ragazzini che lavorano per i trafficanti devono accontentarsi del ‎‎“toncho”…‎

(2)‎ Balboa Park è il nome di un grande parco urbano situato nel cuore di San Diego, California.‎

‎(3)‎ ‎“Zona Norte”. La contea di San Diego è divisa in una zona nord separata da quella a sud che ‎confina con il Messico.‎

(4)‎ Il modo più sicuro per trasportare quantitativi anche ingenti di cocaina è quello di ‎racchiuderla in capsule gastroresistenti che i corrieri ingoiano e poi “naturalmente” ‎restituiscono una volta giunti a destinazione. Peccato che basta un contrattempo, una retata, ‎un arresto, un incidente perché quegli ovuli si “schiudano” causando la morte quasi ‎istantanea del malcapitato. Succede spesso, ma tanto si tratta sempre di relitti umani che il ‎‎“mercato” può sacrificare senza problemi.‎

(5)‎ ‎“Migra”, termine in slang ispanico che designa il “U.S. Immigration and Customs ‎Enforcement (ICE)”o altre agenzie statali o federali di controllo sull’immigrazione.‎

(6)‎ ‎“Sneakers”, scarpe da tennis o da ginnastica. Ho preferito mantenere il termine originale che ‎è sicuramente più bello del nostro, con buona pace di Jannacci.‎

(7)‎ “Gavacho” o “gabacho”. Con “gringo”, “güero” o “hüero” è uno dei tanti termini spregiativi ‎usati dagli ispanici per indicare i bianchi americani. ‎

inviata da Dead End - 20/6/2012 - 10:54



Lingua: Italiano

Tentativo di traduzione italiana di Dead End
PARCO BALBOA

Stese la sua coperta sotto la statale
Mentre il cielo della sera si faceva scuro
Tirò una sniffata di “toncho” dalla sua lattina di ‎Coca
E si diresse verso Balboa Park
Dove gli uomini nelle loro Mercedes
Arrivano la notte ‎
nel freddo della sera di San Diego
per comprare i servizi dei ragazzi del confine‎

Crebbe vicino alla Zona Norte
Si accompagnava a battone e trafficanti ‎
Ingoiava i loro ovuli di cocaina‎
E li portava al di là della Dodicesima strada
Dormendo in rifugi di fortuna
Se la notte si faceva troppo fredda‎
Scappando dalla “migra”‎
Delle guardie di frontiera‎

Superato lo sfasciacarrozze oltre le rotaie‎
E sotto il nubifragio‎
Stesero le loro coperte all'aperto sotto ‎l'autostrada
E ognuno si diede un nome
C'erano X-man e Cochise
e Little Spider con le sue “sneakers” coperte dal ‎fango del fiume
Venivano dal nord in California
Solo per finire con il sangue avvelenato

Faceva quel che faceva per i soldi
Qualche volta mandava a casa quello che ‎riusciva a mettere da parte
Il resto se ne andava in “sneakers” all'ultima ‎moda e “toncho”‎
E jeans come quelli che portano i “gavachos”‎

Una notte le guardie di frontiera ripulirono la ‎Dodicesima strada
Un'auto di grossa cilindrata giunse a forte ‎velocità giù dal viale
Spider centrato dalle luci dei fanali
Fu travolto in pieno e scagliato a terra‎
Mentre la macchina filava via Spider si ‎stringeva lo pancia
Si trascinò sulla sua coperta sotto al sottopasso
E si accasciò lì assaporando il suo stesso sangue ‎con la lingua
Chiuse gli occhi e restò ad ascoltare le macchine‎
Che gli sfrecciavano vicino

inviata da Dead End - 20/6/2012 - 10:56




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