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La chanson des fusillés de Fourmies (La Marseillaise fourmisienne)‎

anonimo
Lingua: Francese


Lista delle versioni e commenti


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‎[1891]‎
Sull’aria de “La Marseillaise" di Rouget de l'Isle nel 1792.‎



‎1 maggio 1891, cittadina di Fourmies, Nord-Pas-de-Calais, Francia.‎
Una grande e pacifica manifestazione dei lavoratori – indetta dai socialisti seguaci di Jules Guesde ‎per commemorare il massacro di ‎Haymarket Square avvenuto a Chicago cinque anni prima - viene affrontata da 300 soldati armati ‎di nuovi e potenti fucili a ripetizione, in punta di baionetta. I manifestanti sono scesi in sciopero per ‎la giornata di 8 ore e per l’aumento dei salari. Il comandante della piazza, un certo Chapus, ordina ‎di sparare ad altezza uomo. In poco più di 40 secondi di sparatoria vengono uccise 9 persone, anche ‎donne e ragazzini, alcune addirittura estranee alla manifestazione:‎

Maria Blondeau, 18 anni
Louise Hublet, 20 anni
Ernestine Diot, 17 anni
Félicie Tonnelier, 16 anni
Kléber Giloteaux, 19 anni
Charles Leroy, 20 anni
Emile Ségaux, 30 anni
Gustave Pestiaux, 14 anni
Emile Cornaille, 11 anni


Camille Latour, 46 anni, morirà il giorno seguente. Decine i feriti, centinaia gli arrestati.‎
Nessuno degli assassini fu mai mandato a processo, in compenso vennero condannati per ‎istigazione alla violenza due degli organizzatori del corteo, i socialisti Hippolyte Culine e Paul ‎Lafargue (il genero di Karl Marx).‎

Fu il massacro di Fourmies a motivare in gran parte le carriere criminali degli anarchici ‎‎Ravachol e ‎‎Bonnot e, ancor più, a radicare il ‎socialismo rivoluzionario in Francia, dove qualche anno più tardi venne fondata la Section française ‎de l'Internationale ouvrière (SFIO).‎

Peccato solo per l’ultima strofa – che possibilmente fu aggiunta in un secondo tempo – dove, dopo ‎il sacrosanto “Francesi, siamo tutti fratelli!”, viene auspicato che la sete di vendetta per quei morti si ‎plachi sul nemico tedesco che preme alle frontiere... ‎
I socialisti, che di lì a poco furono in gran parte ed entusiasticamente interventisti, non hanno mai ‎capito un cazzo!‎
Dans la commune, c'était fête
Et tous les braves travailleurs
Chantaient gaiement la chansonnette
Buvant le vin des trois couleurs
Lorsque sur la place un bruit d'armes
Interrompant leurs gais festins
Vint tout à coup jeter l'alarme
Avec l'ordre : Rompez, mutins

Sans craindre la menace
Les braves travailleurs
Au milieu de la place
Se partageaient les fleurs
Le cœur plein d'allégresse
Ils chantèrent toujours
La grande Marseillaise
L'hymne de nos amours.‎

Quand, aveuglé par la colère
On crie : en joue ! Lorsque soudain
Un soldat aperçoit sa mère
Défaillante, sur le chemin
‎"Non, dit-il, la face blêmie
Je ne puis, ah ! pardonnez-moi
Je ne puis retirer la vie
A celle à qui mon cœur la doit".‎

Alors, plein de tendresse
L'enfant, le cœur meurtri
De sa mère en détresse
Baisa le front pâli
D'effroi presque mourante
Oubliant sa douleur
Sous sa main caressante
Le pressa sur son cœur.‎

Pendant la fête, sur la place
Au milieu des rires et des chants
Deux jeunes filles avec grâce
Distribuaient des fleurs des champs
Lorsque soudain sifflent les balles
Qui les frappent de tous côtés
Aussitôt tombent sur la dalle
Ces martyrs de la liberté.‎

Enfants aux lèvres roses
A l'aube d'un beau jour
Comme de jeunes roses
Meurent pleines d'amour
Allez, jeunes fillettes
Ah ! vous pouvez dormir
Nous garderons pauvrettes
Votre doux souvenir.‎

A flots le sang rougit la terre
Mais fort heureusement
Soudain on vit sortir du presbytère
Le bon curé, le christ en main
Grâce ! c'est assez de victimes
S'écrie le prêtre frémissant
Frapper son frère est un grand crime
Cessez le feu, mes chers enfants.‎

Français, nous sommes frères
Sachons donc nous chérir
Gardons pour nos frontières
Le plomb qui fait mourir.
Quand les fils d'Allemagne
Comme des loups viendront
Menacer la Champagne
Là, nous nous vengerons.‎

inviata da Bartleby - 25/10/2011 - 14:13


Stamattina su Radio1 hanno detto che è stato ritrovato uno spartito autografo del compositore e violinista piemontese Giovanni Battista Viotti (1755-1824) con la musica de "La Marseillaise". Lo spartito sarebbe datato 1781.



Potrebbe darsi quindi che l'autore della musica del celebre inno rivoluzionario (e poi nazionale) francese sia un italiano e non Rouget de l'Isle, il quale ne scrisse certamente le parole nel 1792.
Fino ad oggi Giovanni Battista Viotti veniva ritenuto soltanto uno dei primi ad aver riutilizzato il tema (nei suoi "Six quatuors d'air connus, dialogués et variés, op. 23, del 1795).
Se così fosse, la musica de "La Marseillaise" non sarebbe nata affatto in ambito rivoluzionario, visto che il Viotti era un musico di corte, nelle grazie addirittura di Maria Antonietta. Infatti nel 1792 Viotti fu costretto a scappare a Londra... e Rouget de l'Isle gli fregò il suo "Tema e variazioni in do maggiore" e ne fece "La Marseillaise".

Trovo ora conferma alla notizia sia su it.wikipedia che su L'Espresso.

Bernart Bartleby - 16/5/2014 - 09:31




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