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Amore ribelle

Pietro Gori
Lingua: Italiano


Pietro Gori

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[1895]
Nota anche come “Canzonetta del libero amore”
Originariamente sull’aria dell’Inno dei Nichilisti ma poi anche su melodie diverse.
Testo trovato su Il Deposito
Interpretata anche da Fausto Amodei in “Cantacronache 4 - Canti di protesta del popolo italiano e Canti della Resistenza”



Leda Rafanelli [1880-1971, scrittrice, artista ed esponente dei futuristi di sinistra, soprannominata la "Zingara anarchica", ndr]. racconta come nacque il canto:

“La sorella di Gori avrebbe voluto che lui si sposasse, ma avrebbe voluto anche una ricca, e gli fece conoscere una signorina americana, bella, ricchissima. Pietro Gori! Pensa, sarebbe come a me mi facessero conoscere cosa...non so, un canterino della televisione, per me son gente che ‘un vale un soldo, eh. Lui questa signorina la salutò e poi...quella s’era già innamorata, perché era bellissimo Pietro Gori, sai; era siciliano, bruno, alto, con gli occhi neri, dei capelli nerissimi, era bellissimo Pietro; senza che se ne accorgesse, eh. Quel giorno, io ero in casa sua ospite, in una stanza che dava nel giardino.

Sento a un tratto, leggevo, e il parrucchiere, il barbiere, un pisano, che parlan tanto, si senton anche da lontano, eh. Sento dire a un tratto, io non ci guardavo: “Allora Pietro, li facciamo a zero?”. Io dissi: “Cosa parla?”. M’affaccio alla finestra, sidi, e vedo Pietro a sedere con la salvietta al collo e questo pisano con la macchinetta, gli aveva fatto, sai, mezza testa, insomma rapata. Io dissi: “Figurati la Bice!”, la sorella, pareva glielo facesse per dispetto. Io...e non ero più a tempo perché...gliel’aveva fatta a mezza testa. Io scesi giù, eh, ma era già tardi, eh. Lui era lì calmo calmo, che parlava, io gli dissi: ”Pietro, ma mi dici Bice cosa dirà?”. “Ma” – dice - “è caldo, era caldo”, sarà stato giugno, luglio. “Ci avevo caldo!”.

Io stetti zitta; quando venne, uscì, siti, pareva una caricatura. Era bruno, denti bianchi bianchi, baffi neri, le sopracciglia e questa testa bianca rapata. Pareva un mostro. Io stetti in camera mia, dico: “Adesso vi arrangiate”; a un tratto sento...e si fece una crisi isterica la sorella. Una crisi...sentii degli urli. E poi Pietro scrisse quella canzone: all’amor tuo preferisco l’idea. Amori non n’ha avuti Pietro, almeno a quello che si sapeva noi. Noi non sappiamo che Pietro abbia avuto un amore, ecco. L’anarchia.”


Da “Pietro Gori e l’americana”. Una testimonianza di Leda Rafanelli. Tratta da “Quella sera a Milano era caldo...”. Antologia della canzone anarchica in italia. Milano, 1978. (citazione trovata su Anarchopedia)

Inclusa nell'album Materiale Resistente interpretata dai Settore out. Recentemente interpretata anche dalle De' Soda Sisters.
All'amor tuo fanciulla
Altro amor io preferìa
È un ideal l'amante mia
A cui detti braccio e cor.

Il mio cuore aborre e sfida
I potenti della terra
Il mio braccio muove guerra
Al codardo e all'oppressor.

Perché amiamo l'uguaglianza
Ci han chiamati malfattori
Ma noi siam lavoratori
Che padroni non vogliam.

Dei ribelli sventoliamo
Le bandiere insanguinate
E innalziam le barricate
Per la vera libertà.

Se tu vuoi fanciulla cara
Noi lassù combatteremo
E nel dì che vinceremo
Braccio e cor ti donerò.

Se tu vuoi fanciulla cara
Noi lassù combatteremo
E nel dì che vinceremo
Braccio e cor ti donerò.

inviata da Bartleby - 6/7/2011 - 14:11


Audio della testimonianza di Leda Rafanelli

adriana - 7/7/2011 - 10:24




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