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Macchinista

anonimo
Lingua: Italiano


Lista delle versioni e commenti


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Voltiamo il foglio
(Anton Virgilio Savona)
La Madonna della FIAT (Profezia del riflusso)
(Michele Luciano Straniero)


La najaaaa!!!
La najaaaa!!!


Testo trovato sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma). Canzone di naja sulla melodia del canto delle mondine “Saluteremo il signor padrone”.

Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Macchinista, macchinista del diretto,
metti in moto gli stantuffi,
della naja siamo stuffi,
e a casa vogliam tornar,
vogliam tornar.

Guarda avanti, guarda avanti c’è un vagone,
tutto pieno di maiali,
è il vagon degli Ufficiali,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti ce n’è un altro (*),
tutto pieno di sciacalli,
è il vagon dei Marescialli,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti ce n’è un altro,
tutto pieno di fagioli,
è il vagon dei Firmaioli,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti ce n’è un altro,
tutto pieno di gavette,
è il vagon delle Burbette,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti ce n’è un altro,
tutto pieno di fogli bianchi,
è il vagon dei congedanti,
che a casa stan per tornar,
stan per tornar!
Nota:

(*) Mi sono permesso una piccola correzione al testo originale che riportava "c'è ne un altro"...

inviata da Bartleby - 22/6/2011 - 13:53



Lingua: Italiano

Strofe di autore anonimo che risalirebbero addirittura al 1896.‎
Testo trovato su “Canti della Grande Guerra”, due volumi a cura di A. Virgilio Savona e ‎‎Michele L. Straniero, Garzanti, 1981.‎
O MACCHINISTA, FORZA IL DIRETTO

O macchinista, forza il diretto
che al mio distretto devo tornà;
morosa mia la bicicletta
tienila stretta per carità.‎
‎ ‎
O congedanti, un passo avanti
chi un’altra firma volesse fa;
ora nè firma nè firmamento,
questo è il momento di andare a ca’.‎
‎ ‎
Brutta cappella, vieni a pied'armi,
presentat'armi non lo sai far;
non lo sai fare come è prescritto,
brutto coscritto fatte ammazzà.‎
‎ ‎
Quando si parte dalla stazione
l'artiglieria spara il cannon:
è l'allegria dei vecchi soldati
malinconia dei cappellon...‎
‎ ‎
‎«O figlio mio, dove sei stato?»
‎«Trentasei mesi a fare il soldà,
trentaseimesi di pastasciutta,
come l’è brutta a fare il soldà.» ‎

inviata da Bernart - 25/10/2013 - 10:26


Mi ha fatto molto piacere ritrovare gli archetipi militari della strofetta che noi bambini bresciani cantavamo nei primi anni '60 del secolo scorso, sul finire delle tre settimane di "soggiorno obbligato" nella colonia estiva "Stella Marina" a Cesenatico. La riporto per gli eventuali nostalgici.

Macchinista, macchinista brescianino
metti l'olio nei tuoi stantuffi
di colonia siamo stuffi
ed a ca' vogliamo andar


Tra il 1961 e il 1966 ho fatto sei anni consecutivi di colonia: due a Cesenatico, due a Cimbergo in Valle Camonica e due a Giulianova (TE) e mentre via via si attenuava la nostalgia di casa aumentava il piacere di vivere in una dimensione tutto sommato esotica.
Nel frattempo si perfezionava la disciplina ma pure ci si sgamava. L'ultima stagione, avevo dodici anni, io e quel disgraziato di Baffo Blu (un romagnolo precocemente peloso) non perdevamo occasione di sbirciare in spiaggia le tette della Delia, la nostra vigilatrice terrona di S. Agata dei Goti; non alta ma perfettamente sagomata, castana e cogli occhi azzurri. Avrà avuto al massimo 19 anni ed era un pezzo di gnocca; capite, portava il costume intero di rigore, ma un filo décolleté.
Dopo questo tirocinio, quando nel '75 andai sotto le armi, prima a Cuneo per due mesi e poi a Silandro in Val Venosta in artiglieria da montagna i restanti 13, fu una passeggiata, utroque sensu.
W LA COLONIA, W LA NAJA!!

Andrea Breda

Andrea Breda - 29/10/2017 - 14:55


Andrea Breda, grazie per questo tuo ricordo, che trovo solo oggi, a due anni di distanza.
Anch'io feci qualche anno di colonia ad Arma di Taggia e, se il primo anno c'erano la monache, dal secondo c'erano le "monitrici", tutta un'altra musica!"
I primi turbamenti li conobbi lì, e la ragazzina che li condivise mi cercò poi - non so come - molti anni dopo... Si vede che anche a lei erano rimasti impressi...
La naja non l'ho fatta, e quindi non so se mi manchi, forse no...

B.B. - 20/10/2019 - 22:01


Buonasera
Anch'io ero alla colonia di Cesenatico e alla partenza cantavamo la canzone del macchinista.
Quanti canti abbiamo imparato della Grande Guerra!!
Come giustamente Lei scrive è stato molto formativo, dall'alza bandiera al mattino alla ritirata alla sera.
Ma in quanti eravamo.. Bambini dal Trentino alla Sicilia. Che bei ricordi! Luisa Tirelli da Piacenza

luisatirelli64@libero.it - 19/4/2022 - 23:08


Buongiorno,

Vorrei aggiungere anch'io un testo alternativo che i miei nonni e bisnonni cantavano quando abitavano a Corniana, una piccola frazione del comune di Terenzo in provincia di Parma.


Macchinista, macchinista di Corniana,
metti l’olio negli stantuffi,
Di Corniana siamo stufi,
E a Parma vogliamo andar.

Matteo Calegari - 29/6/2022 - 14:32




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