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Cara burbetta

anonimo
Lingua: Italiano


Lista delle versioni e commenti


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Canzone di naja trovata sul sito dell’Associazione nazionale Alpini di Sorbolo (Parma).
Nel gergo di caserma “burba” è la povera recluta.
Del significato di “pioppa” invece non sono certo (essendo stato il sottoscritto obiettore di coscienza a suo tempo): leggo in rete che potrebbe riferirsi alla palla di corda su cui ogni sventurato soldatino di leva faceva un nodo per ogni mese trascorso, ma potrebbe anche riferirsi allo spinello…
Cara burbetta, dimmi una cosa,
cosa facevi tre mesi fa?
Andavi a spasso con la morosa
e non pensavi a fare il soldà.

A fare il soldato in Val Pusterìa,
o mamma mia male si sta,
male si sta per tanti motivi,
nonni cattivi da sopportar.

Nonni cattivi, zaini pesanti,
sempre più avanti bisogna andar,
sempre più avanti, sempre in colonna,
Porca Madonna, la finirà.

La finirà sta naja schifosa,
dalla morosa voglio tornar,
dalla morosa o dall’amante
sotto le piante a fare l’amor.

Sotto le piante, sopra il trifoglio,
scopar ti voglio, sposare no.
E dieci mesi li ho fatti anch’io,
e Porcoddio falli anche tu!

Alè la Pioppa!

inviata da Bartleby - 22/6/2011 - 13:43


Bisognerebbe, in un sito come questo, recuperare le canzoni di quando c'era la naja. Io, che non ero obiettore e che ho fatto l'alpino nella Genio Pionieri Tridentina a Bressanone/Brixen e dintorni, ricordo, molto alla rinfusa, questo cantare interminabile, che ad un certo punto ritornava su se stesso e poteva venire ricominciato e continuato, vino iuvante, fino alla vera e propria nausea. Probabilmente si componeva di molte canzoni diverse: per esempio, alcune strofe ricordano quelle delle mondine (in fondo quelle ragazze facevano anche loro una naja...), altre strofe si cantavano sull'aria di Bandiera Rossa, alcune erano adattate al Genio Alpino, ma erano probabilmente comuni a tutta la naja, eccetera. Non sono uno specialista di questo genere: ma penso che non sarebbe male interessarsene con un po' di filologia. Mando quello che mi ricordo come materiale grezzo. Magari, piano piano, me ne vengono in mente anche altre. Per il "testo" non occorrono, credo, spiegazioni. Si sente un po' il veneto che prevaleva da quelle parti. Il "corto e lungo" era un giochino del genere sadico: il "nonno" con la baionetta in mano diceva "lungo" e la recluta doveva allungare le gambe sulla branda. Dicendo "corto" il nonno menava il fendente, e il nipote doveva ritrarre in fretta le gambe, se no... E' forse per questo che qualcuno sosteneva che la naja era una grande scuola di vita.

Macchinista
macchinista del vapore
metti l'olio agli stantuffi
della naja siamo stufi
vado a casa
e non torno più

Con un piede con un piede sulla staffa
e con l'altro sul vagone
ti saluto Bressanone
vado a casa e non torno più

Sento le ruote che girano - che girano
che gusto o che piacere
ritorno alla mia casa
ritorno al mio paese

Vedo spuntare tra gli alberi - tra gli alberi
la bianca mia casetta
rivedo sulla porta
la mamma che mi aspetta

E col congedo in mano
la naja l'è finita
ritorno alla mia casa
ritorno alla mia vita

Congedà, congedà
col congedo alla man
firmaiol firmaiol
pastasütta e fasol

E tu cappella sparati
che il vecio el s'è sparà
ma il colpo l'era a salve
e il vecio s'è salvà

Cappella, marmitta
la guardia fissa
ti tocca far

E se la guardia fissa
non ti tocca far
chissà quante marmitte
tu dovrai lavar

Cappella sparati
che hai dei mesi
noi siam borghesi
casa si va

Casa si va
si trova l'amante
sotto le piante
a fare l'amor

Sotto le piante
in mezzo al trifoglio
il ben che ti voglio
nessun lo sa

Nessuno lo sa
nessun lo può dire
meglio morire
che restar qua

che restar qua
nel Genio Alpini
salti e saltini
ti tocca far

e con la miccia
e con il tritolo
prendi lo scolo
senza chiavar

Reticolati
campi minati
ponti scassati
da riparar

e corto e lungo
in compagnia
ohi mamma mia
male si sta

e sempre a piedi
sempre in colonna
porca madonna
male si sta

Quando anziano
sarai anche tu
la camorra
l'avrai già imparata
la bistecca la mangerai tu
alla matta
darai l'insalata
se una firma
ti viene a svegliar
lo scarpone
le devi tirtar
lui s'incazza
eppure lo sa
che col vecio
c'è un'ostia
da far
lui s'incazza
ancora di più
e rovina
la sua gioventù

Gian Piero Testa - 22/6/2011 - 22:26


Mi piacerebbe conoscerene la fonte perchè sinceramente mi sembra un rozzo miscuglio,
troppo lungo e confuso per essere una canzone da "truppa"
troppo confuso e rozzo per essere "impegnata"
la canzone alpina era tutt'altro,
normalmente impegnata e qualche volta leggera.

Dissento invece apertamente dali commenti e dalle note che vorrebbero elevare il Nonnismo ad una "gran scuola di vita"

Il Nonnismo è stato qualcosa di tragico,che ha ucciso e portato al suiciido,creato gravi danni fisici e psichici.

Ed è stato ciò che,meritatamente ha posto fine alla naja,
tanto era istruttivo:
la caserma,che DOVEVA essere il TEMPIO delle DISCIPLINA,
è diventata il teatro di bulli,annoiati ed insofferenti,
che scaricano le loro nevorsi su altri commilitoni:
chissà quale solidarietà avrebbero mostraro costoro sul campo di battalgia.

Senza contare che il nonnismo è stato usato per coprire tutte la malefatte uscite alla luce con "Militaropoli":
ogni genere di porcheia e ruberie,che,fra l'altro,usava i bulli per coprirsi

Il Nonnismo è stato una vergongan,
la leva militare poteva davvero insegnare molto ai giovani,
ma non è stata in grado,li ha usati per coprire la proprie porcherie e ruberie.

Resto conivnto che la Naja,intesa come vera disciplina e formazione fisica e tecnnica poteva davvero essere una scuola di vita,ed il suo fallimento una grave perdita nella formazione della gioventù.

Non così il nonnimso:
caro Ex Geniere,cosa c'è di formativo in un colpo di baionetta ad una gamba?
E le armi non dovrebbero essere custodite con cura ed usate per lo scopo adeguato?
Dovè la disciplina in tutto questo ammesso che si vero?

Caro Ex. Geniere,fammi questo piacere:
sono da anni alla riceca di informaizioni serie sui ponti smontabuli degli alpini,proprio quelli che montavi tu...

Li voglio fare analizzare dai miei studenti,
un modo per unire la formazione alla storia.
Questa secondo me è la miglior scuola di vita.
Potresti aiutarmi?
Ti garantisco che menzionerei la fonte,
(altrimenti io stesso sarei inattendibile)

Giuseppe - 3/12/2014 - 22:39




Lingua: Italiano

Riporto un link con versioni un poco più nobili....
non blasfeme,non è necessario,e non è certo la bestemmia che fa bella la canzone alpina.

http://www.anasorbolo.it/old/Documenti...

Qui di seguito riporto la versione alpina (un pò più nobile)
di "macchinista del Vapore"

Mi scuso per gli errori di battitura
(in particolare nel commento precedente,
ma sto scrivendo di fretta e questo sito non consente di correggere dopo l'invio.

Rinnovo l'invito a chiunque possa fornirmi significative informazioni sul ponte smontabile del genio alpino,
intendo trarne lezioni di meccanica e costruzione per i mei studenti.

Oltre af un utile esercizio scientifico,
ritengo un modo per rivivere una pagina di storia,
studiando un dispositivo che non solo ha fatto parte della naja,ma è anche servito (probabilmente) ai nostri alpini nei passati conflitti.

galli_vigevano@yahoo.it
MACCHINISTA

Macchinista, macchinista del diretto,
metti in moto gli stantuffi,
della naja siamo stuffi,
e a casa vogliam tornar,
vogliam tornar.

Guarda avanti, guarda avanti c’è un vagone ,
tutto pieno di maiali,
è il vagon degli Ufficiali,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti c’è ne un altro,
tutto pieno di sciacalli,
è il vagon dei Marescialli,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti c’è ne un altro,
tutto pieno di fagioli,
è il vagon dei Firmaioli,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti c’è ne un altro,
tutto pieno di gavette,
è il vagon delle Burbette,
che a casa non tornan più,
non tornan più.

Guarda avanti, guarda avanti c’è ne un altro,
tutto pieno di FOGLI BIANCHI,
è il vagon dei CONGEDANTI,
che a casa stan per tornar,
stan per tornar!

inviata da Giuseppe - 3/12/2014 - 22:55


7 rgt alpini feltre 6\02 sinceramente facevo parte del coro della brigata alpina julia e vi garantisco una cosa....ci tornerei di corsa.

4/12/2014 - 15:12


salute, mi chiamo gianfranco e sono da qualche tempo frequentatore di questo sito.
volevo segnalarti che la persona (ex geniere) che ha "postato" (credo si dica cosi) l'articolo
dei canti della naia ha lasciato da poco tempo questa terra.
Troverai la commemorazione di Gian Piero Testa nella pagina principale, sul lato destro in alto.
Anch'io non ho fatto a tempo a conoscere l'amico, col quale volentieri, come con chiunque altro, avrei avuto piacere di discutere su vari temi.
Io sono appassionato di musica popolare e canti partigiani, (ex) radioamatore, (anche CB, per un paio di mesi, poi mi sono arrivate le tasse arretrate di 5 anni...)
ODIO internet e social-etc. ci faccio ricorso solo in casi estremi, tipo diffondere i miei pochi dischi, che ho scoperto essere introvabili. Sono a disposizione per invio file audio etc.
Sono una persona abbastanza disponibile, in cambio ho ricevuto (in rete) sempre solo "sberleffi" ma vado per la mia strada.
Oggi ho inserito un commento su "U Megu", se ti fa piacere, dacci un'occhiata, come a vari articoli tipo "preghiera del ribelle" di teresio olivelli ed altre che secondo me sono molto "istruttive", e lo potrebbero essere anche per i tuoi ragazzi...

gianfranco - 4/12/2014 - 15:19


Perde senso solamente il dibattito con la persona che è venuta a mancare,ed ovviamente non potevo saperlo,
come nessuno in futuro potrà sapere nulla di me.

Mi stupisce comunque che in un sito di canzoni "contro la guerra" nessuno abbia scritto una riga "contro il nonnismo" che è l'argomento centrale del mio commento,nonchè argomento presente nelle canzoni in questione.

Giuseppe - 9/12/2014 - 05:26


Caro Giuseppe, sinceramente non vedo nel commento di GPT nessuna giustificazione del nonnismo, anche se non voglio azzardarmi a parlare per una persona che purtroppo non può più rispondere.

"E' forse per questo che qualcuno sosteneva che la naja era una grande scuola di vita." nel contesto della vicenda raccontata e' secondo me al contrario un'ironica e amara constatazione di un dato di fatto. Del resto credo che in questo sito di canzoni contro la naja e penso anche contro il nonnismo se ne contino parecchie.

Leonardo - 9/12/2014 - 08:45


cambia le due bestemmie il resto mitico ti ascolto sempre ,dove trovo altre cose di te?

30/1/2017 - 21:04


Io che ho fatto il soldato (12 mesi, 1996), ricordo Cara Burbetta un po' diversa:
1) A fare il soldato in fanteria
2) Porca Madonna, ma finirà. Ma finirà questa naja schifosa
3) Dodieci mesi li ho fatti anche io

Sergio - 6/7/2020 - 15:30


Belle esperienze,nostalgia di anni passati,tempo di gioventu'e sano spirito di cameratismo peccato per le bestemmie che potrebbero essere evitate e sostituite per il rispetto di tutti

Giuseppe - 20/4/2021 - 10:02




Lingua: Italiano

Questa è la canzone che cantavano gli AUC (allievi ufficiali di complemento) di artiglieria, “ai miei tempi” (1983/84).
La canzone era molto simile a quelle cantate in tantissimi altri corpi, in tutti adattati alle proprie esperienze; per esempio, in fondo, invece dei nostri “quindici mesi” si può trovare “dodici mesi” o “dieci mesi” (anche se quest’ultima non permette il ritmo giusto), a seconda della durata della propria naja.
Qualcuno cantava con le bestemmie “al naturale”, la nostra versione era un po’ addolcita, la mia versione ancora di più.
Questa canzoni erano riportate solo a voce, e quindi si adattavano alle situazioni, e comunque un po’ cambiavano per tutti, quindi non ha troppo senso cercare quella “originale”, il che mi ha permesso di riportare la mia versione addolcita come se fosse quella vera.

Questo si sente anche dal fatto che nella parte finale manca una parte, che effettivamente mancava anche allora (non è che "non me la ricordo più"). La parola “pistrino” della prima riga si riferisce al “pistro”, che è una parte dell’obice che resta dietro l’otturatore, e quindi “il pistro segue l’obice come la recluta deve seguire il nonno”. In definitiva “pistrino” è la recluta (ma solo di artiglieria), ed è l'analogo del "burbetta" di chi mi ha preceduto. Il corso AUC durava (più di) cinque mesi, ed ogni tre mesi arrivava il corso successivo (se ne accenna alla 2ª riga).

Poi, non legato alla canzone, ma a quanto detto nei commenti precedenti, faccio notare che il fatto che io fossi un ufficiale non significa che fossi un guerrafondaio! Ho iniziato cercando di fare l’obiettore, ma non mi è riuscito (ho trovato tante porte chiuse, e gli unici che mi hanno detto che potevo farlo mi hanno detto di dichiarare il falso, cioè che facevo parte della loro associazione da anni), allora ho cercato di fare il pompiere (vi risparmio l’avventura) ed infine mi sono detto che se dovevo fare il soldato, sarebbe stato meglio farlo in maniera più responsabile e pagato. E nonostante l’esperienza davvero tremenda sono stato contento della scelta.

Poi due parole sul nonnismo …, o meglio: sulla mia esperienza del nonnismo. Se vissuto bene può essere una cosa simpatica. I nostri nonni erano comprensivi, esigevano rispetto, ma in generale senza assolutamente esagerare. Per esempio una volta ci suggerirono di fare una gara di 10 “pompate” fra un nonno ed uno di noi: il nonno fece dieci pompate fatte male, ma furono contate 10; invece mentre le facevo io rallentarono la conta, e quando io ne avevo già fatte una trentina, fatte bene, ma contate sempre più lentamente, arrivando forse a “7”, io rallentai per chiedere qualcosa in proposito , al che mi dissero: «Che fai rallenti, e invece di fermarsi loro contarono al contrario “7”, “6”, “5” ...», ma tutto questo fatto come scherzo e ci si rideva insieme.
E sapevano che era doveroso non fare i “nonni cattivi” per esperienza: il loro nonni erano stati di quelli che facevano pompare sulla turca con lo zaino indossato, e facevano anche altre cose “criminali”. Allora l’Esercito fece cessare il loro nonnismo … nell’attesa che piano piano ricominciasse.

Quando finii il militare, se mi avessero chiesto di firmare pro o contro la chiusura del servizio di leva, non avrei avuto alcun dubbio: avrei firmato per chiudere subito tutto, e poi si sarebbe visto come fare, perché ho visto più persone distrutte (morti e manicomio criminale) dalla naja nella mia caserma. Attualmente io vedrei male che l’Esercito si assumesse i compiti della protezione civile nei momenti del bisogno (come sta effettivamente facendo), io vorrei che si abolissero le forze armate, che tutti i mezzi E I FONDI destinati a loro andassero ad un servizio di protezione civile, che, in caso di bisogno si prendesse carico della difesa nazionale (ed eventualmente destinare una specie di esercito solo alla difesa comune della Comunità Europea, sotto una gerarchia comune).

Caro pistrino

Caro pistrino ti voglio dire
quel che facevo tre mesi fa:
andavo a spasso con la morosa
e non pensavo a fare il soldà.

Fare il soldato d’artiglieria,
oh mamma mia male si sta,
male si sta per tanti motivi,
nonni cattivi da sopportà.

Nonni cattivi, zaini pesanti,
ma sempre avanti bisogna andar;
sempre più avanti, sermpre in colonna,
per “la mi’ nonna”, la finirà.

La finirà ‘sta naja schifosa,
dalla morosa voglio tornà(r),
dalla morosa e dall’amante,
sotto le piante a fare all’amor.

Sotto le piante, sopra ‘l trifoglio,
come ti voglio nessun lo sa,
nessuno lo sa, nessuno lo dice,
meglio morire che stare qua.

….

Quindici mesi di pastasciutta,
mamma che brutta fare il soldà,
quindici mesi di pasta in brodo,
povero chiodo, non s’alza più.

Quindici mesi li ho fatti anch’io
e porco zio falli anche tu.
Quindici mesi li ho fatti anch’io
e porco zio falli anche tu!

inviata da Gaspero Domenichini - 17/2/2022 - 18:24




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