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Kunta Kinte

Daniele Silvestri
Lingua: Italiano


Daniele Silvestri

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«Dedicherò all’Africa una canzone che al continente culla della musica è già dedicata: Kunta Kinte, lo schiavo d’America, con cui la canzone si identifica. "Conto quanto Kunta Kinte", recita il testo. Perché siamo tutti schiavi, legati a delle catene, che possono però essere anche l’immagine della solidarietà tra persone che si mettono insieme per degli ideali comuni, come è successo con il movimento per la pace. Il punto è che la globalizzazione ci rende tutti uguali, con gli stessi bisogni di consumo, ma uguali possiamo esserlo anche in un altro senso: affratellati, incatenati per degli ideali». Come l’Africa.
(Daniele Silvestri, Intervista a L'Unità 15/4/2004)
Conto quanto Kunta Kinte
E in quanto Kunta Kinte canto

Conto quanti anelli mi dividono
dai piedi di quelli avanti che mi guidano
vedi sono quanti quelli che mi legano
agli altrettanti piedi che mi seguono
riconoscendo il nesso matematico
calibro il passo giusto in modo pratico
prima più lento e poi recupero
rapido accelero valuto il vincolo fisico
il ritmo equidistante tra il minimo e il massimo
centro nevralgico punto di transito
tramite il flusso di dati
comunico e quindi mi libero

Quanti passi si ripetono
quanti bassi sotto si propagano
vedi sono tanti quanti se ne sentono
solo a ricordarli è già salito il numero
riconoscendo il fatto come epico
calibro il gesto giusto in modo clinico
prima più lento e poi recupero
prima c'è il vento e dopo arrivano

Sono il primo io e sono l'ultimo
Sono il primo io e sono l'ultimo
Fatto tipico oggetto civico
Perciò
Parole su parole su milioni di parole
Come uccelli che si scontrano e si moltiplicano
Conto quanto Kunta Kinte
E in quanto Kunta Kinte canto

L'unico miracolo politico riuscito in questo secolo
è avere fatto in modo che gli schiavi si parlassero, si assomigliassero
perché così faceva comodo per il mercato unico e libero
Però così succede che gli schiavi si conoscono, si riconoscono
magari poi riconoscendosi succede che gli schiavi si organizzano
e se si contano allora vincono
Catene di catene su catene di milioni di catene
Come fili di un lunghissimo telefono
Com'è ridicolo, pieno di traffico e nessunissimo bisogno di semaforo

Sulla mia schiena è stato tatuato un numero
la mia catena è come un filo del telefono
la mia condanna è che se mi fermo mi uccidono
la mia fortuna è che sto camminando in circolo

Sono il primo io e sono l'ultimo
Sono il primo io e sono l'ultimo
Fatto tipico oggetto civico
Perciò
Parole su parole su milioni di parole
Come uccelli che si scontrano e si moltiplicano
Conto quanto Kunta Kinte
E in quanto Kunta Kinte canto

8/3/2006 - 13:31




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