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To Washington

John Mellencamp
Lingua: Inglese


John Mellencamp

Lista delle versioni e commenti

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John Mellencamp - To Washington
(adriana)

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(John Mellencamp)
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(Vennaskond)
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[2003]
Original Lyrics and Music: Unknown
Testo e musica originale: Sconosciuti
Zolgotz: Willard Randolph, 1923 (?)
White House Blues: Charlie Poole [1926]
Rearrangement and New lyrics by John Mellencamp
Rielaborazione e nuovo testo di John Mellencamp
Album: Trouble No More

John Mellencamp.
John Mellencamp.


"John Mellencamp prende posizione e scrive una canzone che nessuno gli pubblica" [Dievel, dalla mailing list "Bielle"]

"A me più che un OT sembra in tutto e per tutto un CCG (sbaglio?)... con ancora più valore se consideriamo quanto lui paghi per il coraggio di schierarsi e quanto sia infrequente che un americano di oggi si esponga così tanto contro il suo governo. [Semmy, dalla mailing list "Bielle"]

Commenti originali alla primitiva raccolta delle CCG / 2003

Charlie Poole (1892-1931) col suo banjo.
Charlie Poole (1892-1931) col suo banjo.
La storia di questa canzone è invece un po' più complicata. Nel 2003, poco prima dell'inizio della guerra in Iraq (e di questo sito), il "tam tam" di Internet fa viaggiare una canzone che John Mellencamp avrebbe scritto contro l'amministrazione Bush e l'imminente guerra, in libero scaricamento da decine di siti (in mp3 e come video). La notizia viene riportata da molti giornali anche in Italia ed approda ovviamente anche alle (oramai defunte o semidefunte) mailing list che sono alla base del presente sito. In realtà, sembra evidente che Mellencamp abbia di proposito affidato questa canzone a Internet per la sua diffusione libera; anche perché, nonostante gli sia generalmente accreditata (e così anche qui facciamo), non è affatto farina del suo sacco. Si tratta di un borrowed blues di antica data, che è stato usato a vario titolo riguardo alle amministrazioni USA (in senso protestatario a partire dal presidente Calvin Coolidge (in carica dal 1923 al 1929). In quegli anni era stato interpretato, con il titolo proprio di White House Blues, da Charlie Poole (che la incise assieme ai suoi North Carolina Ramblers il 20 settembre 1926). Ma tra gli altri interpreti dell'epoca si contano "pezzi da 90" come la Carter Family e, soprattutto, Woody Guthrie. Ma in origine, come si può vedere anche dalla versione di Charlie Poole, si trattava di un blues sull'assassino del presidente William McKinley, avvenuto per mano dell'anarchico di origine polacca Leon Frank Czolgosz il 6 settembre 1901 (per questo alcune versioni del blues, forse quelle più antiche, portano il titolo di Zolgotz)! La "mancata pubblicazione" della canzone è quindi, in gran parte, una bufala studiata ad arte, senza per questo nulla togliere all'operazione di Mellencamp (o forse, meglio ancora, certi giornali farebbero meglio ad essere un po' più addentro nelle cose prima di lanciare le notizie). La "rielaborazione" di questo "blues per tutte le stagioni" è stata poi, tanto è vero, inserita da Mellencamp nell'album Trouble No More. Ma può essere che Mellencamp conoscesse benissimo queste cose, e che in modo "subliminale" abbia voluto rifarsi, riguardo a Bush, proprio alle lontanissime origini di questa canzone e all'episodio che raccontava...[CCG/AWS Staff]
Eight years of peace and prosperity
Scandal in the White House
An election is what we need
From coast-to-coast to Washington

So America voted on a president
No one kept count
On how the election went
From Florida to Washington

Goddamn, said one side
And the other said the same
Both looked pretty guilty
But no one took the blame
From coast-to-coast to Washington

So a new man in the White House
With a familiar name
Said he had some fresh ideas
But it's worse now since he came
From Texas to Washington

And he wants to fight with many
And he says it's not for oil
He sent out the National Guard
To police the world
From Baghdad to Washington

What is the thought process
To take a humans life
What would be the reason
To think that this is right
From heaven to Washington
From Jesus Christ to Washington



Lingua: Italiano

Versione italiana di Edoardo La Sala, da L'Unità
A WASHINGTON

Otto anni di pace e prosperità
Scandalo alla Casa Bianca
Quello di cui abbiamo bisogno è un'elezione
Da costa a costa sino a Washington

Così l'America votò un presidente
Ma nessuno tenne i conti
Su come andò l'elezione
Dalla Florida a Washington

Maledizione disse una parte
E l'altra disse lo stesso
Entrambe sembravano abbastanza colpevoli
Ma nessuno si prese la colpa
Da costa a costa, fino a Washington

Così arrivo un uomo nuovo alla Casa Bianca
Con un nome familiare
Disse di avere idee nuove
Ma le cose adesso vanno peggio di quando arrivò
Dal Texas a Washington

Ha voglia di combattere con tutti
E dice che non è per il petrolio
Così ha mandato la Guardia Nazionale
Per far da polizia nel mondo
Da Baghdad a Washington

Ma con quale processo mentale
Si tolgono delle vite umane?
Quale sarebbe la ragione
Per pensare che questo sia giusto?
Dal paradiso a Washington
Da Gesù Cristo a Washington.



Lingua: Inglese

White House Blues - La versione incisa nel 1926 da Charlie Poole e i North Carolina Ramblers, dedicata come da origine all'assassinio del presidente McKinley. Testo da The Mudcat Café.



Charlie Poole: White House Blues, 1926.
Registrazione: 20 settembre 1926, New York.
Charlie Poole: canto e banjo
Posey Rorer: violino popolare (fiddle)
Ron Harvey: chitarra
WHITE HOUSE BLUES

McKinley he hollered, McKinley he squalled
The doctor said "McKinley, I can't find that ball"
From Buffalo to Washington

Roosevelt in the White House, he's doin' his best
McKinley in the graveyard, he's takin' his rest
He's gone a long old time

Hush up little children, now don't you fret
You'll draw a pension at your papa's death
From Buffalo to Washington

Roosevelt in the White House, drinkin' out of a silver cup
McKinley in the graveyard, he never wakes up
He's gone a long, long time

Ain't but the one thing that grieves my mind
That is to die and leave my poor wife behind
I'm gone a long old time

Standing at the station, just lookin' at the time
See by it you're running by half-past nine
From Buffalo to Washington

Pay in the train, she's just on time
She'll run a thousand miles from eight o'clock till nine
From Buffalo to Washington

Yonder comes the train, she's comin' down the line
Throwin' them a station message, McKinley's a-dyin'
It's hard times, hard times

Look a-here, you rascal, you see what you've done
You shot my husband with that Ivor Johnstone gun
Carry him back to Washington

The doc told the horse, he tore down the rein
Said to that horse, "You've got to outrun this train
From Buffalo to Washington"

Doctor came a-running, taked off his specs
Said "Mr. McKinley, better cash in your checks
You're bound to die, bound to die"

inviata da Riccardo Venturi - 6/5/2009 - 16:20




Lingua: Inglese

Zolgotz - La versione ancora anteriore che riporta come titolo il nome (storpiato) dell'assassino del presidente McKinley, Leon Czolgosz. Da: Bascom Lamar Lunsford, RECORD: "Songs and Ballads of American History and of the Assassination of Presidents" (Library of Congress). Lunsford riferisce di averla sentita cantare da Willard Randolph nel 1923.

L'assassinio del presidente McKinley, avvenuto al "Tempio della Musica" di Buffalo il 6 settembre 1901 per mano di Leon Czolgosz. McKinley morì il 14 settembre successivo.
L'assassinio del presidente McKinley, avvenuto al "Tempio della Musica" di Buffalo il 6 settembre 1901 per mano di Leon Czolgosz. McKinley morì il 14 settembre successivo.
ZOLGOTZ
czolg

Zolgotz, cruel man
He shot poor McKinley with a handkerchief on his hand
In Buffalo, in Buffalo

Zolgotz, you done him wrong
You shot poor McKinley when he was walkin' along
In Buffalo, in Buffalo

The pistol fired then McKinley he did fall
The doctor says "McKinley, I can't find the ball"
In Buffalo, in Buffalo

They sent for the doctor, the doctor come
He come in a-chargin', he come in a-runnin'
In Buffalo, in Buffalo

He saddled his horse and he swung on his rein
And he trotted the horse till he outrun the train
To Buffalo, to Buffalo

Forty-four boxes all trimmed in braid
A sixteen-wheeled driver, boys, it couldn't make the grade
To Buffalo, to Buffalo

Forty-four boxes trimmed in lace
Take him back to the baggage, boys, where I can't see his face
In Buffalo, in Buffalo

Mrs. Mckinley took a trip, and she took it out west
Where she couldn't hear the people talk about McKinley's death
In Buffalo, in Buffalo

The engine whistled down the line
A-blowing every station - McKinley was a-dying
In Buffalo, in Buffalo

Seventeen coaches all trimmed in black
Took McKinley to the graveyard but never brought him back
To Buffalo, to Buffalo

Seventeen coaches all trimmed in black
Took Roosevelt to the White House but never brought him back
To Buffalo, to Buffalo

SPOKEN: That was Theodore Roosevelt.

inviata da Riccardo Venturi - 6/5/2009 - 16:36


LEON FRANK CZOLGOSZ
da ita:anarchopedia, la Wikipedia dell'Anarchismo.

L'esecuzione di Leon Czolgosz mediante elettrocuzione, avvenuta il 9 novembre 1901 nel carcere di Auburn, fu filmata direttamente da uno degli inventori della sedia elettrica: nientemeno che Thomas Alva Edison. La presentiamo qui sotto, sconsigliandone la visione alle persone impressionabili. O forse consigliandola a chi "crede" nella pena di morte. Czolgosz fu fulminato da tre scariche di 1700 volt.

[CCG/AWS Staff]


Leon Czolgosz (1873-1901) è stato individualista anarchico e fautore della propaganda col fatto, che mise in pratica assassinando il Presidente degli USA William McKinley.

Leon Czolgosz nasce nel maggio del 1873 ad Alpena (nel Michigan, Stati Uniti), presso una modesta e numerosa famiglia di emigranti polacchi (Leon ha sette fratelli). A cinque anni la sua famiglia si sposta verso Detroit, in cerca di maggiori fortune; ben presto, poco più che bambino, a causa delle difficoltà familiari (a cui si aggiunge anche la prematura morte della madre) entra nel mondo del lavoro: lavora, insieme a due suoi fratelli, presso una vetreria della Pennsylvania e più tardi in una fabbrica di Cleveland. Qui si segnala per la partecipazione attiva ad uno sciopero sindacale. Successivamente, dopo essere stato licenziato a Cleveland (Ohio), così come i suoi fratelli, ritorna a lavorare presso la piccola azienda agricola familiare sempre nell'Ohio.

Inizia ad interessarsi alle pubblicazioni anarchiche e ad assistere alle riunioni socialiste ed anarchiche. È fortemente colpito dall’azione di Gaetano Bresci contro Umberto I. A Chicago entra in contatto con gli editori di "Free Society", ma a causa della radicalità delle sue idee viene scambiato per un provocatore al servizio della polizia.

Il 31 agosto 1901 si sposta a Buffalo (Stato di New York), dove deve svolgersi la grande Esposizione Panamericana. Il 6 settembre 1901, mentre il presidente di Stati Uniti, William McKinley (venuto per l' inaugurazione), va a salutare la folla, Leon gli spara contro due colpi di rivoltella, comperata appositamente per l’occasione. Mckinley, gravemente ferito, morirà poi il 14 settembre.

Leon Czolgosz, immediatamente fermato, si dichiara " anarchico individualista" e non appartenente a nessuna organizzazione. Riconosce di aver assistito al comizio di Emma Goldman, ma dice anche che da lei non ha ricevuto alcun sostegno morale o materiale. Processato a Buffalo, a partire dal 23 settembre 1901, dichiara avere colpito nella persona del presidente "un nemico della gente buona, i buoni lavoratori. Non sento alcun rimorso per il mio crimine […] Credo che non dovremmo avere dirigenti. Ucciderli è giusto. Sono anarchico. Non credo nel matrimonio ma solo nell'amore libero [...] mi dispiace solo non poter rivedere mio padre".

Emma Goldman, nonostante le accuse di complicità, sarà praticamente l’unica a difendere e sostenere Leon. È condannato a morte il 26 settembre e giustiziato, mediante sedia elettrica, il 9 novembre seguente ad Auburn.

Il governo repubblicano McKinley, eletto nel 1896, si caratterizzò per una politica apertamente razzista e colonialista, annettendo Cuba e trovando nuovi possedimenti nelle Filippine (Mckinley dirà che era stato Dio in persona a spingerlo all'invasione delle Filippine), Porto Rico e in altri territori, in modo da aumentare i benefici dei capitalisti locali, che costarono però sofferenze e morte a migliaia e migliaia di esseri umani, e far uscire così il paese dalla crisi che da anni lo attanagliava.

Le autorità americane rifiutano di concedere il corpo ai familiari, pretendendo la distruzione del corpo nell’acido, con la speranza di sradicare il "virus" dell'anarchia. Il nuovo presidente T. Roosevelt ne approfitterà inoltre per fare passare una legge che proibiva l' entrata negli Stati Uniti degli emigranti sospettati di essere anarchici e di espellere quelli già presenti sul territorio americano.

Emma Goldman disse di Leon: "Leon Czolgosz, ed altri uomini del suo tipo, lontani dall'essere creature depravate e dai bassi istinti, sono in realtà esseri super-sensibili incapaci di resistere alle grandi pressioni sociali. Ciò porta loro a reagire in forme violente, anche sacrificando la propria vita, perché non possono essere testimoni pacifici della miseria e della sofferenza degli esseri umani. Per tali atti si devono incolpare i responsabili delle ingiustizie e l'umanità che domina il mondo".

In Cile esiste un gruppo anarchico denominato Fracción Autónoma de Ataque León Czolgosz, responsabile di diverse azioni dirette, tra cui una all'Ambasciata della Gran Bretagna in Cile.

CCG/AWS Staff - 6/5/2009 - 17:05


Vennaskond: Leon Czolgosz Song

Quello che segue è il video di Leon Czolgosz Song del gruppo punk-psychobilly estone Vennaskond. La canzone proviene dall'album Subway del 2003; è firmata da Tõnu Trubetsky e Allan Vainola. Purtroppo, ogni tentativo di reperirne il testo si è dimostrato vano. Per la sua autentica bellezza, ed anche per quella del video stesso che la accompagna (emozionanti immagini a passo lento di manifestazioni antifasciste e contro la guerra nella Germania di Weimar: davvero un video capolavoro), ci dispiaceva però non farne immediata menzione. Chiaramente, non appena il testo sarà reperito, finirà immediatamente nel sito con una pagina apposita.


Vennaskond, Leon Czolgosz Song

CCG/AWS Staff - 6/5/2009 - 18:49




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