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Renzino

Casa del Vento
Lingua: Italiano


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L'eccidio di Civitella della Chiana

Responsabile dell'eccidio di Civitella fu Wilhelm Schmalz, comandante della divisione Hermann Göring.
Come molti altri criminali di guerra nazisti, anche Schmalz andò assolto (sentenza del Tribunale di Roma, 1950) e ciò accadde perchè nel dopoguerra le potenze alleate e lo stesso governo italiano non avevano nessun interesse a perseguire i crimini di guerra dei nazisti, le prime per pure opportunità politiche, l'Italia anche perchè di criminali di guerra ne aveva moltissimi in casa...
La possibilità di perseguire i criminali di guerra nazisti si chiuse definitivamente nel 1956, guando gli allora ministri Gaetano Martino (esteri) e Paolo Emilio Taviani (difesa) decisero che era inopportuno avanzare a Bonn le richieste di estradizione, perchè ciò avrebbe nuociuto alle relazioni bilaterali e agli sforzi della Germania per ricostruire le sue forze armate (!)... Queste ragioni, combinate "con altri fattori preesistenti, come il mutamento dell’atteggiamento inglese e americano verso la Germania e la preoccupazione italiana per il destino dei propri criminali di guerra, portarono non solo all’‘ingolfamento’ dell’azione giudiziaria italiana contro i responsabili tedeschi di stragi e violenze ma anche alla liberazione di buona parte di quei pochi criminali di guerra che erano stati processati e condannati. Dopo la liberazione nel novembre 1951 di Franz Covi, nelle carceri italiane per molti anni rimasero soltanto Herbert Kappler e Walter Reder, ossia i responsabili dei due atti criminali più famigerati compiuti dai tedeschi in Italia: la strage delle Fosse Ardeatine e quella di Marzabotto. Entrambi erano troppo noti per consentire una loro liberazione. Ciò non sarebbe passato sotto silenzio e avrebbe scatenato la giustificata protesta dell’opinione pubblica italiana. Le reazioni suscitate nel paese dalla fuga-farsa di Kappler nell’agosto 1977 e quelle seguite al ritorno in Austria di Reder nel 1985 dimostrano quali fossero i sentimenti condivisi da milioni di italiani. "

Da "Un accordo segreto tra Italia e Rft sui criminali di guerra. La liberazione del 'gruppo di Rodi', 1948-1951"
di Filippo Focardi (da Italia Contemporanea)


Edoardo ancora non dorme
Per la colpa che gli hanno dato
Per lo scontro al dopolavoro
Per l'eccidio l'hanno incolpato.

Prese il nome di un vecchio paese
Lo chiamavano tutti Renzino
Dove cominciò la resistenza
Per lottare da clandestino.
Nel paese volevano fare
Un'azione dimostrativa
Disarmare quattro soldati
Far vedere che la lotta era viva.

I soldati fecero reazione
Coi coltelli e con le pistole
Tre di loro rimasero a terra
Mentre uno riuscì a scappare.
Sessant'anni che ancora non dormi
Per la colpa che ti hanno dato
Verrà il giorno in cui potrai dormire
Per la lotta che hai combattuto.

Dieci giorni passarono ancora
E i soldati se ne erano andati
Tutti quanti tornarono a casa
Pensando di essersi risparmiati.
Ma il mattino di San Pietro e Paolo
Arrivarono in tutta la valle
San Pancrazio, la Cornia, Solaia
Mentre in alto Civitella bruciava.

Sessant'anni che ancora non dormi
Per la colpa che ti hanno dato
Verrà il giorno in cui potrai dormire
Per la lotta che hai combattuto.
Cosa c'entra lo scontro in paese
Se i tedeschi arrivarono ovunque
Ad uccidere con tanta follia
Dove non c'era alcuna ragione.

Sessant'anni che ancora non dormi
Per la colpa che ti hanno dato
Verrà il giorno in cui potrai dormire
Per la lotta che hai combattuto.

inviata da adriana - 13/10/2005 - 15:07


Anche questa canzone sarebbe da inserire nel quanto mai opportuno (visto che Berlusconi e Dell'Utri hanno dichiarato di voler riscrivere la storia e ridimensionare la Resistenza) nuovo percorso sugli eccidi nazifascisti...

"Renzino" racconta infatti dell'eccidio di Civitella in Val di Chiana, quando, il 29 giugno 1944, i tedeschi della divisione "Hermann Göring" rastrellarono a tradimento gli abitanti riuniti per la festa dei SS. Pietro e Paolo. Ne uccisero 244, tra Civitella e i vicini paesi di Cornia e San Pancrazio.
I macellai non esitarono ad assassinare la gente riunita in preghiera nella chiesa di Civitella.

it.wikipedia

E infatti ce la inseriamo subito, Alessandro carissimo. Con la precisazione che, qui dentro, la storia e la memoria non sono riscrivibili, e neppure negoziabili. [RV]

Alessandro - 22/4/2008 - 12:25


Per Alessandro: ovviamente ho spostato il tuo intervento nell'introduzione alla canzone. Nel ringraziarti, ti porgo il mio più convinto e plateale pugno chiuso. Saluti, compagno! [RV]

Riccardo Venturi - 22/4/2008 - 16:02



Qui ho trovato la foto del boia di Civitella, il Generalleutnant Wilhelm Schmalz. Il sito è dedicato al Terzo Reich ma pare non essere un sito filonazista...
Mi piacerebbe che in questo percorso riuscissimo a inserire le facce dei boia, perchè questa gente ha avuto un volto e penso sia importante mostrarlo.

Alessandro - 23/4/2008 - 11:53


la storia bisognerebbe conoscerla meglio e dal di dentro....la vostra ricostruzione dei fatti e faziosa e politicamente scorretta....
saluti da un civitellino che sa come andarono i fatti

civitellino doc - 19/9/2013 - 17:52


Inserendo or ora un'altra canzone (popolare) sull'eccidio di Civitella, mi accorgo del commento del "civitellino doc" inserito esattamente un anno fa (19/9/2013). Che dire? A distanza di settant'anni esistono ancora degli italiani, e persino "civitellini doc", che ancora si danno da fare per dimostrare che le ricostruzioni delle stragi nazifasciste sono "faziose e politicamente scorrette", dicendo di "sapere come andarono i fatti". O come mai, naturalmente, di tutto questo gran sapere poi non si la benché minima menzione? Sarà mica che, più che a un "civitellino doc", siamo in presenza dell'ennesimo fascistello doc? Purtroppo, nell'Italia di oggi, nessun luogo ne è immune. Ci saranno fascisti pure a Marzabotto e a Sant'Anna di Stazzema, figuriamoci a Civitella.

Riccardo Venturi - 8/9/2014 - 00:58



La canzone "Renzino" sulle immagini dell'eccidio di Civitella


Riccardo Venturi - 8/9/2014 - 01:12




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