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Lisbon

anonimo
Lingua: Inglese


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Lisbon eseguita da June Tabor. Lisbon as performed by June Tabor.


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June Tabor.
June Tabor.
[Traditional, 19th Century]
[Tradizionale, XIX secolo]
Registrazione/Recording:
June Tabor, "Diamond And Ashes", 1977
ashesand

Ancora una ballata appartenente all'antico filone della ragazza che si arruola travestendosi da soldato per seguire l'innamorato; del tutto simile nell'impianto (e nei nomi stereotipati di "Nancy" e "Willie/William", di remota tradizione) a Banks of the Nile (e a Jackaroe), sembra differirne soltanto per la guerra: qui siamo di nuovo alla "Peninsular War" (si veda Jamie Foyers), lo spezzone delle guerre Napoleoniche combattuto in Iberia. Ma si può dire che ogni guerra britannica abbia avuto una sua ballata del genere.

Lisbona, per gli storici legami tra la Gran Bretagna e il Portogallo, era il porto naturale di arrivo per le truppe britanniche impegnate contro Napoleone in Iberia. Ancora agli inizi del XIX secolo, una sorta di esotico luogo fatato dove "le colline e i campi sono impreziositi da graziose fanciulle". Qui si sviluppa la ballata, dal testo infarcito di "ballad commonplaces". Come sempre in ballate del genere, la povertà testuale è compensata da una melodia molto bella, che June Tabor, con la sua voce e con il particolare arrangiamento elettronico, seppe valorizzare nel suo storico album "Diamond and Ashes" del 1977.

Una ballata che conoscevo da decine di anni e che, nell'attuale "revival" della tradizione ottocentesca britannica ad opera di Alessandro (il Gutnico!) mi è tornata a mente sebbene non ne ricordassi tutto il testo. Tutto il sito si è quindi mobilitato per ritrovarne il testo (da Digital Tradition; ma l'ho leggermente corretto dal canto di June Tabor) e le registrazioni. Un'autentica emozione ritrovare una canzone persa nella memoria. [RV]
And it was on one Whitsun Wednesday, the fourteenth day of May,
That we untied our anchor, and so we sailed away,
Where the sun do shine most glorious, to Lisbon we were bound,
Where the hills and fields are daintied with pretty maidens around.

I wrote a letter to Nancy, that she might understand
That I was going to leave her unto some foreign land.
She said: "My dearest William, these words will break my heart;
Oh, let us married be tonight before that you do start."

"For ten long weeks and better, love, I've been with child by thee,
So stay at home, dear William, be kind and marry me."
"Our captain has commanded us and I shall have to go.
For the Queen's in want of men, my love, I cannot not answer No."

"Oh, I'll cut off my yellow hair, men's clothing I'll put on,
And I will go along with you and be your waiting man,
And when it is your watch on deck, your duty I will do.
I'll brave the field of battle, love, so I could go with you."

"Your pretty little fingers they are both long and small,
Your waist it is too slender, love, to face the cannon-ball.
For the cannons they do rattle and the blazing bullets fly,
And the silver trumpets they do sound to drown the mournful cry."

"Pray do not talk of danger, for love is my desire,
And I will go along with you and with you spend my time;
And I will travel through France and Spain all for to be your bride
And within the field of battle I will lay down by your side"

And it was on one Whitsun Wednesday, the fourteenth day of May,
That untied our anchor, and so we sailed away,
Where the sun do shine most glorious, to Lisbon we were bound,
Where the hills and fields are daintied with pretty maidens around.

inviata da CCG al completo, Staff, Ballad-Hunters, piacentine, marmotte & spiriti ispiratori - 24/9/2009 - 00:18



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
24 settembre 2009

lisbon
LISBONA

Fu un mercoledì di Pentecoste, il quattordici di maggio
che levammo l'ancora e salpammo via per mare.
Dove il sole splende glorioso, eravamo diretti a Lisbona
Là dove i colli e campi sono impreziositi da graziose fanciulle.

Scrissi una lettera a Nancy perché potesse capire
Che stavo per lasciarla, per andare in una terra straniera.
Lei disse: “William, amore mio, queste parole mi spezzano il cuore;
Sposiamoci stasera, prima che tu vada via.”

“Da dieci settimane e passa, amore mio, sono incinta di te,
E allora resta a casa, William, ti prego, sposami.”
“Il nostro capitano ci ha comandato, e io devo partire,
Ché la Regina ha bisogno di uomini, amore mio, e non posso dir di no.”

“E allora mi taglierò i biondi capelli e mi vestirò da uomo,
E verrò via con te, e sarò il tuo attendente,
E quando sarai di guardia sul ponte, io lo farò per te,
E affronterò il campo di battaglia, amore mio, per venire con te.”

“I tuoi graziosi ditini sono lunghi e sottili,
I tuoi fianchi son troppo snelli per fronteggiare le cannonate.
Ché i cannoni tuonano e le pallottole infuocate volano,
E le trombe suonano argentine per soffocare le grida di dolore.”

“Ti prego, non parlarmi del pericolo, perché io desidero amarti,
di venire via con te, e con te di passare il mio tempo;
E me ne andrò per la Francia e per la Spagna per esser la tua sposa,
E sul campo di battaglia io sarò al tuo fianco.”

Fu un mercoledì di Pentecoste, il quattordici di maggio
che levammo l'ancora e salpammo via per mare.
Dove il sole splende glorioso, eravamo diretti a Lisbona
Là dove i colli e campi sono impreziositi da graziose fanciulle.

24/9/2009 - 02:14




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