La Lionetta

Canzoni contro la guerra di La Lionetta
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La Lionettahttp://www.lalionetta.it/

Fra World Music e Canzone d’Autore
Nata nel 1977, per anni è stata una delle formazioni di punta del Nuovo Folk Revival partecipando ai più importanti festival europei e intervenendo a numerosi programmi televisivi su reti nazionali ed europee e ha partecipato alla realizzazione della colonna sonora di diversi spettacoli teatrali e dello sceneggiato televisivo di Ugo Gregoretti: "Goldoniana" su RAI 1 (Che Storia!).
Il primo LP del gruppo: "Danze e Ballate dell’Area Celtica Italiana" (Shirak 1978), è stato giudicato dal magazine Ciao 2001 uno dei dieci migliori dischi italiani dell’anno ed ha raggiunto una tiratura intorno alle diecimila copie.
Tre anni dopo pubblica il secondo LP "Il Gioco del Diavolo" (Shirak 1981), dopodiché intraprende una svolta folk rock che la caratterizza fino alla metà degli anni ’80, quando l’attività del gruppo va diminuendo fino ad arrestarsi del tutto nel 1986. Il gruppo si ricostituisce nel 1995 con un organico ampiamente rinnovato che, dopo un’iniziale scelta "elettrica" ritorna a una dimensione acustica ma con un repertorio in gran parte originale.
La Lionetta ha partecipato negli ultimi anni ad alcuni dei più importanti folkfestival italiani (Folkermesse, Folkest, Lithos, Venezia folk Festival ) ed europei (Rudolstadt (D), Manresa (E).
Nell’autunno 2000 pubblica: "Ottoni & Settimini" presso l’etichetta FolkClub- Ethnosuoni, distribuito da IRD e Compagnia Nuove Indye. Il CD ha ottime e lusinghiere recensioni sulle più importanti riviste specializzate italiane e internazionali (rassegna stampa), per quattro mesi è stato fra le TOP 30 delle produzioni indipendenti (Borsino Musica & Dischi) e si è classificato 10° al "Premio Tenco 2001" nella sezione "Opere in dialetto". Una versione strumentale di Ottoni & Settimini è stata scelta come colonna sonora del documentario: "Il Mestiere del Guardiaparco", cooproduzione Parco Nazionale del Gran Paradiso - G.B. Film & Video, per la regia di Guido Boccaccini.
Singoli brani sono stati pubblicati in varie compilation italiane: "Musica Popolare in Piemonte", "Gran Bal du Piemont 1", "Tribù Italiche Piemonte") ed europee ("Mediterraneo" - Spagna, "Rudolstadt Festival 2002" (Live) - Germania (discografia).

Presentato in anteprima al festival Internazionale di Manresa (Cataluna - Spagna)(qui commento), da ottobre 2003 è in distribuzione "ARZAN", il CD del venticinquennale alla cui realizzazione hanno contribuito numerosi artisti e amici come: Felice Andreasi, Vincenzo Zitello, Laura Malaterra, Devis Longo e molti altri ancora (qui recensione).
Lungi dall’essere un prodotto autocelebrativo, il nuovo lavoro de La Lionetta è un ulteriore evoluzione del sound apolide del gruppo e del suo avvicinamento alla più schietta musica d’autore.

Evoluzione che si concretizza anche nel NUOVO CONCERTO che il gruppo propone e che, forse, si può ancora definire folk se il termine viene inteso al modo degli anglosassoni, quando la canzone d’autore si lega in qualche modo a matrici tradizionali.
Sicuramente folk sono le radici del lavoro del gruppo, così come testimonia il suo passato e la permanenza di brani tradizionali, anche se ampiamente rielaborati. Ma si nota subito che l’orizzonte delle sonorità si è ampliato, ricco com’è di suggestioni mediterranee che vanno dai Balcani al Medio Oriente inseguendo echi gitani. Sono gli incontri e gli scambi, in anni e anni di festival in giro per l’Europa, con musicisti di diverse tradizioni ad avere ampliato questo orizzonte ma anche e soprattutto il territorio in cui La Lionetta ha radici: la Torino multietnica che prende voce in angoli sempre più consistenti della città, mescolando suoni e culture e preparandosi a "fare tradizione".
Torino come punto d’incontro fra culture diverse: negli anni ‘70 era la terza città meridionale d’Italia, grazie alla forte presenza di immigrati dal sud; ora la capitale del Piemonte si è trasformata in un luogo in cui la tradizione locale, ancora viva e vitale, si mescola a quella meridionale, ed a quella dei nuovi arrivati dall’est europeo, dall’Africa araba e negra, dall’Asia e dall’America Latina.

Le canzoni de La Lionetta parlano senza retorica e con molta ironia di tutto ciò, mentre le musiche riflettono il mescolarsi di suoni e tradizioni in atto qui come altrove.
A cavallo fra canzone d’autore ed un folk meticcio che fonde musica tradizionale piemontese con echi di fanfare balcaniche, sonorità mediterranee e percussioni arabe, La Lionetta propone un concerto di forte impatto, divertente e divertito.
Caratteristica importante del lavoro del gruppo è la scelta di rispettare una dimensione acustica pur affidandosi ad una energica base ritmica dove si rincorrono percussioni e basso tuba. Ma sarebbe un errore valutare di questo concerto i soli aspetti musicali perché La Lionetta racconta storie da ascoltare: storie ironiche, storie arrabbiate, storie quasi epiche in un intreccio di lingua e dialetto, con uno sguardo alla grande tradizione della ballata europea ma anche della più schietta canzone d’autore, fra lupi mannari e clandestini in attesa di varcare un confine, fra realtà capovolte e benpensanti terrorizzati dai nuovi saraceni, fra zingari, vagabondi e suonatori sempre alla ricerca di un pubblico per cui esibirsi. Che è poi ciò che muove, in fondo, tutti i veri musicanti.