Manos Hatzidakis / Μάνος Χατζιδάκις

Canzoni contro la guerra di Manos Hatzidakis / Μάνος Χατζιδάκις
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Manos Hatzidakis / Μάνος ΧατζιδάκιςΟ Μάνος Χατζιδάκις (23 Οκτωβρίου 1925 – 15 Ιουνίου 1994) ήταν ένας από τους σημαντικότερους Έλληνες μουσικοσυνθέτες. Το έργο του θεωρείται πως συνέδεσε τη λόγια με τη λαϊκή μουσική και περιλαμβάνει δεκάδες ηχογραφήσεις πολλές από τις οποίες αναγνωρίζονται σήμερα ως κλασικές.
Πίνακας περιεχομένων

Περίοδος 1925 - 1944

Ο Μάνος Χατζιδάκις γεννήθηκε στην Ξάνθη, γιος του δικηγόρου Γεωργίου Χατζιδάκι και της Αλίκης Αρβανιτίδου. Σύμφωνα με τον ίδιο κληρονόμησε από τη μητέρα του «όλους τους γρίφους που από παιδί μ' απασχολούν και μέχρι σήμερα κάνω προσπάθειες να τους λύσω. Χωρίς τους γρίφους της δεν θα 'μουν ποιητής...». Η μουσική του εκπαίδευση ξεκινά σε ηλικία τεσσάρων ετών και περιλαμβάνει μαθήματα πιάνου από την αρμενικής καταγωγής πιανίστρια Αλτουνιάν. Παράλληλα, εξασκείται στο βιολί και το ακορντεόν.

HATZIDAKIS - BIOGRAFIA a cura di G. P. Testa

Μάνος Χατζιδάκις

«Sono nato il 23 Ottobre del 1925 nella Xanthi di un tempo, non in quell' altra orribile che è stata successivamente costruita dagli immigrati interni dell'entroterra. La coesistenza in quel tempo di un bell'esempio della belle-époque e di autentici minareti turchi donava un colore e un contenuto a una comunità mista, proveniente da tutti gli angoli della terra ellenica, che per una coincidenza si trovò a vivere in una regione di confine e a ballare il charleston nelle pubbliche piazze. Quando aprii gli occhi vidi dubbioso molta gente aspettare la mia apparizione (ugualmente ho continuato anche più tardi ad avere dubbi quando aspettavano che comparissi in ritardo da qualche parte)».

Manos Hatzidakis (Μάνος Χατζιδάκις) nacque il 23 Ottobre 1925 a Xanthi (Tracia), una città greca di confine, produttrice di tabacco. Suo padre, Yorgos Hatzidakis, proveniva da Mirthio di Rètimno (Creta) ed era avvocato. La madre, Aliki (Vassilikì) nata Arvanitidou, proveniva da Adrianoupolis.
«Da mia madre», diceva lui stesso, «ho ereditato tutti i rebus che sin da bambino mi scombussolano e che ancor oggi cerco di sciogliere. Senza i rebus non sarei poeta...». Dall'età di quattro anni comincia a prendere lezioni di pianoforte, con la maestra Altounian, nota musicista di Xanthi di origine armena. Imparava anche il violino e la fisarmonica.

«Mia madre era di Adrianoupolis, figlia di Costantino Arvanitidis, e mio padre di Mirthio di Retimnos, cioè Cretese. Io sono il parto di due persone che per quanto ne so non collaborarono mai tra di loro, tolto l'istante in cui decisero di fabbricarmi. Per questo dentro di me sono contenute migliaia di contraddizioni e tutte le difficoltà di Dio. Ma la mia coscienza borghese, insieme alla militanza cosiddetta "europea", portarono a un risultato impressionante. Tentai, per tutto il tempo che abitammo a Xanthi, di conoscere a fondo i miei genitori e di far sparire mia sorella. Fallii in entrambi i tentativi. Così ci spostammo nel 1932 ad Atene, dove mi fu possibile dimenticare il mio fallimento».

Nel 1932 la madre e i due figli, Manos e Miranda, vanno a abitare definitivamente ad Atene e i genitori si separano. Nel 1938 il padre muore in un incidente aereo mentre è in viaggio per Milano. Questo fatto, insieme allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, rovinò la famiglia sul piano economico.

«Cominciai la mia vita e la mia educazione ad Atene e nel frattempo studiavo in che modi nel mio tempo si facevano l'amore e la poesia. Ho ricevuto peraltro l'educazione attica quando nel nostro paese esistevano un'Attica e un'educazione. Mi influenzarono profondamente le letture di Ερωτόκριτος (Erotokrito), di Στρατηγός Μακρυγιάννης (Le Memorie del Generale Makryannis), di Εργοστάσιο του Φιξ (La fabbrica della Fix), di Χαράλαμπος του «Βυζαντίου» (Haralambos del «Bisanzio»), il clima umido di Salonicco e le persone sconosciute in cui mi imbattevo per caso e che sono rimaste sconosciute per tutti gli anni che seguirono».

Nei difficili anni dell' Occupazione e della Liberazione lavora come scaricatore al porto del Pireo, venditore di ghiaccio, operaio nella fabbrica della birra Fix, impiegato nello studio fotografico di Megaloikonomos, aiuto infermiere nel 401° Ospedale Militare.
Contemporaneamente inizia studi superiori di teoria musicale con Menelaos Palladios, significativa figura della scuola nazionale di musica. Comincia pure studi filosofia presso l'Università di Atene (studi che non portò a termine), mentre parallelamente si abbevera agli artisti e agli intellettuali (Gatsos, Seferis, Elytis, Tzarouhis, Sikelianòs) della generazione del primo dopoguerra, i quali contribuiranno sostanzialmente alla formazione dei suoi orientamenti e del suo pensiero (vedi, nella nostra pagina dedicata a Amorgo di Gatsos, come Elytis in "Cronache di un Decennio" ricorda l'apparizione del ragazzo Hatzidakis: http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph...;lang=it). Nikos Gatsos, di cui fece la conoscenza nel 1943, fu suo sodale per tutta la vita.

«Nel periodo dell'occupazione mi resi conto di quanto fossero inutili gli studi di musica, perché mi allontanavano subdolamente dai miei scopi principali che erano di comunicare, di prendere una direzione e di sparire, perciò li interruppi subito dopo l'Occupazione. Così non ho studiato all' Odìon (il Conservatorio) e di conseguenza ho evitato di passare per un membro del Circolo Musicale Panellenico».

La sua prima apparizione sull'orizzonte musicale come compositore avviene nel 1944 con Τελευταίο Ασπροκόρακα (L'ultimo corvo bianco) di Alexis Solomòs, al Θέατρο Τέχνης (Teatro d'Arte) di Karolos Koun. Nella scuola del Teatro d'Arte, Hatzidakis seguirà i corsi di recitazione, desiderando diventare attore, ma Koun glielo sconsiglierà. Nell'ambito della sua feconda collaborazione quindicennale, come compositore, con il Teatro d'Arte, scriverà musica per molte opere del repertorio teatrale contemporaneo: Γυάλινος Κόσμος, («The Glass Menagerie» di Tennessee Williams), 1946, Αντιγόνη («Antigone» di J.Anouilh), 1947, Ματωμένος Γάμος («Bodas de Sangre» di F.G. Lorca), 1948, Όλα τα Παιδιά του Θεού έχουν Φτερά («All God's Chillun Got Wings» di E. O' Neil), 1948, Λεωφορείον ο Πόθος («A Streetcar Named Deside» di T. Williams), 1948, Ο θάνατος του Εμποράκου («Death of a Salesman» di Arthur Miller), 1949, e altre.
Con la fine dell'occupazione tedesca, l'attrice tragica Marika Kotopouli osa per prima incoraggiarlo a comporre musica per Agamennone e le Coefore (1950) dell' Orestea di Eschilo. Fino a quel momento il commento musicale delle tragedie classiche veniva affidato a compositori accademici. Nello stesso periodo collabora con il grande poeta Anghelos Sikelianòs con la composizione della musica per la sua ultima tragedia Ιπποκράτης (Ippocrate), mentre l'autorevole critica musicale Sofia Spanoudi scrive ormai articoli calorosi sulla sua opera.
Nel 1945, durante la rappresentazione del dramma di Eugene O' Neil Το Πένθος ταιριάζει στην Ηλέκτρα («Mourning Becomes Electra»), fa la conoscenza di Melina Merkouri, interprete di Lavinia, che sarebbe poi diventata sua collaboratrice e amica carissima.
La prima attività per il cinema si realizza nel 1946 per il film Αδούλωτοι Σκλάβοι (Liberi Schiavi), mentre un anno dopo comincia a scrivere l'opera Για μια Μικρή Λευκή Αχιβάδα, (Per una Piccola Bianca Conchiglia, op. 1 per pianoforte), che lo stesso autore distingue con un'apposita numerazione nell'insieme della sua produzione. Nel 1948 la stessa opera sarà eseguita dal pianista americano Julius Katchen.
Nel 1949 con una sua scelta per la canzone rebetica si scatenerà una bufera di reazioni nella conservatrice società borghese greca. La canzone rebetica che interpretava gli strati popolari, proibita e illegale, era per il resto della gente - borghesi e intellighenzia - nello stesso tempo ignorata ed esecrata. La "musica di strada" e la "musica popolare" facevano sì che Manos Hatzidakis riconoscesse nella canzone rebetica elementi autentici della tradizione.
Due anni più tardi (1951), presentando e suonando personalmente al pianoforte le Έξι Λαϊκές Ζωγραφιές (Sei Ritratti Popolari), che erano la trasposizione per pianoforte di sei canzoni rebetiche, convincerà ormai concretamente il pubblico greco della bellezza e della ricchezza della canzone rebetica e riformerà tutta la canzone greca, indirizzandola verso nuovi orizzonti musicali. Ma quando la canzone popolare divenne un prodotto ad uso dei turisti e materiale di sfruttamento, non esitò a denunciarlo per primo.
Dal 1950, cominciando con l' Orestea di Eschilo, scriverà musica per molte tragedie e commedie antiche: Medea (1956), Ciclope (1959) e Le Baccanti (1959) di Euripide, Le Donne a Parlamento (1956), Lisistrata (1957), Plutone (1956), Le Tesmoforiazuse (1958), Le Rane (1959) e Gli Uccelli (1959) di Aristofane. Nel 1953, scegliendo una serie di compositori americani contemporanei, "rivelerà" A. Copland, G. Menotti, L. Bernstein ecc. al pubblico greco che era stato isolato dal resto del mondo a causa della Seconda Guerra Mondiale e delle difficoltà del dopoguerra. Nello stesso periodo scrive una delle sue opere più significative, il Κύκλο του C.N.S., op. 8 για βαρύτονο και πιάνο (Ciclo del C.N.S., op.8 per baritono e piano).
Oltre che al Teatro d'Arte, dà collaborazione all' Εθνικό Θέατρο (Teatro Nazionale). Insieme ad altre, come Όνειρο Kαλοκαιρινής Nύχτας (Sogno di una Notte d'Estate), 1952, Βασιλιάς Ληρ (Re Lear), 1957, Οθέλλος (Otello) 1958, Δόνια Ροζίτα (Doña Rosita), 1959, scrive musica per la Medea di Euripide, rappresentata ad Epidauro con Katina Paxinoù protagonista.
Nel 1959 fa conoscere al pubblico ateniese Mikis Theodorakis, orchestrando e incidendo personalmente l'opera «Επιτάφιος», con Nana Mouskouri. (Su Epitafios, vedi le nostre pagine: http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph...;lang=it
e http://www.antiwarsongs.org/canzone.ph...;lang=it )
Parallelamente al campo teatrale, dal 1946 Manos Hatzidakis comporrà musica per molti film greci e stranieri: Κάλπικη Λίρα (Sterlina falsa) di G. Tzavellas, 1954, Στέλλα (Stella, nome femminile, diminutivo di Stereanì) di M. Kakoyannis, 1955, Ο Δράκος (Il drago) di N. Koundouros,1956, Μανταλένα (Maddalena) di D. Dimopoulos, 1960, In the Cool of the Day di R. Stevens, 1962, America-America di E. Kazan, 1962, Blue di S. Narizzano, 1967, Sweet Movie di D. Makavejev, 1974, Το Ταξίδι του Μέλιτος (La Luna di Miele) di Panousopoulos, 1978, Mehmed my Hawk di P. Oustinov, 1983, Ήσυχες Μέρες του Αυγούστου (Tranquille Giornate d'Agosto) di P. Voulgaris, 1992, ecc. Nel 1977 scriverà la musica di due documentari di J. Y. Cousteau (A la recherche de l' Atlantide-1, A la recherche de l' Atlantide-2). Nel 1959 e nel 1960, nei due primi due Festival dell Canzone che organizza la Radio Greca, ottiene il primo premio per due canzoni interpretate da Nana Mouskouri. Nel 1960 ottiene il primo premio di musica alla Prima Settimana del Cinema Greco (allora Festival di Salonicco) per la musica del film di Nikos Koundouros Το Ποτάμι (Il Fiume).
Nel 1960 gli viene conferito il premio Oscar per la canzone Τα παιδιά του Πειραιά (I ragazzi del Pireo) - dal film di Jules Dassin Ποτέ την Κυριακή (Mai di Domenica) - e nello stesso tempo diventa il primo compositore greco ad essere conosciuto al di fuori del suo Paese. Τα παιδιά του Πειραιά
andrà a far parte delle 20 canzoni più vendute del XX sec. e sarà premiata ad Amburgo nel 1987. La collaborazione con Jules Dassin proseguirà anche in Topkapi (1963).
Oltre Τα παιδιά του Πειραιά, che conobbe un riconoscimento internazionale, negli anni successivi molte sue canzoni ebbero la medesima sorte e furono cantate da Lale Andersen, Brenda Lee, Nat "King" Cole, Johnny Mathis, Harry Belafonte, Sean Philips, Amalia Rodriguez, Michael Kamen e da Nana Mouskouri. La sua musica per il cinema greco e una serie di canzoni leggere gli regalano una "popolarità indesiderata", che non accetterà mai e che cercherà di scrollarsi fino al termine della sua vita.
Nel 1961 scrive musica per la rappresentazione teatrale Η κλέφτρα του Λονδίνου («La Voleuse de Londres» di G. Neveux), messa in scena a Parigi con Marie Bell protagonista, e nel 1962 allestisce ad Atene Οδό Ονείρων (Via dei Sogni). Tentando di lenire le ferite della Grecia uscita dalla guerra civile, pone così una pietra miliare del teatro musicale greco con la regia di Alexis Solomòs, scenografie e costumi di Minos Arghirakis. Nel ruolo di protagonista, Dimitris Horn.
Anticonformista e spirito inquieto, rivolto incessantemente alla ricerca del nuovo e dell'originale, finanzia il Διαγωνισμό Πρωτοποριακής Σύνθεσης «Μάνος Χατζιδάκις» του Τεχνολογικού Ινστιτούτου Δοξιάδη (Concorso di Composizione d'Avanguardia «Manos Hatzidakis» dell'Istituo Tecnologico «Doxiadis»). Invita il compositore americano Lucas Foss a presiedere la commissione di valutazione (membri della quale furono il musicologo Yannis G. Papaioannos e il compositore Yannis Hristos) e il premio viene conferito a Iannis Xenàkis (1922 - 2001) [Per Xenakis vai a: http://it.wikipedia.org/wiki/Iannis_Xenakis ], che diventerà una delle più interessanti figure della vita culturale greca ed europea - matematico, architetto e compositore d'avanguardia, oltre che combattente animoso della resistenza e dei primi scoppi della guerra civile, le Dekemvrianà -, ma in quel momento del tutto sconosciuto ai suoi compatrioti.
La prolungata e fondamentale collaborazione con i Balletti del XX secolo di Maurice Béjart comincia a Bruxelles nel 1965 con Gli Uccelli di Aristofane e continua con la direzione delle opere: Jean Cocteau et la dance (1972, balletto in tre parti con la voce recitante di Jean Marais:
Le fils de l' air, L' ange heurtebise - su musica di Manos Hatzidakis - Les maries de la tour Eiffel - su musiche di Tailleferre, Auric, Honegger, Milhaud, Poulenc) e La Traviata di Verdi (1963). Nel 1988 Béjart presenta il balletto Διόνυσος (Dioniso) su musica di R. Wagner - M. Hatzidakis, mentre nel 1993 si realizza la coreografia di una parte di un'opera del compositore, Οι Μπαλάντες της οδού Αθηνάς (Le Ballate di via Atene).

Nel 1966, Manos Hatzidakis parte per l'America per allestire con Jules Dassin e Melina Merkouri la trasposizione teatrale di Ποτέ την Κυριακή (da noi: Mai di domenica) con il titolo "Illya Darling". In America rimarrà fino al 1972, sia per il sopravvenuto avvento della dittatura in Grecia, sia, come lo stesso Hatzidakis confessa con il suo consueto esplicito candore, perché era venuta allo scoperto la sua cospicua evasione a danno del fisco greco, tanto che la data del suo rimpatrio coincide non con la caduta dei Colonnelli, ma con l'estinzione del debito accumulato. In America la sua concezione musicale si contamina significativamente di rock-pop. Prodotto di questa reazione, il ciclo di canzoni Reflections (Αντικατοπτρισμοì - Rifrazioni), con il complesso New York Rock and Roll Ensemble. Lì, oltre ad altre opere [Ρυθμολογία op. 26 για πιάνο (Ritmica op. 26 per pianoforte), Μεγάλος Ερωτικός op. 30 (Il Grande Amoroso) - ciclo di canzoni su versi di poeti greci antichi e moderni], comincia a scrivere i libretti per le tre opere musicali Μεταμορφώσεις (Trasformazioni), Όπερα για Πέντε (Opera per Cinque), Ντελικανής (Il valoroso), registra il Χαμόγελο της Τζοκόντα (Il Sorriso della Gioconda) e comincia a comporre l' Εποχή της Μελισσάνθης (La Stagione di Melisenda), una storia musicale basata su elementi autobiografici, che viene rappresentata nei primi giorni della liberazione.
Nel 1963 - 1966 fonda e dirige l' orchestra di musica sinfonica Πειραματική Ορχήστρα Αθηνών (Orchestra Sperimentale Ateniese) e nel breve periodo di attività dà 20 concerti con prime esecuzioni di quindici opere di compositori greci. La presenza dell'orchestra costituisce un dato nuovo nella vita musicale locale, attirando l'interesse del pubblico verso la "sconosciuta" musica contemporanea.
Nel 1970 durante le riprese del film "The Martlet's Tale" di John Crowther, a Roma, farà la conoscenza di Nicola Piovani (vai a: http://it.wikipedia.org/wiki/Nicola_Piovani). Si formerà una relazione maestro - alunno, e Piovani lavorerà al suo fianco come aiuto in diverse produzioni. Quando Nino Rota - sincero amico di Hatzidakis - morì, Hatzidakis, poiché aveva rifiutato a causa di altre coincidenze l'offerta di Federico Fellini a collaborare al film "La Nave", offrì il suo posto a Nicola Piovani.

«Ho viaggiato assai e ciò mi ha aiutato a capire che l'imbecillità non era un prodotto esclusivo del nostro Paese, come manifestamente pretendono e dimostrano senza sosta gli sciovinisti greci e gli amanti del nazionalismo. Contemporaneamente ho scoperto che le persone che mi interessavano occorreva che parlassero per forza in greco, perché la comunicazione in una lingua straniera si faceva penosa e annullava metà della mia persona.
Nel 1966 mi trovai in America. Vi dimorai e vissi là più o meno sei anni, gli anni della dittatura, per ragioni puramente fiscali - era saltato fuori che dovevo circa tre milioni e mezzo al fisco».

Nel 1972, cioè nell'anno più buio della Giunta, fa ritorno ad Atene e l'anno seguente fonda un teatro-caffé, il Πολύτροπος (dall'epiteto omerico di Ulisse: il Multiforme). Esperimenta l'apertura di passaggi espressivi attraverso la palude musicale dell'epoca, "ospitando", come lui stesso diceva, "una presenza ufficiale della canzone, con tutti i mezzi che ci consente l'attuale esperienza teatrale".

«Quando ebbi estinto il debito ritornai, all'incirca nel 1972, e aprii un caffé che chiamammo Πολύτροπος , fino al cambiamento politico del 1974, quando lo chiusi anche perché cominciava la stagione degli stadi e delle grandi eccitazioni popolari.
Mantenni il mio sangue freddo e non mi misi a ballare balli nazionali e rivoluzionari nelle palestre e negli stadi pieni di giovani.
Chiudendo il Politropos avevo di nuovo un passivo dell'ordine di circa tre milioni e mezzo - numero fatale, sembra, per la mia vita personale».

Due anni dopo la caduta della dittatura riprende un'energica attività nella vita culturale del Paese. Viene nominato dal 1975 al 1977 Direttore Generale Supplente di Λυρική Σκηνή (Teatro Lirico) e Direttore, dal 1975 al 1982, della Κρατική Ορχήστρα (Orchestra di Stato). Intanto assume la Direzione del Terzo Programma della Radio di Stato (1975 - 1981) che, con la collaborazione di una squadra di nuovi e validi autori, riesce a trasformare nel segno della elevazione, della qualità e delle idee. Nel 1979 consolida le Μουσικές Γιορτές στ' Ανώγεια της Κρήτης (Feste Musicali nei Pianterreni di Creta), con danze popolari locali, e organizza un convegno sul tema della tradizione, al quale partecipano intellettuali, artisti e accademici. Nel 1980 inaugura il Μουσικό Αύγουστο στο Ηράκλειο της Κρήτης (Agosto Musicale a Iraklio di Creta), un Festival che presentava le nuove correnti in tutti i rami dell'espressione artististica (musica, danza, cinema, pittura, teatro). L' Agosto Musicale si sarebbe ripetutto l'anno dopo e avrebbe ospitato insigni artisti di tutto il mondo: N. Piovani, A. Piazzola, S. Rinaldi, Gisela May, R. Winters, G. Sandor, E. Culp, H. Zender, Frei Hermano de Camara, e altri. Nel 1981 - 82 organizza i Μουσικοì Αγώνες στην Κέρκυρα (Gare Musicali di Corfù), un concorso musicale inteso a presentare nuovi artisti greci.

«Dal 1975 comincia per me una stagione di notorietà che potremmo chiamare, per distinguerla, impiegatizia, che mi rese particolarmente noto, a un pubblico vasto e disinformato, come un nemico implacabile della musica greca, dei musicisti greci e parimenti della cultura greca.
Durante questo periodo e poi per una ischemia cardiaca senza esito, tentai nuovamente, in modo inconcludente a dire il vero, a realizzare le mie precise idee da caffé, quando alla Radio Televisione Greca e quando al Ministero della Cultura, pensando di esprimere le mie vedute con mezzi democratici. Ma entrambi questi organismi marcescenti e corrosi sin dal loro nascere riuscirono a resistere gagliardamente e, come si suol dire, a battermi κατά κράτος, cioè a sgominarmi. Ciò nonostante, proprio in quel tempo, nacque il Τρίτο (Terzo) e fu proposto al Paese».

Nel 1985 - 1986 pubblica la rivista culturale Το Τέταρτο (Il Quarto), un periodico «che tentò di registrare i temi artistici, ma anche quelli sociali e scientifici, nelle loro divergenze politiche». Intendendo proteggere la canzone greca dai guasti del mercato, dà vita nel 1985 alla società discografica indipendente ΣΕΙΡΙΟΣ (SIRIO), la quale è attiva ancor oggi. Con il veicolo di SIRIOS presenta a Plaka (1987 - 1988) una serie di programmi musicali con nuovi artisti «che si oppongono» in questo modo «all'involgarimento e all'inquinamento del nostro ambiente culturale».
Nel 1991, in collaborazione con il municipio di Kalamata organizza i Πρώτοι Αγώνες Ελληνικού Τραγουδιού Καλαμάτας (Prime Gare della Canzone Greca di Kalamata). Ancora una volta va in cerca dei «giovani che vogliono intrattenersi» con lui «senza strepiti, senza parole d'ordine e senza depressioni...».
Nel 1989 - 1993 fonda l' Ορχήστρα των Χρωμάτων (Orchestra dei Colori) per presentare «originali programmi che abitualmente non vengono coperti dalle orchestre sinfoniche convenzionali», di cui fu direttore per il resto della sua vita. L' Orchestra dei Colori, con maestro Hatzidakis, diede venti concerti e dodici recital di repertorio greco e internazionale con solisti greci e stranieri: H. Gheorghiadis, S. Theodoridou, S. Armstrong, A. Piazzola, G. Sandor, e altri. Parecchio di quanto fu presentato era sconosciuto in Grecia, mentre nel repertorio furono comprese anche prime esecuzioni mondiali di opere di compositori greci.
Fin dalla sua prima apparizione nello scenario greco e in parallelo con tutte le attività sopra accennate, fu continuamente presente nel campo discografico con decine di dischi che sono ormai considerati dei classici: Ο Κύκλος με την Κιμωλία (Il Cerchio di Gesso), 1956, Παραμύθι χωρίς Όνομα (Romanzo senza Nome), 1959, Πασχαλιές μέσα απ' τη νεκρή γη (Lillà nella terra morta), 1961, Δεκαπέντε Εσπερινοί (Quindici Vespri), 1964, Μυθολογία (Mitologia), 1965, Καπετάν Μιχάλης (Capitan Mihalis),1966, Τα Λειτουργικά (Canti liturgici), 1971, Αθανασία (Immortalità), 1975, Τα Παράλογα (Le Assurdità), 1976, Σκοτεινή Μητέρα (Madre Tenebrosa), 1985, Τα Τραγούδια της Αμαρτίας (Le Canzoni del Peccato), 1992, ecc. La maggior parte dei cicli di canzoni sono su versi di Nikos Gatsos, della maggior opera poetica del quale, Αμοργός (1943), musicò numerosi passi, ora su disco.
Egli stesso pubblicò quattro libri di poesie e commenti: Μυθολογία (Mitologia), Μυθολογία Δεύτερη (Mitologia Seconda), Τα Σχόλια του Τρίτου (I Commenti del Terzo), Ο καθρέφτης και το Μαχαίρι
(Lo Specchio e il Coltello).
L'attuale società greca è cresciuta e si è nutrita della personalità di Manos Hatzidakis, il quale non esitò mai un istante a esprimere le sue vedute nella forma più estrema per mostrare così il più profondo significato dell'arte.
Poco conciliante e uomo d'avanguardia, nemico della seriosità e dei punti di vista codificati, devoto della «giovinezza» e della incessante contestazione e avendo per arma l'educazione non solo greca ma anche universale, unì la colta alla musica popolare, realizzando così un «nuovo» suono, una «nuova» canzone, che ha le sue radici tanto in Oriente quanto in Occidente.

«E ora un distillato della mia vita sino a questo momento.
Non mi interessa la fama. Mi imprigiona in quadri definiti da lei e non da me.
Credo nella canzone che ci rivela e ci esprime dal profondo, e non in quella che asseconda le nostre frivolezze e le abitudini che sono diventate nostre di forza.
Disprezzo quelli che non puntano al rinnovamento e alla giovinezza spirituale, quelli che si mettono in vista facilmente come politici e artisti, i coetanei che si sono messi a riposo, il giornalismo tenebroso e losco e qualsiasi specie di volgarità.
Così ho cercato di completare la mia personalità ferita fin dall' infanzia, arrivando a vendere «lotterie per il cielo», stimolando il rispetto dei miei innovatori perché sono rimasto un autentico Greco e un Grande Amoroso».

Nel pomeriggio del 15 Giugno 1994, Manos Hatzidakis «cominciò il suo viaggio verso le stelle».

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Queste note sono la traduzione - e la fusione - del testo biografico (qui in corpo maggiore) e del testo autobiografico del 1980-81 (qui in corpo minore), pubblicati in lingua greca e in lingua inglese nel sito ufficiale di Manos Hatzidakis: http://www.hadjidakis.gr/homeweb.htm.
Qualche marginale aggiunta, le traduzioni dei titoli e i link sono del curatore, con l'intenzione di rendere meglio fruibile il testo.

(a cura di Gian Piero Testa)