Marzia Schenetti

Antiwar songs by Marzia Schenetti
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Marzia Schenetti - Artista

Marzia SchenettiNon so se sono un’artista. Del resto è solo una parola su cui si discute da secoli.

Nella vita ho fatto molte cose, forse troppe per riuscire a darmi una collocazione.

La mia necessità di evadere dai vincoli, dalla politica, dallo sfruttamento esistenziale ed artistico, mi ha portato a sperimentare molte forme d’arte come risposta a ciò che vedevo, ma nella vita per sopravvivere prediligo i lavori di fatica, quali l’edile, la facchina, la puliscale, perché qualsiasi lavoro umile ha l’essenza piena della dignità umana.

Il lavoro artistico lo sento come parte del mio corpo: un braccio, un occhio, la lingua, il cuore. Non amo mercanteggiarlo e neppure elemosinare. Come disse la Merini, “il talento è sfortunato” … ma suppongo che lo possano dire in tanti, me compresa.

Mi capita ogni tanto di partecipare con entusiasmo e passione a eventi e/o operazioni artistiche a titolo gratuito, a mia discrezione, ovvero dove ho trovato una buona “reciprocità” (interesse ricambiato e piacere di costruire e mantenere una relazione).

Per il resto, penso che il lavoro artistico debba essere riconosciuto e valorizzato.

Quando non è così, il più delle volte chi sceglie o non ha la competenza, oppure non ha amore per l’arte stessa. Nell’ambito culturale, penso non ci sia cosa più misera che lo sfruttamento e impoverimento dell’arte e dell’artista.

Pittrice, fotografa, poetessa, scrittrice, performer, cantante.

Andando alla preistoria (scherzo ma non troppo), i miei studi per quanto riguarda l’arte figurativa sono stati quelli di grafica pubblicitaria, con più di vent’anni di esperienza sul campo come lavorazione artistica sperimentale di materie quali cemento, gesso, agglomerati, resine, ceramica. (Premio migliore impresa al femminile, Regione Emilia Romagna, 2004).

Per quanto riguarda la musica e il teatro, ho dato l’esame di Musica e Teoria al Conservatorio di Modena, e Canto Lirico come Soprano Drammatico al Conservatorio di Parma. Ho lavorato molti anni nei teatri come soprano (Reggio Emilia, Modena), mentre negli ultimi anni, in collaborazione con il maestro Gianfranco Domizi, abbiamo messo in scena diverse opere di Teatro Civile, in modo del tutto indipendente ed economicamente autoprodotto, componendo un vasto repertorio originale (musiche e parole), entro cui vengono prevalentemente usati linguaggi contemporanei quali Rock e Hip Hop.

Tra i brani originali inediti:

“Mondina 2.0”, che vince il Premio della Critica Cantastorie Giovanna Daffini, 2017;

“L’Edile”, Menzione d’Onore Peppino Impastato. 2017;

“Storia di Anita” (ispirata al film “Novecento)”, che vince il Primo Premio Trofeo Cantastorie Giovanna Daffini, 2018 …

… tutti brani pervasi da intensa tensione civile, ed in cui, pertanto, il Teatro Canzone incontra il Teatro Civile.

I miei spettacoli teatrali si distinguono dal “mercato” dei temi civili (attualmente molto sfruttato) per il materiale completamente originale (video, testi, musica) e per la ricerca basata sul contatto diretto e sulla valorizzazione delle relazioni: ad esempio, molti brani derivano da storie raccolte in prima persona, intervistando i protagonisti, e soprattutto le protagoniste.

https://simparaadamare.wordpress.com/