Egidio MeneghettiNato a Verona il 14 novembre 1892, deceduto a Padova il 4 marzo 1961, farmacologo, Medaglia d'Argento al Valor Militare.
Aveva combattuto nella Prima guerra mondiale come volontario. Ufficiale degli Alpini, era stato ferito in combattimento ed aveva meritato, sul campo, due Medaglie d'argento ed una di bronzo. Professore di Farmacologia all'Università di Padova, Egidio Meneghetti, durante il ventennio fascista, fece parte dei gruppi clandestini di Giustizia e Libertà e, dalla sua fondazione, del Partito d'Azione. Già scienziato di fama internazionale, alla caduta del fascismo, divenne pro-rettore dell'Ateneo al fianco di Concetto Marchesi. Dopo l'8 settembre 1943 (col comunista Marchesi, il democristiano Saggin e l'azionista Silvio Trentin), costituì il primo CLN regionale veneto, entrando poi nell'esecutivo militare col nome di copertura di "Antenore Foresta". Dopo aver perso la figlia Lina e la moglie Maria nel primo bombardamento aereo di Padova del 16 dicembre 1943, il professor Meneghetti cedette per qualche tempo all'ing. Fermo Solari il suo incarico nel Comitato politico e in quello militare del CLN. Riavutosi dal trauma e ripreso il suo posto di lotta, il cattedratico fa dell'Istituto di Farmacologia dell'Università il più importante centro di riferimento della Resistenza veneta. Nel marzo 1944, quando Silvio Trentin muore, si dà ad organizzare la Brigata partigiana che porterà il nome del suo compagno azionista. Nel gennaio del 1945, Meneghetti, che con altri membri del CLN era ospitato nella clinica patavina del professor Palmieri, è arrestato dai fascisti della banda Carità. Detenuto con gli altri arrestati a Palazzo Giusti (covo degli sgherri di Carità), il professore antifascista è pesantemente interrogato, ma non parla. I fascisti decidono di passarlo alle SS e lo traducono a Verona, consegnandolo alla polizia tedesca. Rinchiuso nel campo di Bolzano in attesa di essere deportato in Germania, Meneghetti vi resta sino alla Liberazione. Nel dopoguerra, insignito di un'altra Medaglia d'argento al valor militare, Meneghetti è membro della Consulta nazionale del Partito d'Azione e, dopo lo scioglimento del suo partito, aderisce al PSI. Ripresa l'attività di insegnante e di scienziato, diventa rettore dell'Università, pubblica importantissimi testi scientifici, ma non dimentica la Resistenza. Nel 1949 è tra i fondatori dell'Istituto veneto per la storia della Resistenza e dell'età contemporanea, di cui fu presidente sino alla morte. Dopo la sua scomparsa, a Padova hanno intitolato ad Egidio Meneghetti un largo e la Casa dello studente. Portano il suo nome anche circoli Gl a Torino e Verona, dove gli sono state dedicate anche le Scuole secondarie e la "Biblioteca centrale" (costruita nel 1986), situata presso il Policlinico di Borgo Roma. Della imponente produzione scientifica e poetica di Egidio Meneghetti ricordiamo qui soltanto Farmacologia generale, speciale, terapeutica, Tossicologia, Chemioterapia oltre a Biologia rivoluzionaria, Cante in piassa, Farmacologia, Poesie e prose e (pubblicato inizialmente col nome di battaglia di Antenore Foresta), Bortolo e l'ebreeta, sulle sadiche gesta dei criminali nazisti Michael Seifert e Otto Stein e in ricordo del diciottenne Bortolo Pezzutti. Nel 2002, una biografia di Egidio Meneghetti è stata stampata per iniziativa della Regione veneta.
ANPI