Remo Anzovino

Canzoni contro la guerra di Remo Anzovino
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Remo AnzovinoRemo Anzovino (Pordenone, 12 febbraio 1976) è un compositore e musicista italiano. Nei primi anni di attività artistica ha lavorato alla musica per il teatro e alle sonorizzazioni; in seguito trova la sua strada in un personale rapporto tra cinema muto e musica: capovolgendo nei suoi concerti il rapporto tra immagini e suoni, proponendo l’accompagnamento dei brani con sequenze di film muti che fungono da colonna visiva della musica. Peculiarità delle sue composizioni sono il forte elemento visivo e la fusione dei linguaggi utilizzati, l’immediatezza delle melodie.

Si avvicina alla musica all’età di dieci anni e ben presto sviluppa una naturale attitudine per la scrittura. In terza media fonda insieme ad amici di scuola The Left Hand Band. Il cantante del gruppo è il fratello Marco di tre anni più giovane, che diverrà apprezzato cantautore (targa Radio1 Premio Recanati 2001) e notevole chitarrista ritmico con cui condivide ogni successiva esperienza. Con la band incide nel 1994 un album intitolato Malìa (stampato su musicassetta), oggi introvabile.

Nel 1994 mentre frequenta ancora il liceo scientifico, viene scritturato per le sue prime musiche di scena a teatro dalla compagnia Ortoteatro di Fabio Scaramucci e trova la sua strada nel linguaggio strumentale. Nel medesimo anno comincia a collaborare con alcune agenzie per le musiche di filmati promozionali e spot pubblicitari. Nel 2002 si cimenta per la prima volta con la musica per un film muto su commissione della Cineteca di Bologna. Nel periodo che va dal 2002 al 2007 musica più di trenta film muti, la maggior parte veri e propri capolavori del periodo, collaborando con importanti cineteche e partecipando ai festival di settore, tra cui il Cinema Ritrovato a Bologna (2004) e Le Giornate del Cinema Muto di Pordenone (2003).

Nel 2005 compone una partitura per orchestra sinfonica per il film Nanuk l’eschimese eseguita in prima assoluta, con la simultanea proiezione del film, nella suggestiva Piazza San Marco di Pordenone, ricevendo oltre 10 minuti di applausi. La colonna sonora vincerà l’anno successivo il premio Speciale del Pubblico al festival di Bolzano Rimusicazioni. Nel 2005 ottiene il secondo posto al Premio dedicato al M° Angelo Francesco Lavagnino. Nel 2007 riceve da una giuria di venti giornalisti del Friuli Venezia Giulia il Moret D’Aur come personaggio emergente nello spettacolo. Nel 2011 la stessa giuria, dopo soli quattro anni, lo premia con il Moret D'Aur come personaggio dello spettacolo più rappresentativo della sua regione.

Il 15 giugno 2006 pubblica il suo primo album Dispari (che raccoglie una milonga ispirata a Tina Modotti (Que viva Tina!) e alcuni dei temi in origine composti per il muto ma ripensati in forma del tutto autonoma dalle immagini). Il disco raggiunge la posizione numero 1 nella classifica italiana jazz di iTunes, cosa che avverrà con tutti gli album successivi.

Nel marzo 2007, la sua composizione L'immagine ritrovata, tratta dall'album di esordio Dispari viene scelta da Simone Cristicchi quale tema principale che apre e chiude il film-documentario sui manicomi Dall'altra parte del cancello (regia Alberto Puliafito), allegato all'omonimo album di Simone Cristicchi (Sony BMG), pubblicato in concomitanza con la vittoria del Festival di San Remo, composizione utilizzata anche nello spettacolo teatrale dell'artista romano Centro di igiene mentale - Storie di matti e di manicomi.

Il 3 settembre 2007 Anzovino viene invitato dall’Ente dello Spettacolo e da La Rivista del Cinematografo ad esibirsi con uno spettacolo ad hoc alla 64ª Mostra del Cinema di Venezia. Propone un esperimento: invertire il consueto rapporto musica/immagine ovvero far accompagnare l’esecuzione dei brani da una sequenza di un film-capolavoro del periodo del muto, facendo sì che ad ogni brano cambi completamente il film. È la musica ad essere la protagonista e le immagini a commentarne il contenuto emotivo/psicologico, a fungere da vera e propria colonna visiva. Il 17 gennaio 2008 partecipa al Maurizio Costanzo Show in onda su Canale 5.

Il primo ottobre 2008 esce il suo secondo album Tabù, una riflessione in musica sulle trasgressioni contemporanee, ed è l’album che lo impone come la nuova rivelazione della musica strumentale italiana. Un disco dalla forte vitalità ritmica e idealmente dedicato al movimento del corpo come strumento di liberazione degli istinti. Sezione ritmica affidata a U.T. Gandhi e Danilo Gallo, l’album vede la partecipazione anche di Mauro Ottolini al trombone.

Il 26 aprile 2010 pubblica il suo terzo album Igloo - Piccola sinfonia per orchestra e duetti contemporanei, dove ai movimenti sinfonici codificati - affidati ad una orchestra di oltre 40 elementi - fanno da contrappunto i duetti tra Anzovino ed alcuni tra i più grandi strumentisti italiani sulla scena internazionale: con la batteria di Franz Di Cioccio (PFM), con il clarinetto di Gabriele Mirabassi, con il contrabbasso di Enzo Pietropaoli, con la chitarra di Bebo Ferra, e con i due Top Jazz 2009 (il referendum annuale indetto dalla storica rivista Musica Jazz) Francesco Bearzatti per il sassofono, Luca Aquino per la tromba. È un disco che rappresenta un ponte tra la musica classica ed il jazz più contemporaneo. La copertina è disegnata da Davide Toffolo, uno più importanti fumettisti italiani oltre che leader della band punk rock Tre Allegri Ragazzi Morti. Dopo la collaborazione per il duetto pianoforte-batteria della title-track dell'album Igloo, Remo Anzovino e Franz Di Cioccio consolidano il loro rapporto che sfocia nel progetto di un live insieme: Di Cioccio alla batteria e Remo Anzovino al pianoforte, uno contro l’altro, a rappresentare lo scontro tra due fuochi e l’incontro tra due generazioni di musicisti e due mondi.

Nel dicembre 2010 partecipa come special guest all'album Primitivi del dub (La Tempesta Dischi) di Tre allegri ragazzi morti, prodotto da Paolo Baldini, suonando il Fender Rhodes e il Clavinet nel brano "La rivolta dell'avvocato", dalla band così intitolato in suo onore.

Nel marzo 2012 partecipa insieme a Dargen D'Amico e Roberto Dellera (Afterhours), quale compositore della musica e special guest al pianoforte e direzione archi all'album Fili Invisibili (Metatron) di DJ Aladyn, nel brano a otto mani "Mi vuoi bene".

L'8 ottobre 2012 viene rilasciato il suo quarto album Viaggiatore Immobile (Egea Music), prodotto dal sound designer Taketo Gohara, con gli arrangiamenti orchestrali di Stefano Nanni e la copertina firmata da Oliviero Toscani. Per la prima volta un suo disco viene pubblicato anche in formato LP. Al disco partecipano alcune prime parti dell'orchestra de la Scala di Milano, e alcuni musicisti di spicco, quali Vincenzo Vasi, Alessandro "Asso" Stefana, Mauro Ottolini, Edodea Quartet diretto da Edoardo De Angelis, Achille Succi. Il disco si chiude con il brano 9 ottobre 1963 (suite for Vajont), eseguito con le 42 voci maschili del Coro Polifonico di Ruda diretto da Fabiana Noro, in memoria della tragedia del Vajont.

Il 18 febbraio 2013 il quotidiano Il Fatto Quotidiano pubblica nella sua prima pagina il manoscritto dell'incipit di 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont) e l'immagine di Remo Anzovino nella rubrica "Colonna sonora della Settimana", riportando il seguente pensiero del compositore: " La musica può, a volte, aiutare la memoria".

Il 15 settembre 2013, in occasione del 50º Anniversario del disastro, Remo Anzovino viene invitato dalla Fondazione Vajont (che riunisce, tra gli altri, i Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont) a tenere un concerto sulla diga, nel cuore della frana in località Erto, che riesce a richiamare 2000 persone, in un clima di grande emozione. La composizione 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), con cui Anzovino decide di aprire e chiudere il concerto, viene riconosciuta dalla Fondazione Vajont come musica ufficiale del ricordo della tragedia.

Il 7 ottobre 2013 Anzovino ha ricevuto il Premio Anima "Per la crescita di una coscienza etica - sezione musica", per la sua composizione 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont), brano composto dal pianista in ricordo della tragedia del Vajont. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica per valorizzare il contributo apportato da personalità del mondo dell’arte e della cultura che nelle rispettive categorie si sono distinti per la valenza dei contenuti e la forza comunicativa del messaggio e per il contributo significativo apportato alla crescita della cultura dell’etica e della responsabilità del nostro Paese. La Giuria - presieduta da Luigi Abete - ha così motivato l’assegnazione del premio: “‘9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)’ è una composizione forte e travolgente che mostra la grande sensibilità umana e artistica di Anzovino e che solo un figlio di quella terra avrebbe potuto comporre”.

Il 2 dicembre 2013, anticipato dal singolo No Smile (Buster Keaton) - omaggio al geniale comico statunitense - viene rilasciato l'album Vivo, il primo disco live, quinto della sua discografia, un cofanetto che contiene la registrazione del concerto tenuto il 20 dicembre 2013 all'Auditorium Parco della Musica di Roma, il DVD video del Concerto della Memoria sulla diga del Vajont e la cronaca per immagini del concerto della capitale in un libretto fotografico da collezione firmato da Gianluca Moro. La copertina del disco è la foto della band che ha accompagnato Anzovino nelle registrazioni, composta da Vincenzo Vasi, Marco Anzovino e Alberto Milani, scattata nella tenda-camerino pochi minuti prima del concerto sulla diga del Vajont.

In un'intervista rilasciata ad Ernesto Assante per Repubblica.it Anzovino spiega così la scelta: "Ho sempre sentito di essere un pianista anticonvenzionale, ho cercato di costruire una band e mettere attorno al piano dei suoni nuovi e originali. Volevo esprimere un'idea liberatoria del pianoforte, che diventa come il cantante di una band rock, in un concerto che è assolutamente una festa, dove la muisca cambia sera dopo sera".

Il 7 dicembre 2013 la Fondazione Lelio Luttazzi invita Remo Anzovino a tenere un concerto speciale in piano solo in onore del grande artista triestino al Palazzo delle Esposizioni di Roma, quale evento della Mostra "Lelioswing 50 anni di storia italiana".

Il 19 aprile 2014 “Vivo” viene pubblicato in doppio LP, vinile 180 grammi gatefold a due ante con il DVD dello storico Concerto della Memoria sulla Diga del Vajont, il tutto arricchito da un fascicolo fotografico di sedici pagine a colori in formato vinile da collezione firmato da Gianluca Moro.

Venerdì 25 aprile 2014 è stato conferito a Remo Anzovino nel consiglio comunale di Pordenone il Premio San Marco 2014, massima onorificenza che la città attribuisce, per la mani del Sindaco, su indicazione della prestigiosa Accademia San Marco e della benemerita Propordenone, “a quei cittadini che si siano talmente distinti nei vari campi dell’attività umana (arti, lettere, scienze, economia, sport, impegno sociale) da dar risalto al nome della città e da poter essere proposti come esempio soprattutto delle giovani generazioni”. La motivazione: “Compositore e pianista, classe 1976, nonostante la giovane età ha già dimostrato notevole talento con ottimi risultati in campo nazionale ed internazionale, ove si è fatto apprezzare per le sue doti artistiche ed umane. Ha composto le musiche per i maggiori capolavori del cinema muto e per importanti opere teatrali. Prestigiosi i suoi concerti che hanno riscosso notevole successo, fra tutti basti ricordare il concerto del 2013 alla diga del Vajont nel 50º anniversario della tragedia. È stato definito un musicista straordinario, un maestro della descrizione delle emozioni, che ha la magia di Rota e Morricone. Anche se i sempre maggiori successi lo conducono spesso fuori dalla sua città, rimane fortemente legato alla sua terra nei confronti della quale mantiene un forte legame affettivo”. Contestualmente è stato nominato accademico dall’Accademia San Marco che annovera i cittadini più illustri nella storia della città quali Lino Zanussi, Aldo Savio, Armando Cimolai e altri benemeriti.

Realizza concerti in orari e spazi naturalistici speciali. Tra gli altri, sono da annoverare i concerti all'alba tenuti in spiaggia a Cesenatico il 15 agosto 2010, nella riserva di Torre Guaceto (Brindisi) il 24 agosto 2012 e a Pordenone, davanti al fiume Noncello - luogo simbolo della città -, il 12 luglio 2014, e il concerto in alta quota a quasi 2000 mt a Sella Nevea il 10 agosto 2014 nel cartellone del No Borders Music Festival.

In una intervista rilasciata in occasione del concerto all'alba sul fiume Noncello a Pordenone dichiara: "L’alba è il momento in cui qualcosa nasce e qualcosa muore, è il momento più vicina all’anima. Essere la colonna sonora di quel momento mi piace molto". Il concerto segna la storia artistica di Pordenone e si colloca tra gli eventi musicali all'alba con più partecipazione, stabilendo - come evidenziato dal giornalista musicale del quotidiano La Repubblica Ernesto Assante "un record o quasi. A memoria difficilmente ricordo così tanta gente per un concerto all’alba". Il quotidiano del Friuli Venezia Giulia, il Messaggero Veneto, chiede a Remo Anzovino di scrivere un editoriale per raccontare la costruzione del concerto all'alba, che la testata pubblica in prima pagina il 14 luglio 2014 con il titolo "Sinfonia di una Città".

Partecipa all'album tributo a Cesária Évora e alla musica capoverdiana in duetto piano e voce con Gino Paoli con il "Santo me", versione italiana di Sao Tomè no Equador di cui è produttore e arrangiatore. Il disco "Capoverde Terra d'amore in Jazz viene pubblicato in allegato alla storica rivista Musica Jazz nel numero di maggio 2014 e vede la partecipazione tra gli altri di Stefano Bollani, Ornella Vanoni con Teofilo Chantre, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Enrico Pieranunzi, Antonella Ruggiero, Ron.

Partecipa all'album tributo a Lelio Luttazzi con una personale versione piano solo e melodica (da lui stessa suonata con il suo piano) di Buonanotte Rossana, che aveva già eseguito al vernissage della Mostra LelioSwing 50 anni di storia italiana ai mercati di Traiano a Roma. Il disco viene anche in questo caso pubblicato in allegato alla storica rivista Musica Jazz nel numero di dicembre 2014 e vede la partecipazione tra gli altri di Mina, Lucio Dalla, Fabio Concato, Stefano Bollani, Franco D'Andrea, Danilo Rea e Rita Marcotulli, Enrico Intra.